mercoledì 30 maggio 2012

Lombardi: Una situazione inedita che rappresenta una vera e propria prova per il Papa e per la Curia


L'INCHIESTA


L'EX MAGGIORDOMO DEL PAPA SARÀ ASCOLTATO DAL MAGISTRATO NEL FINE SETTIMANA O NEI PRIMI GIORNI DELLA PROSSIMA. PROSEGUONO LE AUDIZIONI


Paolo Gabriele cambia cella in attesa dell'interrogatorio


Una situazione inedita che rappresenta una vera e propria prova per il Papa e per la Curia.
La vicenda giudiziaria del «Vatileaks» che ha portato al clamoroso arresto del maggiordomo del S. Padre ieri ha segnato il passo sul fronte ufficiale delle indagini. Le uniche prese di posizione della sala stampa vaticana riguardano le ormai consuete smentite di notizie più o meno fantasiose. Come quella «relativa al fatto che fossero stati interrogati 5 cardinali: non ha riscontro, non è stato detto se e quanti sono i cardinali interrogati - ha spiegato il portavoce padre Lombardi - La commissione cardinalizia incaricata dal Papa di svolgere accurate indagini continua a lavorare ma la notizia dei cinque cardinali non ha riscontro». Padre Lombardi ha confermato che «sono state sentite diverse persone» ma non ci sono stati altri arresti. Smentito anche il sequestro di buste con il nome di destinatari. Gli investigatori stanno setacciando i documenti sequestrati per capire di cosa si tratta e assumere le decisioni conseguenti. Intanto Gabriele avrebbe cambiato cella, sempre nella caserma della gendarmeria, ma non è stato ancora ascoltato dal giudice. L'ex aiutante di camera di Benedetto XVI ha incontrato i suoi avvocati però l'interrogatorio formale avverrà tra questo fine settimana e l'inizio della prossima. Il colloquio tra Gabriele e i suoi legali Carlo Fusco e Cristiana Arru è stato definito ampio, fruttuoso e molto positivo dal portavoce vaticano. In un contesto un po' surreale, visto che gli avvocati, per rispetto del segreto istruttorio, hanno confermato di non voler parlare con i giornalisti e di affidare proprio alla sala stampa vaticana ogni dichiarazione ufficiale. Secondo indiscrezioni, anche l'incontro con la moglie, Manuela Citti, sarebbe avvenuto in un clima di grande e comprensibile commozione, in cui l'uomo avrebbe manifestato tutto il suo dolore per questa vicenda e per le sofferenze della sua famiglia. Una sofferenza che tocca da vicino anche il Papa. Secondo padre Lombardi si tratta di un atto «grave» ma non di una «tragedia» né di uno scontro tra bande. Il Papa, che alcuni hanno definito triste per questa storia, soffre un «dolore specifico» trattandosi di una persona «conosciuta, amata e rispettata». Benedetto XVI ha «desiderio di comprensione, di far luce, per trovare la verità». Desiderio che non nasce con l'arresto del maggiordomo, visto che il Papa già «a marzo ha istituito una commissione di inchiesta» sulla fuga di documenti riservati, «un fatto non ordinario. Quella che stiamo vivendo è una prova impegnativa per il Pontefice e per la Curia che ci auguriamo possa essere superata con un passo deciso di identificazione della verità e di superamento dei problemi per godere della fiducia del popolo di Dio, fiducia che merita certamente il Papa che noi collaboratori dobbiamo appoggiare pienamente». Quanto al problema dei rapporti con i giudici italiani, non si sarebbe ancora posto: «Dipende dagli esiti delle indagini» ha concluso il gesuita. An. Ac.


© Copyright Il Tempo, 30 maggio 2012 consultabile online anche qui.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Hai letto Marco Travaglio sulla prima del fatto, Raffy?
Il pezzo si intitola "ho sognato il Papa". Grazie a Dio il suo sogno è assai diverso da quello di Ferrara, ampiamente strumentalizzato e stravolto dal fatto anche oggi.
Il molti punti non è condivisibile perché generalizza e si fa prendera la mano dalle sue idiosincrasie, in altri al 100%. Grande quando scrive:
... Insomma, ha visto una gerarchia autoreferenziale tutta intenta alle lotte di potere e disinteressata alla religione, alla spiritualità, alla teologia, alla liturgia, alla pastorale, profittare della disattenzione del Papa che rara avis, si occupa solo di teologia, liturgia e pastorale e per questo è considerato un papa minore, sprovveduto, ingenuo ... Vero Politi? Che ne dice?
Il Vescovo di Genova dovrebbe intervenire su televisivo Don Gallo che, sia detto con rispetto per l'età non per l'uomo e prete, fa la figura del rinko, specie quando esalta Kung e denigra Ratzinger a cui, quanto meno dovrebbe rivolgersi come Papa Benedetto XVI.
Alessia

Raffaella ha detto...

Non ho ancora letto!
Ferrara mi ha talmente deluso che ieri sera ho cambiato subito canale appena e' apparso su raiuno.
Il presidente della cei, vescovo di Genova, ancora una volta, fara' finta di nulla...
Ho appena letto il canto del gallo (minuscolo).
R.

Anonimo ha detto...

'prima che il gallo canti tre volte tu mi avrai tradito',che si aspetta per far tacere questi sedicenti preti che impazzano in ogni trasmissione per parlare male del papa?Ieri padre Livio ha detto cose molto belle sul papa,definendolo un santo e facendo a mio avviso una bella osservazione su quanto detto da ferrara'la chiesa fin dalla nascita è stata sconvolta e travolta da lotte intesine per la supremazia,la madre dei figli di Zebedeo,premeva perchè Cristo scegliesse uno dei suoi 2 figli,Giacomo e Giovanni,ma Lui scelse Pietro,che lo aveva tradito,sì,ma era più vecchio e aveva esperienza di vita e Gesù conosceva bene i suoi apostoli,e ha scelto quello che appariva meno indicato,non foss'altro per la sua debolezza di uomo dubbioso e incerto.Ci pensassero su questi avvoltoi che non aspettano altro che di divorare carogne.GR2