sabato 31 dicembre 2011

Benedetto XVI: "Dal giorno del Natale del Signore è venuta a noi la pienezza del tempo"

Su segnalazione di Laura leggiamo:

Papa:Nascita Gesù dà senso a esistenza uomo,non cedere a angoscia

Umanità lacerata da ingiustizie, Cristo ci dà la tenerezza di Dio

Roma, 31 dic. (TMNews)

La nascita di Gesù è la risposta all'interrogativo che attraversa l'umanità sul senso dell'esistenza.
E di fronte alle ingiustizie e alle violenze che lacerano l'umanità, "la novità di Cristo" restituisce agli uomini "la contemplazione della bontà e della tenerezza di Dio". Papa Benedetto XVI si rivolge così ai fedeli della Chiesa di Roma nell'omelia del Te Deum pronunciata nella Basilica Vaticana nel giorno in cui "un altro anno si avvia a conclusione mentre ne attendiamo uno nuovo: con la trepidazione, i desideri e le attese di sempre".
Ma "se si pensa all'esperienza della vita - afferma il Papa - si rimane stupiti di quanto in fondo essa sia breve e fugace. Per questo, non poche volte si è raggiunti dall'interrogativo: quale senso possiamo dare ai nostri giorni? Quale senso, in particolare, possiamo dare ai giorni di fatica e di dolore? Questa è una domanda che attraversa la storia, anzi attraversa il cuore di ogni generazione e di ogni essere umano. Ma a questa domanda c'è una risposta: è scritta nel volto di un Bambino che duemila anni fa è nato a Betlemme e che oggi è il Vivente, per sempre risorto da morte. Nel tessuto dell'umanità lacerato da tante ingiustizie, cattiverie e violenze, irrompe in maniera sorprendente la novità gioiosa e liberatrice di Cristo Salvatore, che nel mistero della sua Incarnazione e della sua Nascita ci fa contemplare la bontà e la tenerezza di Dio".
Sottolinea Benedetto XVI: "Dal giorno del Natale del Signore è venuta a noi la pienezza del tempo. Non c'è, dunque, più spazio per l'angoscia di fronte al tempo che scorre e non ritorna; c'è adesso lo spazio per una illimitata fiducia in Dio, da cui sappiamo di essere amati, per il quale viviamo e al quale la nostra vita è orientata in attesa del suo definitivo ritorno. Da quando il Salvatore è disceso dal Cielo, l'uomo non è più schiavo di un tempo che passa senza un perché, o che è segnato dalla fatica, dalla tristezza, dal dolore. L'uomo è figlio di un Dio che è entrato nel tempo per riscattare il tempo dal non senso o dalla negatività e che ha riscattato l'umanità intera, donandole come nuova prospettiva di vita l'amore, che è eterno".

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