giovedì 12 aprile 2012

Gli 85 anni di Benedetto. M.O. e Africa, attento ad ecologia e disarmo. Il Papa ha raccolto la sfida del dialogo con i giovani (Chirri)

PAPA:85ANNI; MO E AFRICA,ATTENTO A ECOLOGIA E DISARMO
'POLITICA ESTERA' DI BENEDETTO XVI IN PRIMI 7 ANNI PONTIFICATO


CITTA' DEL VATICANO

(di Giovanna Chirri) (ANSA)

CITTA' DEL VATICANO, 12 APR

L'Africa, con le violenze sui cristiani soprattutto in Nigeria, e i conflitti in Mali, Sudan e Corno d'Africa.
Il Medio oriente, con il processo di pace tra israeliani e palestinesi da "riprendere con coraggio" e con lo "spargimento di sangue" da fermare in Siria, dove ieri il governo ha promesso una tregua.
Se agli appelli del messaggio Urbi et Orbi della domenica di Pasqua, - in cui il Papa ha anche confermato che dal 14 al 16 settembre andrà in Libano - si aggiunge la difesa della libertà religiosa come diritto della persona umana, che ha riaffermato nel discorso al Corpo diplomatico e nel viaggio in America Latina di marzo, si ha un quadro abbastanza completo della "politica estera" di Benedetto XVI, in quasi sette anni di pontificato.
Per completarlo è necessario considerare la difesa dell'ambiente e il disarmo. Papa Ratzinger, che non è un politico, una volta eletto Papa ha fatto sua la visione internazionale della Chiesa, introducendovi però elementi di originalità.
Questo è evidente soprattutto per i temi ecologici: nel 2008 durante la Giornata mondiale della gioventù di Sydney ha cercato nei giovani potenziali alleati per una difesa dell'ambiente, che è opera della creazione di Dio, e per uno sviluppo sostenibile. Tema ripreso l'anno successivo nella enciclica "Caritas in veritate".
Sviluppo sostenibile nella visione di papa Ratzinger é sviluppo che tenga conto della dimensione integrale della persona e delle necessità di tutte le persone, non solo dei ricchi o dei paesi ricchi.
E in tal senso si sta preparando la delegazione della Santa Sede che andrà come osservatore al "Rio+20", la conferenza Onu del prossimo giugno dedicato proprio a questo tema. Il disarmo è stato evocato dal Papa di nuovo una settimana fa, in un appello contro le mine anti-uomo, "armi subdole e terribili".
La difesa della libertà religiosa, - rilanciata nello scorso viaggio sia in Messico che, per l'aspetto del ruolo pubblico della Chiesa, soprattutto a Cuba - è centrale nel pontificato attuale.
Si tratta di una difesa e da violazioni concrete e drammatiche, e da posizioni negative di origine ideologico-culturale che hanno conseguenze giuridiche. All'Africa, una priorità già dall'inizio del pontificato, papa Ratzinger ha dedicato quest'anno il viaggio in Benin, in novembre, durante il quale ha consegnato il documento conclusivo del sinodo dei vescovi per l'Africa, e rinnovato l'invito al Continente ad alzarsi in piedi e prendere in mano il proprio futuro.
In Africa, ha spiegato, non c'é "alcun cenno di quella stanchezza della fede, tra noi così diffusa, niente di quel tedio dell'essere cristiani da noi sempre nuovamente percepibile". La preoccupazione per il Medio oriente si è connotata quest'anno con gli sviluppi della "primavera araba", che, - ha osservato papa Ratzinger nel discorso al Corpo diplomatico del 9 gennaio, - dopo "l'ottimismo iniziale" ha lasciato il passo "alle difficoltà", e talora al "susseguirsi di tensioni e violenze". In particolare per quanto riguarda la Siria il Papa ha destinato centomila dollari all'assistenza della popolazione sofferente, e i fondi della colletta del giovedì santo ai profughi siriani. Per la Siria è impegnata la diplomazia della Santa Sede, che tra l'altro ha partecipato come osservatore alle riunioni dei "Friends of Siria".

