venerdì 23 dicembre 2011

Enzo Bianchi critica chi collega la tragica situazione della chiesa olandese agli anni del post Concilio. Gli abusi sarebbero avvenuti prima. Perché non ha parlato e scritto nel 2010?

Clicca qui per leggere il commento che, francamente, mi ha strappato piu' di un sorriso.
Con tutto il rispetto per Enzo Bianchi, mi chiedo come mai non abbia usato la stessa determinazione e la stessa indignazione per sostenere, lo scorso anno, il Santo Padre accusato di ogni tipo di silenzio ed occultamento. Perche'? Perche'?
Perche' parla solo ora per difendere la chiesa olandese da quei "cattivoni" dei media che hanno usato parlare degli anni del post Concilio?
Come mai queste distinzioni temporali non sono state fatte prima?
Eppure bastava cosi' poco...bastava ricordare a gran voce che la maggiorparte degli abusi si sono verificati ben prima dell'elezione di Papa Benedetto, ben prima della sua nomina a prefetto della CDF, ben prima di quella ad arcivescovo di Monaco...invece silenzio!
L'anno scorso tutto taceva perche' a tutti faceva comodo che Benedetto XVI facesse da capro espiatorio. Ovviamente non mi riferisco solo ad Enzo Bianchi ma alla maggioranza dei media, dei vescovi, dei cardinali e ad una fetta di semplici cattolici ed a una buona parte dei commentatori.
Quanto al merito dell'editoriale di Bianchi, mi limito a fare alcune osservazioni.
Puo' essere vero che la maggiorparte degli abusi si e' consumata prima del Concilio ma e' anche vero che la ultraprogressista chiesa olandese, ben fiera di essere lontana dal Papa di Roma, ben orgogliosa della sua autonomia, non ha fatto nulla per denunciare quelle violenze.
E, naturalmente, le coperture non riguardano solo gli anni precedenti al Concilio ma anche, e soprattutto, quelli successivi.
E' questo che Papa Benedetto ha denunciato nella Lettera agli Irlandesi.
Un malinteso senso di misericordia ha permesso e giustificato molte coperture (non gli abusi in se').
Questo e' il punto! Contro questo inaccettabile perdonismo si e' sempre battuto Joseph Ratzinger e la prova sta nella documentazione risalente al lontano 1988.
Nel commento di Bianchi non ho letto nemmeno di sfuggita un cenno all'immane lavoro di pulizia operato da Benedetto XVI.
Peccato ma nessuna sorpresa.
La colpa degli abusi non e' del pre o post Concilio ma dei preti infedeli e di coloro che li hanno coperti. Punto
.
R.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Ha fatto bene Raffaella a scrivere che la colpa degli abusi sessuali non è nè del pre nè del post Concilio ma va cercata nei soggetti infedeli. Bianchi non si smentisce e ci ha abituati alle sue analisi, specialmente quelle non scritte ma proferite in interviste tv o conferenze nelle quali esterna tutta la sua fiera sapienza spesso in rottura con il Magistero petrino, anzi quest'ultimo è proprio sorvolato per non parlare del Papa! Fosse per lui ridurrebbe ancora di più il ruolo petrino dei Vicari di Cristo e del resto egli ama esaltare le "altre chiese" non cattoliche specialmente di area protestante. Povero Papa! Io Bianchi lo porterei a fare un giro in Austria, Svizzera, Francia, Olanda e lì potrà rendersi conto di come vivono i sacerdoti......Io mi fido del Papa e basta, Bianchi faccia il monaco e non il profeta di una chiesa che ha solo lui in testa. Impari l'obbedienza al Papa dagli scritti dei Padri della Chiesa che lui dice di conoscere...

Anonimo ha detto...

Quante amare constatazioni ci toccano, cara Raffy.
Gli abusi sono avvenuti prima, durante e dopo il VatII. Basterebbe solo un minimo di onestà intellettuale per ammettere che il "liberi tutti" portato avanti da certi teologi negli anni postconciliari non ha sicuramente migliorato la situazione. Anzi!
Basterebbe solo ammettere che se non fosse stato per l'azione del card. Ratzinger prima e di Papa Benedetto poi, poco o nulla si sarebbe fatto per sanare la terribile piaga. Eppure l'assurdo si è verificato, chi più si è speso si è visto colmare di infamia veicolata da tanti volenterosi giornalisti, prima della sua elezione evidentemente afoni e affetti da crampo dello scrivano. talvolta mi viene da pensare che se il successore di Wojtyla fosse stato un personalità più gradita a certi ambienti forse lo scandato non sarebbe deflagrato, non così violentemente, non così mirato a distruggere il Vicario di Cristo.
Ci sono delle persone, con e senza talare, che avrebbero potuto fare molto per aiutare Papa Benedetto, invece hanno preferito girare la faccia e tacere. Imperdonabili!
Alessia

gemma ha detto...

