mercoledì 14 novembre 2012

Il Papa: Gli anziani sono una risorsa (Alboretti)

Benedetto XVI visita una struttura di accoglienza della Comunità di Sant'Egidio

Gli anziani sono una risorsa


«La qualità di una società si giudica da come sono trattati e dal posto loro riservato nel vivere comune»


Carmine Alboretti


«Alla nostra età facciamo spesso l'esperienza del bisogno dell'aiuto degli altri; e questo avviene anche per il Papa». 

Con parole semplici dalle quali traspare la sua straordinaria umiltà, fil rouge di un pontificato che non smette di riservarci insegnamenti ed esempi di vita concreta, Benedetto XVI si è rivolto agli ospiti della struttura di assistenza della Comunità di Sant'Egidio "Viva gli anziani" sul Gianicolo. L'incontro è stato organizzato in occasione dell'Anno Europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà fra le generazioni.
Ad accogliere il Successore di Pietro c'erano il fondatore dell'associazione, Andrea Riccardi, ministro per l'Integrazione e la Cooperazione internazionale nel governo Monti, il presidente Marco Impagliazzo e l'arcivescovo Vincenzo Paglia, storico assistente spirituale della comunità e attuale presidente del pontificio consiglio per la Famiglia. L'invito al Santo Padre era stato rivolto in mondo informale da alcuni anziani accolti nella casa che si trova in unodegli angoli più suggestivi della Capitale. La visita, che si è conclusa poco dopo le 12, ha preso le mosse dalla casa famiglia per persone autosufficienti e non autosufficienti all'ultimo piano, che, ricorda la comunità di Trastevere, «rappresenta un modello di assistenza di tipo familiare e sanitario 24 ore su 24».
Successivamente il Pontefice si è intrattenuto con gli anziani residenti in mini-appartamenti nella struttura, che godono di servizi comuni e che godono della protezione, in caso di emergenza, dell'assistenza prevista per la Casa famiglia. Nel giardino interno, poi, ha incontrato tutti gli ospiti e gli operatori: «Nel Vangelo - ha ricordato - leggiamo che Gesù disse all'apostolo Pietro. Quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi». «Il Signore - ha spiegato Benedetto XVI - si riferiva al modo in cui l'Apostolo avrebbe testimoniato la sua fede fino  al martirio, ma questa frase ci fa riflettere sul fatto che il bisogno di aiuto è una condizione dell'anziano.
Vorrei invitarvi a vedere anche in questo un dono del Signore, perché è una grazia essere sostenuti e accompagnati, sentire l'affetto degli altri! Questo è importante in ogni fase della vita: nessuno può vivere solo e senza aiuto; l'essere umano è relazionale». «In questa casa - ha poi aggiunto - vedo, con piacere, che quanti aiutano e quanto sono aiutati formano un'unica famiglia, che ha come linfa vitale l'amore». Secondo Ratzinger «la qualità di una società, vorrei dire di una civiltà, si giudica anche da come gli anziani sono trattati e dal posto loro riservato nel vivere comune». 
«Nella Bibbia - ha sottolineato - la longevità è considerata una benedizione  di Dio; oggi questa benedizione si è diffusa e deve essere vista come un dono da apprezzare e valorizzare. Eppure spesso la società, dominata dalla logica dell'efficienza e del profitto, non lo accoglie come tale; anzi, spesso lo respinge, considerando gli anziani come non produttivi, inutili. Tante volte si sente la sofferenza di chi è emarginato, vive lontano dalla propria casa o è nella solitudine. Penso che si dovrebbe  operare con maggiore impegno, iniziando dalle famiglie e dalle istituzioni pubbliche, per fare in modo che gli anziani possano rimanere nelle proprie case. La sapienza di vita di cui sono portatori è una grande ricchezza». 


© Copyright La Discussione, 13 novembre 2012

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