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PAPA: 85ANNI; HA RACCOLTO SFIDA DIALOGO CON GIOVANI
DA GMG A GIORNATA PACE, CONTINUITA' CON WOJTYLA,MA PROPRIO STILE


CITTA' DEL VATICANO

(di Giovanna Chirri)

(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 12 APR

''Penso in particolare ai giovani: continuero' a dialogare, ascoltando le vostre attese, per aiutarvi ad incontrare sempre piu' in profondita' Cristo'', ha detto papa Ratzinger nel suo primo discorso pubblico, quasi sette anni fa.
''Sono anziano, ma posso ancora fare il mio dovere'', ha affermato lo scorso marzo a Cuba, incontrando il quasi coetaneo Fidel Castro. Il leader maximo infatti compira' 86 anni in agosto, mentre lunedi' prossimo, il 16 aprile, sara' l'85/mo compleanno di Joseph Ratzinger. Ma come vive il rapporto con i giovani, una delle eredita' forse piu' difficili del predecessore, il pontefice anziano e determinato a fare il suo dovere in un tempo che, mai come il nostro ''ha fatto sognare tanto i giovani, con le mille attrattive di una vita in cui tutto sembra possibile e lecito''?.
''Eppure, - ha constatato Benedetto XVI alla vigilia della domenica delle Palme - quanta insoddisfazione e' presente, quante volte la ricerca di felicita', di realizzazione finisce per imboccare strade che portano a paradisi artificiali, come quelli della droga e della sensualita' sfrenata''. Il dialogo con il mondo giovanile cosi' ricco di opportunita' e di rischi e' entrato subito nell'agenda di Benedetto XVI, che gia' il giorno dopo essere diventato Papa ha annunciato la propria partecipazione alla Gmg di Colonia, che era stata convocata da Giovanni Paolo II. Ha poi a sua volta indetto le Giornate mondiali della gioventu' di Sydney (2008), Madrid (2011) e Rio (in calendario per l'estate del 2013). Alla sfida educativa che le nuove generazioni pongono alla societa' e alla Chiesa, inoltre, Benedetto XVI ha dedicato i messaggio della Giornata della pace di quest'anno.
Al mondo globalizzato, ha scritto papa Ratzinger, serve ''pace e convivenza'', atteggiamenti a cui i giovani sono aperti, ma che possono essere distorti da una ''realta' sociale'' che spinga a ''agire in modo intollerante e violento''.
Percio' ha chiesto una ''solida educazione della coscienza'' che metta ''al riparo'' da atteggiamenti negativi''. Le Gmg restano momenti privilegiati del dialogo con le nuove generazioni e per Benedetto XVI hanno un preciso insegnamento per i ragazzi: ''fate di Cristo il vostro migliore amico, fatevi carico delle croci del mondo''. Lo ha spiegato in questi termini il 2 aprile ricordando nell'anniversario della morte papa Wojtyla, grande promotore di questi raduni mondiali di giovani.
Alle Gmg comunque Benedetto XVI ha impresso il proprio stile, puntando piu' sulla riflessione e la preghiera, e aumentando i momenti di adorazione silenziosa. Ma, come e' accaduto durante il tornado che si e' abbattuto sui ragazzi durante la veglia a Madrid, essendo anche capace di relazionarsi con i giovani fuori cerimoniale o dal protocollo. Nel rapporto con le nuove generazioni lo hanno certo aiutato le esperienze con i gruppi giovanili nella prima parrocchia in cui ha prestato servizio da giovane sacerdote, a Monaco nell'agosto del '51 e dall'autunno del '52 nel seminario di Frisinga.
Da docente a Tubinga, dal '66, era solito invitare a mangiare con lui gli allievi, alcuni dei quali gli avevano regalato una bici usata e comprata all'asta per andare all'universita' dalla casetta vicino al lago Aasee. Non aveva la patente e a volte gli studenti lo riaccompagnavano a casa dopo le lezioni.

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