domenica 13 maggio 2012

A causa del maltempo il Papa salta la visita alla Verna. Ad Arezzo fuoriprogramma del Santo Padre con gli sbandieratori (Izzo)


PAPA: A CAUSA DEL MALTEMPO SALTA VISITA ALLA VERNA


Salvatore Izzo


(AGI) - Arezzo, 13 mag. 


A causa delle condizioni climatiche che renderebbero problematico il volo in elicottero da Arezzo, Benedetto XVI e' stato costretto a rinunciare alla visita al convento-santuario della Verna.
Nel dare notizia del cambiamento di programma, il vicedirettore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Ciro Benedettini, ha detto che "il Papa da Arezzo si spostera' direttamente a San Sepolcro, dove e' in programma un altro incontro, e se il tempo dovesse migliorare potrebbe raggiungere La Verna in serata, prima di rientrare a Roma. 
Al convento-santuario che sorge nel luogo dove San Francesaco ricevette le stimmate, era prevista anche la presenza del sindaco di Firenze Matteo Renzi, accompagnato dal Gonfalone della citta' e dal Gruppo tradizionale dei Paggi con le chiarine,  e dei quattro ministri generali degli Ordini Francescani, presenti con i loro consiglieri. Per l'occasione nel santuario si erano radunate le varie comunite' dei francescani e delle monache clarisse della Toscana e le religiose che vivono su questo territorio  A salutare il Pontefice a nome di tutti i francescani sarebbe toccato al ministro generale dei Frati Minori, fra Jose' Rodriguez Carballo. 


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PAPA: FUORIPROGRAMMA AD AREZZO CON GLI SBANDIERATORI


Salvatore Izzo


(AGI) - Arezzo, 13 mag. 


Il rinvio della visita alla Verna ha concesso al Papa il tempo per un simpatico "fuoriprogramma" ad Arezzo, dove dopo aver assistito dalla finestra dell'Episcopio all'esibizione degli sbandieratori, Benedetto XVI e' sceso in strada per farsi fotografare con questi artisti vestiti con i loro costumi d'epoca. "Grazie per questa bellissima presentazione rinascimentale che ha toccato il mio cuore", ha detto loro il Pontefice, sottolineando il valore che essi incarnano di "rendere presente la cultura del passato per guardare al futuro". 
"Dal Rinascimento - ha continuato parlando a braccio - giunge una visione dell'uomo che ci incoraggia. E la visione cristiana dell'uomo a immagine di Dio ci obbliga, ci incoraggia, ci consola, siamo capaci di andare avanti, di superare i problemi del presente e di aprire il cuore al futuro".


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