mercoledì 14 novembre 2012

A favore della libertà religiosa. I presuli degli Stati Uniti riuniti in assemblea a Baltimora fino al 15 novembre (O.R.)

I presuli degli Stati Uniti riuniti in assemblea a Baltimora fino al 15 novembre

A favore della libertà religiosa


Washington, 13. Difesa dei valori tradizionali a partire dalla vita e dal matrimonio, evangelizzazione e formazione: sono le priorità individuate dalla plenaria dei vescovi degli Stati Uniti, che si è aperta ieri, 12 novembre, a Baltimora. Sul tema dell'evangelizzazione si è focalizzata l'introduzione del presidente della Conferenza episcopale, il cardinale arcivescovo di New York, Timothy Michael Dolan, che ha esortato la comunità a riscoprire lo spirito della conversione. «La missione di evangelizzare che è fondamentale per ogni vescovo -- ha spiegato il porporato -- deve iniziare con la penitenza e il rinnovamento interiore». Riferendosi al Sinodo sulla nuova evangelizzazione, il cardinale Dolan ha sottolineato «che l'invito a evangelizzare diventa una chiamata alla conversione».

Fino al 15 novembre i presuli affronteranno una fitta agenda di discussioni e proposte che vertono soprattutto su temi etici di particolare rilievo in un Paese dove da tempo si sono infittite le spinte legislative per diffondere le pratiche abortive e legalizzare le unioni tra persone dello stesso sesso. A questo proposito è stato ribadito che la tutela della libertà religiosa è al centro delle preoccupazioni dei vescovi. Il presidente della commissione episcopale per la libertà religiosa, l'arcivescovo di Baltimora, William Edward Lori, ha affermato che i regolamenti sanitari varati dal Governo, così come impostati attualmente, non sono condivisibili, specialmente in riferimento alla definizione di “attività religiosa”. L'Amministrazione, si ricorda, ha deciso infatti di obbligare tutti i datori di lavoro, inclusi gli enti a gestione religiosa, a offrire ai propri dipendenti piani assicurativi completi di rimborsi per la contraccezione e i servizi abortivi. Fanno eccezione solo gli enti religiosi considerati tali sulla base di quanto stabilito dalle stesse autorità statali. A tale riguardo, monsignor Lori ha puntualizzato che l'episcopato «non ritiene opportuno che qualsiasi Governo possa disegnare le linee della nostra missione».
Alla plenaria è in programma anche la votazione su un “piano strategico” che coprirà gli anni 2013-2016. Esso prevede, in particolare, l'approfondimento della testimonianza cristiana, miglioramenti nella formazione dei sacerdoti, dei religiosi e delle religiose e dei laici, il lancio di iniziative volte a promuovere il rispetto della vita in tutte le sue fasi e il rafforzamento dei legami familiari a partire dalla difesa del matrimonio. Su questo tema i vescovi hanno ribadito che il suo significato «non può essere ridefinito giacché è insito nella nostra stessa natura». Alla luce dei recenti referendum che si sono svolti negli Stati del Maryland e del Maine, dove i cittadini si sono espressi per il “sì” alle unioni fra persone dello stesso sesso, si sottolinea che «indipendentemente da decisioni politiche, leggi o sentenze giudiziarie» il matrimonio è «l'unica istituzione che unisce un uomo e una donna fra loro e agli eventuali figli nati dalla loro unione» e si ricorda il diritto «di ogni bambino a essere cresciuto da un padre e una madre assieme». Da qui la necessità di fermare i tentativi volti a introdurre nuove protezioni legali alle unioni non tradizionali. L'esortazione ai fedeli è di «pregare e costruire una rinnovata cultura del matrimonio e della famiglia, come fondamento su cui poggia il futuro e la stabilità della società».
Negli Stati Uniti si susseguono i tentativi legislativi di attaccare il Defense of Marriage Act (Doma) la legge a tutela del matrimonio naturale, tra un uomo e una donna, promulgata nel 1996: una legislazione che, tuttora, gode dell'approvazione della maggioranza della popolazione e che è applicata in quarantuno Stati, dove il matrimonio tra persone dello stesso sesso è vietato. In una lettera inviata al Congresso di Washington nel 2011 -- a cura del Subcommittee for the Promotion and Defense of Marriage della United States Conference of Catholic Bishops, si osserva che «tutte le persone hanno il diritto legittimo al nostro massimo rispetto, ma non c'è dovere corrispondente di ridefinire una delle nostre fondamentali istituzioni sociali».
I presuli saranno chiamati inoltre a votare su un documento sulle difficoltà economiche e sociali che il Paese sta attraversando. «The Hope of the Gospel in Difficult Times» è il titolo scelto per indicare l'urgenza di individuare insieme «modi creativi e costruttivi per risolvere i problemi che abbiamo di fronte». A tale riguardo dall'episcopato si ricorda che dal 17 al 18 novembre verrà promossa a livello nazionale una colletta per la raccolta di fondi da destinare al sostegno delle famiglie in difficoltà. Nel 2011, grazie al contributo generoso di milioni di fedeli, è stato possibile raccogliere circa 8 milioni di dollari. Secondo le stime fornite dallo stesso episcopato sono oltre 46 milioni i cittadini che negli Stati Uniti vivono in stato di povertà.

(©L'Osservatore Romano 14 novembre 2012)

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