domenica 29 aprile 2012

Il Papa: la Chiesa sia come un giardino in cui possano germogliare tutti i semi di vocazione (AsiaNews)



Su segnalazione di Laura leggiamo:

Papa: la Chiesa sia come un giardino in cui possano germogliare tutti i semi di vocazione


Nella Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, Benedetto XVI ordina nove nuovi sacerdoti, otto destinati alla diocesi di Roma e uno al Vietnam. "Il Signore chiama sempre, ma tante volte noi non ascoltiamo. Siamo distratti da molte cose, da altre voci più superficiali". L' essenza del sacerdozio "essere sempre più strettamente uniti a Cristo". 


Città del Vaticano (AsiaNews) 


"Il Signore chiama sempre, ma tante volte noi non ascoltiamo. Siamo distratti da molte cose, da altre voci più superficiali; e poi abbiamo paura di ascoltare la voce del Signore, perché pensiamo che possa toglierci la nostra libertà". E' dedicato ai sacerdoti il pensiero di Benedetto XVI nell'odierna Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, che alle 40mila persone presenti in piazza san Pietro per la recita del Regina Caeli rivolge l'invito a pregare perché la Chiesa e ogni comunità cristiana "sia come un giardino irrigato in cui possano germogliare e maturare tutti i semi di vocazione che Dio sparge in abbondanza".
Prima della recita della preghiera mariana - che in questo periodo sostituisce l'Angelus - il Papa ha celebrato in basilica la messa nel corso della quale ha ordinato sacerdoti nove diaconi provenienti dai seminari diocesani romani. Otto diventano sacerdoti per la diocesi di Roma, uno, formatosi nell'Almo collegio Capranica, è ordinato per la diocesi di Bui Chu (Vietnam).
Benedetto XVI lo ricorda alle persone che affollano la piazza, chiedendo di stringersi "spiritualmente intorno a questi sacerdoti novelli e preghiamo perché accolgano pienamente la grazia del Sacramento che li ha conformati a Gesù Sacerdote e Pastore. E preghiamo perché tutti i giovani siano attenti alla voce di Dio che interiormente parla al loro cuore e li chiama a distaccarsi da tutto per servire Lui".
E' la finalità dell'odierna Giornata "I giovani che oggi ho consacrato sacerdoti non sono differenti dagli altri giovani, ma sono stati toccati profondamente dalla bellezza dell'amore di Dio, e non hanno potuto fare a meno di rispondere con tutta la loro vita. Come hanno incontrato l'amore di Dio? L'hanno incontrato in Gesù Cristo: nel suo Vangelo, nell'Eucaristia e nella comunità della Chiesa. Nella Chiesa si scopre che la vita di ogni uomo è una storia d'amore. Ce lo mostra chiaramente la Sacra Scrittura, e ce lo conferma la testimonianza dei santi".
"In particolare  - aggiunge - le famiglie siano il primo ambiente in cui si "respira" l'amore di Dio, che dà forza interiore anche in mezzo alle difficoltà e le prove della vita. Chi vive in famiglia l'esperienza dell'amore di Dio, riceve un dono inestimabile, che porta frutto a suo tempo".
L' essenza del sacerdozio "essere sempre più strettamente uniti a Cristo" è stata invece ricordata stamattina da Benedetto XVI nella messa che ha celebrato nella basilica di san Pietro, nel corso della quale ha ordinato sacerdoti 9 diaconi provenienti dai seminari diocesani romani. Otto diventano sacerdoti per la diocesi di Roma, uno, formatosi nell'Almo collegio Capranica, è ordinato per la diocesi di Bui Chu (Vietnam).
"In questa prospettiva - ha detto tra l'altro - orientano le formule del rito dell'ordinazione dei presbiteri. Ad esempio, tra le domande che riguardano gli «impegni degli eletti», l'ultima, che ha un carattere culminante e in qualche modo sintetico, dice così: «Volete essere sempre più strettamente uniti a Cristo sommo sacerdote, che come vittima pura si è offerto al Padre per noi, consacrando voi stessi a Dio insieme con lui per la salvezza di tutti gli uomini?». Il sacerdote è infatti colui che viene inserito in un modo singolare nel mistero del Sacrificio di Cristo, con una unione personale a Lui, per prolungare la sua missione salvifica. Questa unione, che avviene grazie al Sacramento dell'Ordine, chiede di diventare "sempre più stretta" per la generosa corrispondenza del sacerdote stesso. Per questo, cari Ordinandi, tra poco voi risponderete a questa domanda dicendo: «Sì, con l'aiuto di Dio, lo voglio». Successivamente, nei Riti esplicativi, al momento dell'unzione crismale, il celebrante dice: «Il Signore Gesù Cristo, che il Padre ha consacrato in Spirito Santo e potenza, ti custodisca per la santificazione del suo popolo e per l'offerta del sacrificio». E poi, alla consegna del pane e del vino: «Ricevi le offerte del popolo santo per il sacrificio eucaristico. Renditi conto di ciò che farai, imita ciò che celebrerai, conforma la tua vita al mistero della croce di Cristo Signore». Risalta con forza che, per il sacerdote, celebrare ogni giorno la Santa Messa non significa svolgere una funzione rituale, ma compiere una missione che coinvolge interamente e profondamente l'esistenza, in comunione con Cristo risorto che, nella sua Chiesa, continua ad attuare il Sacrificio redentore".
"Questa dimensione eucaristica-sacrificale è inseparabile da quella pastorale e ne costituisce il nucleo di verità e di forza salvifica, da cui dipende l'efficacia di ogni attività. Naturalmente non parliamo della efficacia soltanto sul piano psicologico o sociale, ma della fecondità vitale della presenza di Dio al livello umano profondo. La stessa predicazione, le opere, i gesti di vario genere che la Chiesa compie con le sue molteplici iniziative, perderebbero la loro fecondità salvifica se venisse meno la celebrazione del Sacrificio di Cristo. E questa è affidata ai sacerdoti ordinati. 
In effetti, il presbitero è chiamato a vivere in se stesso ciò che ha sperimentato Gesù in prima persona, cioè a darsi pienamente alla predicazione e alla guarigione dell'uomo da ogni male del corpo e dello spirito, e poi, alla fine, riassumere tutto nel gesto supremo del «dare la vita» per gli uomini, gesto che trova la sua espressione sacramentale nell'Eucaristia, memoriale perpetuo della Pasqua di Gesù. E' solo attraverso questa «porta» del Sacrificio pasquale che gli uomini e le donne di tutti i tempi e luoghi possono entrare nella vita eterna; è attraverso questa «via santa» che possono compiere l'esodo che li conduce alla «terra promessa» della vera libertà, ai «pascoli erbosi» della pace e della gioia senza fine". 
Cari Ordinandi, questa Parola di Dio illumini tutta la vostra vita. E quando il peso della croce si farà più pesante, sappiate che quella è l'ora più preziosa, per voi e per le persone a voi affidate: rinnovando con fede e con amore il vostro «sì, con l'aiuto di Dio lo voglio», voi  coopererete con Cristo, Sommo Sacerdote e Buon Pastore, a pascere le sue pecorelle - magari quella sola che si era smarrita, ma per la quale si fa grande festa in Cielo!".


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