PAPA: DIO CI AIUTA RISPETTANDO LA NOSTRA LIBERTA'
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 6 mag.
"La liberta' dell'uomo e la potenza di Dio procedono insieme: se l'uomo inclina il suo cuore verso il bene e chiede a Dio l'aiuto, ne riceve la forza necessaria per compiere la propria opera".
Benedetto XVI ha ricordato oggi questa riflessione di un "padre del deserto" del V secolo, Giovanni il profeta, per rispondere al quesito sempre attuale sul libero arbitrio dell'uomo che Dio rispetta.
"Questo - ha spiegato - e' possibile perche' il bene viene dal Signore, ma esso e' compiuto grazie ai suoi fedeli".
Commentando la pagina del Vangelo letta nelle liturgie di oggi, il Papa ha poi ricordato il legame - "come le membra al capo" - tra il Signore e i credenti attraverso la Chiesa, il corpo misitico.
"I discepoli, sapientemente potati dalla parola del Maestro - ha spiegato - se sono uniti in modo profondo a Lui, diventano tralci fecondi, che producono abbondante raccolto".
"Nel giorno del nostro Battesimo la Chiesa - infatti - ci innesta come tralci nel Mistero Pasquale di Gesu', nella sua Persona stessa. Da questa radice riceviamo la preziosa linfa per partecipare alla vita divina".
"Come discepoli, anche noi, con l'aiuto dei Pastori della Chiesa, cresciamo nella vigna del Signore vincolati dal suo amore", ha continuato ricordando quanto per un credente sia "indispensabile rimanere sempre uniti a Gesu', dipendere da Lui, perche' - ha scandito - senza di Lui non possiamo far nulla: il vero 'rimanere' in Cristo garantisce - infatti - l'efficacia della preghiera".
"Cari amici - ha continuato il Pontefice tedesco rivolto alla folla che oggi ha coraggiosamente sfidato la pioggia per ascoltarlo - ognuno di noi e' come un tralcio, che vive solo se fa crescere ogni giorno nella preghiera, nella partecipazione ai Sacramenti, nella carita', la sua unione con il Signore. E chi ama Gesu' vera vite, produce frutti di fede per un abbondante raccolto spirituale".
Al termine del Regina Caeli, rivolgendosi ai 40 mila fedeli presenti in piazza San Pietro, il Papa e' poi tornato sul "Vangelo odierno, nel quale - ha sottolineato parlando nella loro lingua ai pellegrini sloveni - Gesù ci ricorda che possiamo essere spiritualmente fecondi solamente se germogliamo da Lui come i tralci dalla vite".
"Siate dunque - ha esortato rivolto ai pellegrini sloveni - strettamente uniti al Cristo nella sua Chiesa, affinche' portiate abbondanti frutti dell'’amore verso Iddio e verso il prossimo e partecipiate alla vita eterna".
"Si tratta - ha poi spiegato ai pellegrini polacchi - di un legame cosi' forte e vivo, come l'unione del tralcio con il tronco della vite.
Attraverso il Battesimo - ha concluso il Papa - siamo stati innestati in Cristo, affinche', vivendo la Sua vita, diamo gloria al Padre. Rimaniamo in quest'unione, perche' la nostra vita abbondi di buoni frutti della grazia".
© Copyright (AGI)
PAPA: ANDRO' A MILANO PER INCONTRO MONDIALE DELLE FAMIGLIE
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 6 mag.
Benedetto XVI ha voluto ricordare oggi che "tra meno di un mese avra' luogo a Milano il VII Incontro Mondiale delle Famiglie".
"Ringrazio - ha detto dopo la preghiera del Regina Caeli - la Diocesi ambrosiana e le altre Diocesi lombarde che stanno collaborando alla preparazione di questo evento ecclesiale, promosso dal Pontificio Consiglio per la Famiglia, presieduto dal cardinale Ennio Antonelli.
Anch'io - ha concluso - a Dio piacendo, avro' la gioia di parteciparvi e per questo mi rechero' a Milano dall'1 al 3 giugno".
© Copyright (AGI)
PAPA: UN SALUTO SPECIALE ALLA GUARDIA SVIZZERA
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 6 mag.
"Un saluto speciale va alle nuove Guardie Svizzere e ai loro familiari, nel giorno della festa di questo storico Corpo".
Con queste parole il Papa si e' rivolto alle reclute della Guardia Svizzera, ai militari del Corpo e ai loro familiari presenti in piazza San Pietro per la preghiera del Regina Caeli, subito dopo la cerimonia del Giuramento presieduta dal segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, nella Sala Nervi.
Le 26 nuove guardie svizzere hanno prestato il solenne giuramento sulla bandiera del Corpo, davanti
al rappresentante del Pontefice, monsignor Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato. E cinque delle sei guardie del Canton Ticino hanno prestato il giuramento in lingua italiana. In precedenza la messa era stata celebrata dal Segretario di Stato, Bertone.
Alla cerimonia del giuramento erano inoltre presenti numerosi cardinali e vescovi della Curia Romana, e rappresentanti delle delegazioni diplomatiche presso la Santa Sede.
La delegazione del governo cantonale di Lucerna e' stata guidata dal presidente, Yvonne Sharli.
La confederazione elvetica e' dal nuovo ambasciatore svizzero presso la Santa Sede, Paul Widmer, mentre l'esercito svizzero dal comandante di corpo d'armata, Andre' Blattmann.
© Copyright (AGI)
Nessun commento:
Posta un commento