martedì 13 novembre 2012

Cattolici, Fisichella e Tarquinio: non facciamoci scippare le feste (Izzo)

CATTOLICI: FISICHELLA E TARQUINIO, NON FACCIAMOCI SCIPPARE LE FESTE

Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 12 nov. 


"Ne' la Germania ne' nessun altro dei Paesi che diedero vita alla Comunita' Europea ha rinunciato alle proprie feste religiose, come ha fatto l'Italia subendo una sorte di ricatto economico. 

Era un inganno: non mi sembra che la nostra produttivita' sia aumenta e che insomma se ne siano avuti dei vantaggi". 
Presentando il libro di Mimmo Muolo, "Le feste scippate" (edito da Ancora), il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, contesta la cancellazione delle festivita' religiose infrasettimanali nel 1977, quando una mannaia si e' abbattuta su Ascensione, Corpus Domini (entrambe spostate dal giovedi' alla domenica successiva), San Giuseppe (19 marzo), SS. Pietro e Paolo (29 giugno), Epifania (6 gennaio, poi ripristinata dal 1986), Anniversario dei Patti Lateranensi (11 febbraio), San Francesco d'Assisi (4 ottobre) oltre che sulle feste nazionali del 2 giugno (ripristinata nel 2001) e del 4 novembre, perduta festa della Vittoria. "Dobbiamo riappropriarci di qualcosa che e' nostro", esorta Tarquinio sulla scorta del libro del vaticanista del suo giornale.
Per Tarquinio e' necessario che i cattolici non si lascino portare via ora anche la domenica, disumanizzando del tutto il calendario. 
"In questa difesa del sacro ma anche di una dimensione che e' pienamente umana e necessaria alla vita civile troveremo per strada molti alleati", prevede il direttore di Avvenire. 
"Il senso della festa e il valore impresso dalla fede appartengono allo stesso patrimonio", sottolinea da parte sua anche il presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, monsignor Rino Fisichella, che lamenta pero' "un lento ma inesorabile movimento che tende all’oblio del sacro per imporre una visione neopagana". 
Nel caso delle feste religiose e delle domeniche che si vorrebbero lavorative, poi, ha denunciato il presule, "siamo davanti ad un vero e proprio furto con scasso: la caduta del riferimento al calendario liturgico e' una delle conseguenze della mancanza di trasmissione della fede. 
Evidentemente e' stata piu' forte la voce delle sirene della voce di chi era delegato a trasmettere la fede".
"Accade infatti - spiega Muolo, l'autore del libro - che proprio il Natale sia ormai diventato, specie nell'Occidente industrializzato, una festa senza festeggiato. 
O meglio, con un surrogato di festeggiato, il Babbo Natale di tante pubblicità dalla matrice scopertamente consumistica. 
Pasqua, invece passa per una generica festa della primavera, l'Assunta e' ormai assorbita dal solleone di Ferragosto e Ognissanti sta soccombendo ad Halloween". 
"Per difendere la domenica occorre che i cristiani imparino a boicottare i negozi", afferma infine, intervistato da Muolo, padre Adriano Sella, missionario saveriano con alle spalle decine di anni di missione in Brasile, il quale dopo essersi consultato con il vescovo Antonio Mattiazzo ha diffuso un documento di 28 pagine per dichiarare guerra allo shopping domenicale. 

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5 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi pare che lo scippo delle feste, mi ricordo bene , essendo giovane democristiano, fu perpetrata proprio dal quel partito di cattolici con l'avallo del Vaticano. Cosa vanno a cercare ora? A tutti colpì come due feste come S Giuseppe e il Corpus Domini tanto care alla pietà cristiana furono cancellate in nome della produttività . Un opera di merito di Andreotti, Moro e compagni. Viva l'Italia

Anonimo ha detto...

Anche la 'civile'legge sull'aborto passò,come quella sul divorzio,sotto il patrocinio dei governi DC,quindi...

Anonimo ha detto...

Non capisco il commento. La dc è scomparsa travolta dagli scandali, i suoi massimi esponenti defunti o ridotti all'impotenza per ragioni anagrafiche. La Chiesa, grazie a Ruini, GP2 e B16, ha oggi un piglio del tutto diverso riguardo ai temi sensibili, i paragoni sono del tutto fuori centro.
Alessia

Anonimo ha detto...

Paolo VI cedette (era materia concordataria) allo specioso motivo della produttività, contribuendo alla laicizzazione dell'Italia. Particolarmente grave fu lo spostamento della solennità biblicamente fondata dell'Ascensione, che è rimasta alla sua data in Austria , Belgio, ecc. (perfino in Francia, non in Gran Bretagna).
Antonio

Anonimo ha detto...

Il partito della Democrazia cosiddetta "Cristiana" ha contribuito in modo decisivo alla scristianizzazione dell'Italia, con l'appoggio della maggior parte del clero cattolico. Prima di pensare a recuperare le feste, si chiedano se c'é qualcos'altro di ancora più importante che hanno scippato e che continuano a scippare, talvolta anche dalle pagine dell'Avvenire diretto da Tarquinio. Quando avranno risposto esaurientemente a questo penseremo alle feste.