sabato 28 aprile 2012

Il card. Ouellet alla Fraternità di Cl: Vi ringrazio tan­to per tutto questo, per il vo­stro contributo nascosto e pubblico al grande Pontificato di Benedetto XVI (Paolucci)



Su segnalazione di Fabiola leggiamo:

Ouellet: «Grazie per il vostro contributo»


Giorgio Paolucci 


DAL NOSTRO INVIATO A RIMINI 


La Messa che ha concluso gli esercizi spirituali della Fraternità di Cl è stata celebrata dal cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i vescovi, che nell’omelia ha ricordato l’intenso rap­porto che ha legato per molti anni don Gius­sani al cardinale Ratzinger. «L’evento Cristo, che sconvolse in modo simile» questi due uomini, «ha una comune radice pasquale; il loro fascino per la figura di Cristo scaturi­sce dall’incontro personale del Verbo in­carnato nel mistero eucaristico, che illumi­na il modo più lineare, discreto e totaliz­zante del suo essere presente nella traietto­ria molto concreta di tutta la vita umana e di tutti gli uomini». E al termine della cele­brazione ha sottolineato «l’amicizia che continua a fiorire e a dare frutto tra Comu­nione e liberazione e Bene­detto XVI. Vi ringrazio tan­to per tutto questo, per il vo­stro contributo nascosto e pubblico al suo grande pontificato».
Nel telegramma inviato al Papa a nome della Frater­nità, don Carrón ricorda che «in questi giorni abbiamo fatto di nuo­vo l’esperienza di Cristo come risposta a ciò che ciascuno di noi è, verificando che solo una presa di coscienza attenta, tenera e ap­passionata di noi stessi ci spalanca a rico­noscerlo presente qui e ora, l’Unico che su­pera la frattura fra sapere e credere che Vo­stra Santità indica come 'il' problema dei cristiani oggi. Se Cristo, infatti, non vive in noi, il dualismo vince e il nichilismo domi­na. Don Giussani ha accettato di vivere al­l’altezza della sua umanità, non si è sottratto allo sguar­do di Cristo e per questo ha segnato la strada per cia­scuno di noi, nella sequela del Papa e della sua Chiesa, testimoniandoci con!  la sua stessa esperienza che solo Gesù corrisponde alla totalità dell’attesa del cuore'. Pieni di entusia­smo per la Vostra persona che dà carne e sangue al messaggio pasquale – 'Se Gesù è risorto, è avvenuto qualcosa di veramente nuovo, che cambia la condizione dell’uo­mo e del mondo. Il Risorto non appartiene al passato, ma è presente oggi, vivo' – at­tendiamo di incontrare Pietro a Milano in­sieme a tutte le famiglie del mondo». 


© Copyright Avvenire, 24 aprile 2012 

1 commento:

Bregolin don Adriano ha detto...

nella chiesa gesù risorto sa tenere unità espressioni e linguaggi diversi. le parole di Carron «in questi giorni abbiamo fatto di nuo­vo l’esperienza di Cristo come risposta a ciò che ciascuno di noi è, verificando che solo una presa di coscienza attenta, tenera e ap­passionata di noi stessi ci spalanca a rico­noscerlo presente qui e ora, l’Unico che su­pera la frattura fra sapere e credere che Vo­stra Santità indica come 'il' problema dei cristiani oggi. Se Cristo, infatti, non vive in noi, il dualismo vince e il nichilismo domi­na. Don Giussani ha accettato di vivere al­l’altezza della sua umanità, non si è sottratto allo sguar­do di Cristo e per questo ha segnato la strada per cia­scuno di noi"
Con tutto il rispetto non riesco a capirle. Mi sembrano belle parole enfatizzate. Comunque se sono per il Regno di Dio ben vengano