domenica 22 aprile 2012

A colloquio con l'autore Marco Roncalli: lo straordinario itinerario umano e spirituale di Albino Luciani

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IN LIBRERIA "GIOVANNI PAOLO I. ALBINO LUCIANI" DI MARCO RONCALLI

Albino Luciani fu il Papa dell'umiltà. Il trauma della morte improvvisa oscurò la sua statura di Capo della Chiesa (Nunnari)

Uno straordinario itinerario umano e spirituale

A colloquio con l'autore Marco Roncalli

Marco Roncalli, come nasce questo nuovo libro sul papa dei trentatré giorni?

«La vita di Albino Luciani, per altro poco nota, mi affascinava e per certi versi immaginavo tratti comuni a papa Roncalli, dalle origini di famiglia modesta in ambiente rurale, all'esperienza al patriarcato di Venezia, oppure cifre costanti lungo tutta la vita, come l'obbedienza e l'umiltà, ma anche, quando necessario, una certa fermezza. Così ho cominciato le ricerche durate cinque anni tra biblioteche e archivi, viaggi alla ricerca dei testimoni, sopralluoghi nei posti dove aveva vissuto, caccia a documenti inediti. Ho ripercorso,attraverso la figura di Luciani, buona parte della storia del Novecento, dagli anni della Grande Guerra sino alla fine degli anni Settanta. Dentro ci sono snodi cruciali della vita italiana, due guerre mondiali, la ricostruzione postbellica, il Vaticano II e il post concilio, il confronto tra cattolicesimo e le sfide della contemporaneità, i problemi legati al mondo del lavoro, della secolarizzazione, le stagioni del divorzio, dell'aborto, della contestazione, del dissenso nella Chiesa, del terrorismo ed altro ancora di cui cerco di dar conto».

Quale definizione si può dare del papa dei trentatré giorni?

«Direi di un vero pastore, che rifiuta di farsi incasellare nei soliti stereotipi conservatore o progressista. Fermo, quanto a dottrina e principi, ma pieno di comprensione per la fragilità umana, vicino ai problemi delle famiglie, incapace di scendere a compromessi. Si ritroveranno, nelle pagine del libro tanti lati della sua personalità complessa, a cominciare dal Luciani propenso a ipotizzare un'evoluzione della dottrina cattolica sulla contraccezione e che comunque accetta senza discutere l'Humanae vitae o che parla delle unioni di fatto. E poi il pastore duro con i movimenti del dissenso e le declinazioni troppo larghe del concetto di pluralismo. E ancora l'uomo del libro e del calice».

Di tutto questo si sa poco, forse perché quello di Albino Luciani è passato alla storia come il pontificato meteora.

«Che bastò comunque a creare un imprevedibile cambiamento di clima nella Chiesa, con il neopontefice pronto a bandire ogni retorica e indicare, con parole e gesti, la bellezza del cristianesimo. Sono stati trentatré giorni sufficienti a ribadire l'essenzialità del suo messaggio evangelico, con richiami alla povertà, oltre che al retto uso della proprietà privata. Ci fu anche il tempo per le affermazioni passate alla storia, come quella sulla maternità di Dio che fece scalpore: "È papà; più ancora è madre"».

Resta comunque il mistero intorno a quella morte improvvisa.

«In realtà il "noir" allestito sulla sua morte ebbe come prima causa un pasticciato comunicato stampa che ometteva di spiegare che era stato trovato morto da una suora, in altre parole da una donna, insieme a piccole bugie e imprecisioni che generarono poi le tesi del complotto e dell'avvelenamento. E così il povero Giovanni Paolo I è finito per diventare il protagonista di un giallo improbabile che ha visto tutti i tentativi per risolverlo occultare la la portata di un itinerario umano e spirituale che è invece di grandissimo interesse». (d.n.)

© Copyright Gazzetta del sud, 22 aprile 2012

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