I vescovi Usa in visita "ad Limina": "E' un momento cruciale per la Chiesa americana"
Da tre giorni, i presuli della Regione XII degli Stati Uniti sono in visita ad Limina, in Vaticano. Anche questa mattina, Benedetto XVI ne ha ricevuto un folto gruppo in udienza. Il collega della redazione inglese della nostra emittente, Chris Altieri, ha chiesto al vescovo di Oakland, mons. Joseph Cordileone, quale sia la situazione pastorale e sociale della Chiesa americana:
R. – We stand together, we stand united...
Noi stiamo insieme, siamo uniti. Penso che questo sia un momento cruciale per gli Stati Uniti e per la vita della Chiesa cattolica negli Stati Uniti. Questo ha fortemente stimolato i vescovi, e la gente con loro, e ha fatto capire cosa stia realmente accadendo. Per molti anni, i vescovi e i leader della Chiesa sono stati disposti a riconoscere la buona volontà: anche laddove potevano esserci aspetti della politica con i quali non potevamo essere d’accordo, abbiamo sempre presupposto la buona volontà e abbiamo dato la disponibilità a lavorare nel miglior modo possibile. Tutto questo poi è finito ben oltre limiti – limiti ormai inaccettabili – perché il governo si intromette nella vita interna della Chiesa e pretende di imporci il suo sentire rispetto alla nostra coscienza morale. Tutto quello che vogliamo fare è servire il nostro Paese, le nostre comunità, secondo la nostra coscienza. E quello che la nostra coscienza ci dice di fare non lede nessuno. Al contrario, porta beneficio alla gente.
D. – Tra alcuni mesi comincerà l’Anno della fede. Il Santo Padre l’ha voluto per la Chiesa intera e non a caso viene celebrato nel 50.mo anniversario del Concilio Vaticano II. Come si sta preparando la diocesi di Oakland?
R. – We just initiated the discussion…
Abbiamo iniziato gli incontri in materia. In realtà, proprio il giorno prima che io partissi per venire a Roma, ho incontrato il Consiglio presbiterale e questo è stato uno dei primi punti in agenda. Abbiamo creato un comitato che studierà le diverse possibilità e i diversi suggerimenti pervenutici dalla Congregazione per la Dottrina della Fede. Ho voluto ricordare anche che ricorre il 20.mo anniversario del Catechismo della Chiesa cattolica. Ho pensato anche che potremmo concentrarci sul Catechismo cattolico per gli Stati Uniti, compilato alcuni anni fa dalla Conferenza episcopale dei vescovi statunitensi. Ciascun capitolo si chiude con la storia di un grande cattolico americano, e tra le altre ci sono alcune storie profonde che ci toccano da vicino. Riportano la fede a ciascuno di noi e ci fanno apprezzare meglio l’intera storia della Chiesa cattolica negli Stati Uniti: con l’intervento degli immigrati, con tutti gli edifici e le infrastrutture che essi hanno realizzato, con il potere della loro fede e il contributo che abbiamo dato agli Stati Uniti, come pure i benefici che noi abbiamo ricevuto dagli Stati Uniti… Tutto l’insegnamento del Concilio sulla libertà religiosa – lo sappiamo – è fondato sull’esperienza americana. Tutti gli immigrati in questo Paese all’inizio hanno avuto tempi difficili nel tentativo di inserirsi, e noi non abbiamo fatto eccezione. Alla fine, siamo riusciti a trovare un modo per essere cattolici in un Paese che era ispirato dall’ethos protestante. Proprio grazie alla libertà religiosa, e al rispetto di essa che ogni persona nel Paese sentiva – la Chiesa ha potuto prosperare.
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