PAPA: TRA LE PRIORITA' PRINCIPALI C'E' LA FORMAZIONE DEL CLERO
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 10 mag.
"La formazione dei sacerdoti e' sempre una delle maggiori priorita' della Chiesa".
Benedetto XVI lo ha confermato oggi ricevendo in Vaticano la comunita' del Pontificio Collegio spagnolo di San Jose' di Roma che celebra i 50 anni nell'attuale sede.
"Ricordate - ha detto il Papa - che il sacerdote rinnova la sua vita e trae le forze per il suo ministero dalla contemplazione della divina Parola e dal dialogo intenso con il Signore. E' cosciente che non potra' portare a Cristo i fratelli ne' incontrarlo nei poveri e negli infermi, se non lo scopre prima nella preghiera".
L'itinerario di formazione sacerdotale e' anche "una scuola di comunione missionaria: con il Successore di Pietro, con il proprio vescovo, nel proprio presbiterio, e sempre a servizio della Chiesa particolare e universale". A seminaristi e docenti il Papa ha confidato il suo auspicio che "la vita e la dottrina di San Giovanni d'Avila, patrono del clero secolare spagnolo", che prossimamente sara' proclamato dottore della Chiesa universale, "illuminino e sostengano la vostra permanenza al Pontificio Collegio spagnolo di San Jose'". Il santo fu, infatti, "un autentico rinnovatore, in un'epoca difficile della storia della Chiesa". All'incontro era presente il cardinale Rouco Varela, arcivescovo di Madrid e presidente della Conferenza Episcopale Spagnola.
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PAPA: EBRAISMO E CRISTIANESIMO INSIEME PER DIFENDERE I VALORI
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 10 mag.
Ebrei e cattolici si mobilitino per difendere "la pace e la dignita' umana" insieme "in un mondo sempre piu' minacciato dalla perdita dei valori spirituali e morali".
Lo chiede Benedetto XVI che ha ricevuto oggi una delegazione del Jewish Congress del Latino America. I valori, ha spiegato, "possono garantire il rispetto della dignita' umana e una pace duratura", Per questo, ha detto ancora, "il dialogo sincero e rispettoso tra religioni e culture e' fondamentale per futuro della nostra famiglia umana".
Nel suo discorso, il Papa ha fatto riferimento al 50esimo anniversario del Concilio Vaticano II, ricordando la Dichiarazione conciliare "Nostra Aetate" che "e' base e guida nei nostri sforzi per promuovere una maggiore comprensione, rispetto e cooperazione tra le nostre due comunita'". "Questa Dichiarazione - ha proseguito il Pontefice - non solo ha preso una posizione chiara contro ogni forma di antisemitismo, ma ha anche gettato le basi per una nuova valutazione teologica del rapporto tra Chiesa ed ebraismo, e ha espresso la fiducia che l'apprezzamento del patrimonio spirituale condiviso da ebrei e cristiani porterebbe ad una crescente comprensione e stima reciproca".
Benedetto XVI ha ricordato i progressi acquisiti "in tutto il mondo" negli ultimi 50 anni di dialogo tra ebrei e cattolici, sottolineando che grazie alla "crescita della fiducia, il rispetto e la buona volonta'", i rapporti che inizialmente erano di "diffidenza", sono diventati "passo dopo passo" rapporti tra "partner affidabili": cattolici ed ebrei sono diventati oggi "buoni amici anche in grado di affrontare la crisi insieme e superare i conflitti in modo positivo". "Certo - ha ammesso il Pontefice - molto resta ancora da fare per superare gli oneri del passato", per "promuovere migliori relazioni tra le nostre due comunita'" in risposta anche "alle sfide che i credenti affrontano sempre piu' nel mondo di oggi". Tuttavia, e' un motivo di gioia constatare come cattolici ed ebrei sono "impegnati a percorrere insieme la via del dialogo, la riconciliazione e la cooperazione", dando "testimonianza profetica della forza della verita' di Dio, della giustizia e della riconciliazione per il bene di tutta l'umanita'".
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