Il Papa in visita oggi anche alla città di San Sepolcro: la gioia della cittadinanza nelle parole del Parroco
Terza tappa della intensa giornata di Benedetto XVI in Toscana sarà la città di San Sepolcro. Il Papa vi giungerà in elicottero da La Verna intorno alle 19. L’antico borgo, gemellato con Gerusalmme, fu edificato 1000 anni fa sulle reliquie del luogo della sepoltura di Gesù portate in Italia dai pellegrini Egidio ed Arcano. Si tratta dell’unica città costruita su un progetto teologico attorno ai temi della giustizia e della pace. Dopo un momento di preghiera nella Con–cattedrale, il Santo Padre raggiungerà la Piazza Torre di Berta dove avrà luogo un incontro con la cittadinanza. Al microfono di Paolo Ondarza, don Alberto Gallorini, parroco del Duomo di San Sepolcro:
R. – Nella nostra storia millenaria noi portiamo il nome di Gerusalemme. Sono stati due pellegrini che hanno fondato la città tornando da Gerusalemme e portando le reliquie del Santo Sepolcro. Si tratta di un grande messaggio riferito sia a Gerusalemme città della giustizia e della pace sia al Santo Sepolcro di Gerusalemme, luogo di resurrezione. La città di San Sepolcro, piccola città, veramente parla di resurrezione da tutte le parti e in tutte le immagini sacre che lì sono custodite a cominciare dalla stupenda resurrezione di Piero della Francesca, massimo figlio di questa terra.
D. - Che cosa attendete da questa visita?
R. - Noi attendiamo prima di tutto un risveglio del nostro essere cristiani e poi aspettiamo un messaggio forte sui temi della pace e della giustizia. Sarà un discorso che interesserà un po’ tutti gli uomini del mondo.
D. - Il Papa, infatti, rivolgerà il suo discorso alla cittadinanza dopo però aver sostato in visita privata nella Con-cattedrale di Sansepolcro…
R. – Lì si fermerà in preghiera davanti all’Eucaristia, davanti al Santissimo. Poi venererà l’immagine straordinaria del Volto Santo di epoca carolingia. Sembra sia l’opera lignea più antica che possediamo in Europa. E’ un’opera monumentale dove è rappresentato Cristo sacerdote Re e profeta in croce, quindi trionfante, Re dei Re e Signore dei Signori.
D. - Don Alberto Gallorini, lei è parroco del duomo di Sansepolcro. Come si pone la gente di fronte a questo grande evento?
R. – Ci sono due atteggiamenti. Il primo riflette una certa difficoltà di fronte alla crisi economica pensando alle varie spese sostenute. Va detto che dal Vaticano si sono raccomandati di spendere il meno possibile e spenderemo il meno possibile, anzi saranno spese irrisorie quelle con cui accogliamo il Papa; l’altro atteggiamento è di grande gioia, di grande attesa, di preparazione fervida che sta muovendo un po’ tutta la cittadina.
D. – Il suo auspicio?
R. – Che questa visita ci aiuti proprio a riflettere sul nostro essere cristiani in mezzo alla nostra gente.
D. - La coscienza di fede è forte nella sua comunità cristiana?
R. – Direi di sì, c’è un bel movimento di gente appassionata di Gesù Cristo, che segue la Chiesa, che è fedele alla Chiesa, che è innamorata della Chiesa.
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