giovedì 19 aprile 2012

Fraternità e fantasia di un uomo mite. Il cardinale Bertone per l’anniversario del Pontificato (O.R.)

Il cardinale Bertone per l’anniversario del pontificato

Fraternità e fantasia di un uomo mite

Da Benedetto XVI il presidente Monti

Un uomo mite e sereno, capace di creare amicizia e cordialità, anche durante incontri di lavoro, mai «abitudinari e rigidi, ma soffusi da un clima di fraternità e anche di fantasia».
È dell’uomo Joseph Ratzinger, lontano dai clamori e dai riflettori mediatici, che il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato e da anni suo stretto collaboratore, parla dalle colonne del quotidiano «Il Messaggero» di giovedì 19 aprile, ricorrenza del settimo anniversario dell’elezione di Benedetto XVI a successore dell’apostolo Pietro.
Sbaglia davvero — scrive il porporato nell’articolo pubblicato in prima pagina — «chi vuole vedere il Papa unicamente concentrato sui libri, lontano dai problemi reali della gente». È senza dubbio una persona «di alto profilo intellettuale e dottrinale». Ma soprattutto «è capace di arrivare al nocciolo dei problemi» e di proporsi come «un educatore e un maestro eccezionale», in particolare «per le giovani generazioni».
Una testimonianza, quella del cardinale Bertone, frutto di una frequentazione quasi quotidiana, e dunque fuori da cliché e stereotipi ormai usurati. «A motivo del mio servizio di segretario di Stato — spiega lo stesso porporato — ho modo di trattare con assiduità le questioni della Chiesa con Benedetto XVI», sperimentando così personalmente «la capacità dell’uomo». Di Ratzinger Pontefice colpiscono «la coerenza, la saggezza e la serenità, pur nella chiara consapevolezza dei problemi in cui si dibattono la Chiesa e l’umanità. Ciò che dice è da lui vissuto con interezza anche umana». E forse «è proprio per questo — afferma il cardinale — che il suo insegnamento non lascia indifferenti né le persone semplici, alle quali fa sentire Dio vicino», né «le persone colte che cercano nel confronto filosofico e culturale delle piste di riflessione sulla fede, o anche solo sulla realtà dell’uomo nell’universo».
Della dimensione umana e personale di Benedetto XVI, e del modo distorto con il quale il più delle volte lo descrivono i media, il segretario di Stato ha parlato anche in un’intervista rilasciata al direttore del Giornale Radio Rai e di Rai Radio 1, Antonio Preziosi, andata in onda questa mattina, giovedì 19 aprile, nel corso della trasmissione «Prima di tutto».
L’immagine spesso diffusa dai mezzi di comunicazione è purtroppo lontana dalla realtà, «anche se — ha notato il porporato — stanno imparando a conoscere meglio questo Papa e la sua sapienza, la sua sincerità, la sua coerenza, direi la sua dolcezza». Averlo dipinto «come un carro armato è assolutamente fuorviante e falsificante perché è un uomo dolce, che si fa vicino». Benedetto XVI «non è un uomo isolato. È un uomo di relazioni, a cominciare da quelle con i suoi più stretti collaboratori. Il Papa non è isolato, è circondato da collaboratori fedeli e impegnati». E «non si lascia impressionare — ha aggiunto il segretario di Stato — dai rumori, dagli umori momentanei e neanche dalle dure incrostazioni dei pregiudizi; si informa, chiede, ascolta sempre in maniera discreta, elabora il suo giudizio, attende che maturi, che si consolidi. E poi, con vero carisma di governo, guida la Chiesa e affronta i problemi concreti della Chiesa e, lo dico per esperienza, anche dell’umanità».
Tra le numerose testimonianze di auguri giunte a Benedetto XVI per la ricorrenza anniversaria, particolarmente significativa quella del presidente del Consiglio dei ministri italiano Mario Monti, che nel pomeriggio di ieri, mercoledì 18 aprile, si è recato in Vaticano per una visita personale e privata al Pontefice. A conferma dei reciproci rapporti di stima e di amicizia, nei quali si riflette il clima di intesa e di collaborazione tra Italia e Santa Sede. Com’è apparso anche nel corso del tradizionale ricevimento in serata, nella sede della nunziatura apostolica in Italia in occasione dell’anniversario del pontificato. Accolto dal nunzio apostolico, l’arcivescovo Bernardini, il presidente Monti — che era accompagnato dai ministri della Giustizia, Severino, del Lavoro, Fornero, dello Sviluppo Economico, Passera, dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Catricalà, e dal vice segretario di Palazzo Chigi, Toniato — si è intrattenuto a colloquio per circa quaranta minuti con il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, con il quale erano gli arcivescovi Becciu, sostituto, e Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati, i monsignori Wells, assessore, e Balestrero, sotto-segretario per i Rapporti con gli Stati, numerosi prelati della Segreteria di Stato, fra i quali il capo del Protocollo, monsignor Nwachukwu. Erano presenti, tra gli altri, il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Vietti, i ministri della Cooperazione e Integrazione, Riccardi, e della Salute, Balduzzi, e Gianni Letta. Al ricevimento hanno partecipato anche il sindaco di Roma, Alemanno, il presidente della Regione Lazio, Polverini, il presidente della Provincia di Roma, Zingaretti, il presidente della Corte dei Conti, Giampaolino, l’ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede, Greco. Tra le numerose personalità ecclesiastiche, i cardinali Vallini, Cordero Lanza di Montezemolo, Vegliò, Bertello, Coccopalmerio, Versaldi, l’arcivescovo Fisichella, i vescovi Sciacca, Crociata, Paglia e Spreafico. E, tra gli altri, il medico personale del Papa, Polisca, e il direttore del nostro giornale.

(©L'Osservatore Romano 20 aprile 2012)

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