venerdì 20 aprile 2012

Card. Bertone: Di Ratzinger Pontefice colpiscono la coerenza, la saggezza e la serenità, pur nella chiara consapevolezza dei problemi in cui si dibattono la Chiesa e l’umanità

PAPA, OSSERVATORE: FRATERNITÀ E FANTASIA DI UN UOMO MITE

Roma - Parla il cardinale Bertone per l’anniversario del pontificato di Benedetto XVI

Roma - “Fraternità e fantasia di un uomo mite”: titola così l’Osservatore romano l’articolo in prima pagina dedicato alla ricorrenza del settimo anniversario di pontificato di Benedetto XVI. Il quotidiano d’Oltretevere ricorda il ritratto che del Papa ha fatto il cardinale Bertone dalle pagine del Messaggero.
Si legge: Un uomo mite e sereno, capace di creare amicizia e cordialità, anche durante incontri di lavoro, mai “abitudinari e rigidi, ma soffusi da un clima di fraternità e anche di fantasia”. È dell’uomo Joseph Ratzinger, lontano dai clamori e dai riflettori mediatici, che il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato e da anni suo stretto collaboratore, parla dalle colonne del quotidiano Il Messaggero di giovedì 19 aprile, ricorrenza del settimo anniversario dell’elezione di Benedetto XVI a successore dell’apostolo Pietro.
Sbaglia davvero — scrive il porporato nell’articolo pubblicato in prima pagina — “chi vuole vedere il Papa unicamente concentrato sui libri, lontano dai problemi reali della gente”. È senza dubbio una persona “di alto profilo intellettuale e dottrinale”. Ma soprattutto “è capace di arrivare al nocciolo dei problemi” e di proporsi come “un educatore e un maestro eccezionale”, in particolare “per le giovani generazioni”.
Una testimonianza, quella del cardinale Bertone, frutto di una frequentazione quasi quotidiana, e dunque fuori da cliché e stereotipi ormai usurati. “A motivo del mio servizio di segretario di Stato — spiega lo stesso porporato — ho modo di trattare con assiduità le questioni della Chiesa con Benedetto XVI”, sperimentando così personalmente “la capacità dell’uomo”.
Di Ratzinger Pontefice colpiscono “la coerenza, la saggezza e la serenità, pur nella chiara consapevolezza dei problemi in cui si dibattono la Chiesa e l’umanità. Ciò che dice è da lui vissuto con interezza anche umana”.
E forse “è proprio per questo — afferma il cardinale — che il suo insegnamento non lascia indifferenti né le persone semplici, alle quali fa sentire Dio vicino”, né “le persone colte che cercano nel confronto filosofico e culturale delle piste di riflessione sulla fede, o anche solo sulla realtà dell’uomo nell’universo”.
Della dimensione umana e personale di Benedetto XVI, e del modo distorto con il quale il più delle volte lo descrivono i media, il segretario di Stato ha parlato anche in un’intervista rilasciata al direttore del Giornale Radio Rai e di Rai Radio 1, Antonio Preziosi, andata in onda questa mattina, giovedì 19 aprile, nel corso della trasmissione Prima di tutto – prosegue l’Osservatore -. L’immagine spesso diffusa dai mezzi di comunicazione è purtroppo lontana dalla realtà, “anche se — ha notato il porporato — stanno imparando a conoscere meglio questo Papa e la sua sapienza, la sua sincerità, la sua coerenza, direi la sua dolcezza”.
Averlo dipinto “come un carro armato è assolutamente fuorviante e falsificante perché è un uomo dolce, che si fa vicino”. Benedetto XVI “non è un uomo isolato. È un uomo di relazioni, a cominciare da quelle con i suoi più stretti collaboratori. Il Papa non è isolato, è circondato da collaboratori fedeli e impegnati”. E “non si lascia impressionare — ha aggiunto il segretario di Stato — dai rumori, dagli umori momentanei e neanche dalle dure incrostazioni dei pregiudizi; si informa, chiede, ascolta sempre in maniera discreta, elabora il suo giudizio, attende che maturi, che si consolidi. E poi, con vero carisma di governo, guida la Chiesa e affronta i problemi concreti della Chiesa e, lo dico per esperienza, anche dell’umanità”.

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