Benedetto XVI celebra la messa «nella cena del Signore» a San Giovanni in Laterano
Quando Gesù ci ha aperto la via della libertà
Nella preghiera rivolta al Padre sul monte degli Ulivi Gesù «ha sciolto la falsa contraddizione tra obbedienza e libertà» e ci ha «aperto la via verso la libertà».
Lo ha detto il Papa all’omelia della messa «nella cena del Signore» celebrata nel pomeriggio del Giovedì santo, 5 aprile, nella basilica di San Giovanni in Laterano. «Siamo liberi — ha spiegato il Pontefice — solo se siamo nella nostra verità, se siamo uniti a Dio». Al contrario, quando l’uomo tenta di sbarazzarsi di Dio, nell’illusione di raggiungere la vera libertà, «si mette contro la propria verità e pertanto non diventa libero, ma alienato da se stesso».
Ed è proprio questa forma di superbia «la vera essenza del peccato».
Benedetto XVI — che durante la celebrazione ha compiuto il rito della lavanda dei piedi a dodici sacerdoti e ha destinato le offerte raccolte ai profughi siriani — ha ricordato che sul monte degli Ulivi Gesù sperimenta l’angoscia di fronte «al potere della morte» e «all’intero profluvio del male di questo mondo». Egli «vede la marea sporca di tutta la menzogna e di tutta l’infamia che gli viene incontro in quel calice che deve bere». Ma la sua angoscia diventa «un elemento essenziale nel processo della Redenzione» nel momento in cui si affida alla volontà di Dio e così «compie l’ufficio del sacerdote: prende su di sé il peccato dell’umanità, tutti noi, e ci porta presso il Padre».
Nel pomeriggio del Venerdì santo il Papa presiede la celebrazione della Passione del Signore nella basilica Vaticana, durante la quale tiene l’omelia il predicatore della Casa Pontificia, il cappuccino Raniero Cantalamessa.
(©L'Osservatore Romano 6 aprile 2012)
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