"La colpa degli abusi non e' del pre o post Concilio ma dei preti infedeli"
sottoscrivo in pieno le tue parole raffaella . Triste vedere come ciascuno all'interno della Chiesa si sveglia solo per difendere il proprio orticello, la propria corrente. Chissà perchè mi viene sempre più in mente il parallelo coi politici

mariateresa ha detto...

magari Enzo Bianchi può legge anche qui
http://ncronline.org/news/accountability/sex-abuse-scandal-netherlands-brings-requiem-dutch-catholicism

NCR è un giornale liberal, ma insomma qualche conclusione va tirata.Sennò è meglio stare zitti.
E' giusta l'osservazione di Raffaella: in altri casi fu rispettato un rigoroso silenzio mentre le pietre, ingiustamente, cadevano sul nostro Benedetto.
Si vede che il sangue ribolle quando viene accusato qualcosa o qualcuno che ci è caro, magari ideologicamente.Difendere papa Benedetto sui media richiedeva coraggio.

laura ha detto...

Sono d'accordo con te, Raffaella, in pieno e preferisco non aggiungere altro

Caterina63 ha detto...

Enzo Bianchi è semplicemente DISONESTO E ABERRANTE e sta criticando il Papa che così si è espresso nella Lettera alla Chiesa d'Irlanda sull'argomento e che naturalmente vale per TUTTA la Chiesa....
Gli abusi ci sono sempre stati nella Chiesa è verissimo, ma è DIABOLICO il Bianchi che pretende assolvere il fatto che interpretando in un certo modo il Concilio, i frutti sono stati devastanti, anche immorali... così spiega il Papa:

4. Negli ultimi decenni, tuttavia, la Chiesa nel vostro Paese ha dovuto confrontarsi con nuove e gravi sfide alla fede scaturite dalla rapida trasformazione e secolarizzazione della società irlandese. Si è verificato un velocissimo cambiamento sociale, che spesso ha colpito con effetti avversi la tradizionale adesione del popolo all'insegnamento e ai valori cattolici. Molto sovente le pratiche sacramentali e devozionali che sostengono la fede e la rendono capace di crescere, come ad esempio la frequente confessione, la preghiera quotidiana e i ritiri annuali, sono state disattese. Fu anche determinante in questo periodo la tendenza, anche da parte di sacerdoti e religiosi, di adottare modi di pensiero e di giudizio delle realtà secolari senza sufficiente riferimento al Vangelo.
Il programma di rinnovamento proposto dal concilio Vaticano ii fu a volte frainteso e in verità, alla luce dei profondi cambiamenti sociali che si stavano verificando, era tutt'altro che facile valutare il modo migliore per portarlo avanti. In particolare, vi fu una tendenza, dettata da una buona intenzione ma errata, a evitare approcci penali nei confronti di situazioni canoniche irregolari. È in questo contesto generale che dobbiamo cercare di comprendere lo sconcertante problema dell'abuso sessuale dei ragazzi, che ha contribuito in misura tutt'altro che piccola all'indebolimento della fede e alla perdita del rispetto per la Chiesa e per i suoi insegnamenti.

ripetiamo con il Papa:
è in questo CONTESTO di una falsa interpretazione del Concilio che sono maturati in modo più grave gli abusi sui minori...
PAROLA DEL PAPA...
del resto con il Mea Culpa del 2000 la Chiesa fece già richiesta di perdono per gli abusi del passato... manca il mea culpa di oggi, quello che proviene dalla falsa interpretazione del Concilio alla Enzo Bianchi che ha permesso il peggioramento della situazione...

Anonimo ha detto...

il bel tacer non fu mai scritto; bianchi ne dovrebbe far tesoro,invece.....

Anonimo ha detto...

Fra i mea culpa wojtylani del 2000 non erano compresi gli abusi su minori, Caterina. E' stato Papa Benedetto a farsene carico per il passato e il presente.
Alessia

Anonimo ha detto...

Francamente non ho mai capito perchè le gerarchie abbiano dato così tanta attenzione, importanza, e supporto ad Enzo Bianchi, un soggeto "ibrido" che non è prete (e non risulta che voglia farlo), ma fa il monaco pontificante, a cui guardano estasiati preti d'avanguardia e vescovi "del sociale prima di tutto". Nella mia città, lo scorso anno, fu "invitato" per una conferenza teologica, sotto lo sguardo compiaciuto del Vescovo e di diversi sacerdoti e fedeli della "nouvelle vague", che sbavavano letteralmente per lui. A me non è mai "piaciuto", nel senso che ho trovato spesso, quasi sempre, ideologica e strumentale la sua teologia. Enzo Bianchi è un abile politico (di parte) camaleontisizzato dietro ad una vita (non avendo altro da fare) dedicata alla riflessione teologica, interpretata secondo le sue sensibilità, talvolta diverse da quelle della Chiesa Ufficiale.
Ma questi sono gli "uomini nuovi della Chiesa", i soldati di un esercito "di perdenti" destinati, nelle future battaglie cattoliche, ad una rotta devastante.

Caterina63 ha detto...

Alessia, intendevo un mea culpa da parte di coloro che hanno falsamente interpretato il Concilio, come Enzo Bianchi, a causa della cui cattiva interpretazione, come spiega il Papa i problemi si sono aggravati....
;-)