«Immersi in una cultura i cui punti di riferimento cristiani sono troppo spesso dimenticati o sconosciuti», i laici francesi oggi «hanno meno sacerdoti per orientarli e sostenerli». Per questo «il futuro della vita ecclesiale poggia maggiormente sul loro coinvolgimento personale». Lo ha detto i cardinale arcivescovo di Parigi, André Vingt-Trois, salutando il Papa a nome dei presuli del Nord-Est del Paese in visita ad limina.
Il porporato ha illustrato i mutamenti sociali avvenuti negli ultimi decenni in questa vasta area della Francia, con il conseguente tracrollo economico che ha gravato pesantemente sulle popolazioni. «In questa situazione -- ha detto -- i fedeli laici delle nostre diocesi si sforzano di rendere testimonianza a Cristo e di partecipare alla missione della Chiesa». Si tratta di difficili condizioni, in cui molti fedeli «messi a confronto con ideologie diverse, sentono il bisogno di una formazione cristiana rinnovata».
Per questo nelle diocesi i vescovi si sforzano «di rispondere a tale attese» e dedicano «il meglio delle forze alla pastorale giovanile e all'accompagnamento vocazionale».
Il ministero dei sacerdoti e dei diaconi del resto «è spesso arduo» e l'episcopato ha dovuto sviluppare «mezzi di formazione permanente e di sostegno spirituale al clero».
Quest'ultimo è infatti caratterizzato da un progressivo calo numerico e da un innalzamento dell'età media. Inoltre -- ha aggiunto -- «malgrado gli sforzi e la nostra fiducia in Dio, non riusciamo sempre a vincere una certa inquietudine circa il futuro delle comunità».
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