sabato 3 novembre 2012

Mons. Pozzo lascia Ecclesia Dei per diventare Elemosiniere (Izzo)

PAPA: POZZO LASCIA ECCLESIA DEI PER DIVENTARE ELEMOSINIERE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 3 nov. 

Monsignor Guido Pozzo, finora segretario della Pontificia Commissione "Ecclesia Dei", e' stato nominato oggi dal Papa nuovo elemosiniere pontificio ed elevato in pari tempo alla Sede Arcivescovile titolare di Bagnoregio. Sostituisce il diplomatico spagnolo Felix del Blanco Prieto, dimissionario per raggiunti limiti d'eta'. 
Nato a Trieste 61 anni fa, monsignor Pozzo ha studiato alla Pontificia Universita' Gregoriana ed era in servizio presso la Congregazione per la Dottrina della Fede dal maggio 1987. Era segretario della Pontificia Commissione "Ecclesia Dei" dal luglio 2009.
Alcune dichiarazioni rilasciate dopo la sua nomina dal nuovo prefetto della Congregazione della Fede e presidente di Ecclesia Dei, monsignor Gerhard Muller, che sembrava volesse chiudere la porta al possibile rientro dei Lefebvriani - indicando un tempo molto breve per la risposta definitiva e escludendo nuovi colloqui e modifiche della dichiarazione dottrinaria e d'impegni sottoposta al successore di Lefebvre, monsignor Bernard Fellay - erano apparse divergenti rispetto alla linea seguita fin qui da monsignor Pozzo e dal predecessore di Muller, cardinale Joseph William Levada. Ma questa difformita' non giustifica l'ipotesi che la nomina del prelato triestina ad elemosiniere pontificio rappresenti una sorta di "promoveautur ut amoveatur", in quanto una nota ispirata dal Papa nei giorni scorsi esclude qualunque ultimatum alla Fraternita' San Pio X. 
"La Santa Sede e' in attesa della risposta ufficiale dei superiori della Fraternita' San Pio X. Dopo trent'annni di separazione, e' comprensibile che vi sia bisogno di tempo per assorbire il significato di questi recenti sviluppi", ha chiarito infatti una nota della Pontificia Commissione Ecclesia Dei.
L'importante dichiarazione vaticana ha ribadito soprattutto che "il nostro Santo Padre Benedetto XVI cerca di promuovere e preservare l'unita' della Chiesa mediante la realizzazione della riconciliazione a lungo attesa della Fraternita' sacerdotale di S. Pio X con la Sede di Pietro, sono necessarie pazienza, serenita', perseveranza e fiducia". 
Ed e' il Papa in persona, che ha annoverato oggi monsignor Pozzo nella famiglia Pontificia, ad aver deciso di concedere piu' tempo ai seguaci di monsignor Lefebvre e al loro capo Fellay. Quest'ultimo del resto proprio nei giorni scorsi ha compiuto un atto oggettivamente di apertura al rientro fortemente auspicato dal Pontefice con la decisione di espellere il negazionista Richard Williamson, le cui assurde dichiarazioni sulla Shoa' avevano creato grande scandalo e imbarazzo anche nella Chiesa Cattolica, visto che il Papa aveva deciso di perdonare le disobbedienze dei lefebvriani. Dunque non verranno sepolte con l'uscita di Pozzo da Ecclaesia Dei (dove peraltro si e' gia' insediato un vicepresidente nella persona di monsignor Augustin Di Noia, arcivescovo domenicano di origine statunitense e storico collaboratore del cardinale Ratzinger nell'ex Sant'Uffizio) le speranze di un rientro dei seguaci di Lefebvre nella piena comunione cattolica.
"Quando i dialoghi dottrinali si conclusero, fu possibile - ha ricostruito il recente comunicato vaticano - procedere ad una fase di discussione piu' direttamente focalizzata sul grande desiderio di riconciliazione della Fraternita' sacerdotale di San Pio X con la Sede di Pietro. 
Altri passi fondamentali in questo processo positivo di graduale reintegrazione erano stati intrapresi dalla Santa Sede nel 2007 mediante l'estensione alla Chiesa universale della Forma Straordinaria del Rito Romano con il Motu Proprio Summorum Pontificum e, nel 2009, con l'abolizione delle scomuniche". 
Secondo la nota ispirata dal Papa tedesco, infine, "solo alcuni mesi or sono in questo cammino difficile fu raggiunto un punto fondamentale quando, il 13 giugno 2012, la Pontificia Commissione ha presentato alla Fraternita' sacerdotale di S. Pio X una dichiarazione dottrinale unitamente ad una proposta per la normalizzazione canonica del proprio stato all'interno della Chiesa cattolica". Per questo, dunque, viene accolta la richiesta dello scorso 6 settembre, con la quale "la Fraternita' sacerdotale di S. Pio X ha indicato di aver bisogno per parte sua di ulteriore tempo di riflessione e di studio, per preparare la propria risposta alle ultime iniziative della Santa Sede". E la Chiesa Cattolica resta "in attesa della risposta ufficiale dei Superiori della Fraternita' sacerdotale". 

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Peccato che, in base a quanto pubblicamente riferito dagli stessi colleghi di Fellay, quest'ultimo non sia più il "capo" dei lefebvriani, essendo stati i pieni poteri collegialmente attribuiti al Capitolo generale, che dovrà decidere a maggioranza assoluta. Solo così Fellay è riuscito a non farsi licenziare e questo la dice lunga sulle reali prospettive.

Non sembra quindi giustificato l'ottimismo dell'articolo e il tempo concesso dalla Santa Sede sembra finalizzato a... lasciarli cuocere nel loro brodo, fino a che si squaglieranno, per recuperarne solo le particelle solide se ci sono.

Dante Pastorelli ha detto...

Peccato che la proposta dottrinale accettata da mons. Fellay in dirittura d'arrivo sia stata poi sostituita da un'altra ben più restrittiva e dichiarata inaccettabile in quei termini.
Chi ha voluto la modifica per far fallire la conciliazione?