martedì 21 agosto 2012

Islam, la paura del dialogo. Il difficile rapporto fra fedi dopo la scortesia al card. Scola (Messori)

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6 commenti:

Anonimo ha detto...

più che paura.....gli islamici del dialogo non sanno cosa farsene. Non gliene importa proprio nulla. A loro basta un veloce saluto quando ti incontrano per strada. Basta. Ed è ciò che faceva pure la Chiesa fino a qualche decennio fa: annunciava il Vangelo senza dialogare. Poi venne il concilio Vaticano II e tutto cambiò. ......... Antonello

Mc Brown ha detto...

Concordo sul fatto che del dialogo gli islamici non sanno che farsene.
Queste "tiritere" cattoliche fanno parte della "liturgia cattolica della comunicazione", che si vanta di "grandi risultati", ma che -al di là delle autoesaltazioni fuori luogo - con gli ortodossi, con i luterani, con i calvinisti e non parliamo poi dei mussulmani - la comunicazione cattolica, ad eseere sinceri ed onesti, non ha mai concluso nulla di concreto.
L'Islam ha creato una cultura paria, chiusa ad ogni cambiamento epocale, chiusa ad ogni dialogo con le altre fedi, infervorata solo dallo Jihad contro gli infedeli (cioè tutti i non mussulmani).
La Chiesa Cattolica può pure sprecare il suo tempo in attesa dei tempi del ritorno all'ovile (forse nell'anno 10.000 o 100.000 dopo Cristo) ma con gli islamici, in particolare, non concluderà mai nulla di concreto.
Separazione dei sessi in tutti i dettagli della vita, infibulazione,
emarginazione ed oppressione delle donne, lapidazione, terrorismo, prevaricazione dei maschi nella vita civile a danno delle donne e molto altro. Mi fermo qui, ma potrei continuare.
Trattare con gli islamici è tempo sprecato! Ma la Chiesa finge di non capire e pazienta. Fino a quando? Spera in tempi brevi, si fa per dire (10.000 o 100.000 anni). Campa cavallo che l'erba cresce!

Ambrosiano e cattolico ha detto...

Questo "incidente" può essere un momento di presa di consapevolezza di quanto sia fittizio il dialogo tra religioni, che si basa solo sulla diplomazia.
Pensiamo noi ambrosiani a preparare l'Anno della Fede e preghiamo per il Santo Padre e per il nostro arcivescovo Scola.
Il vero dialogo e la vera intesa solo Dio la può fare.
NB questo gesto, secondo me, è stato fatto anche per ingraziarsi il sindaco di Milano e la sua giunta!

Anonimo ha detto...

Puodarsi , ansi quasi certamente , trattare con gli Islamici e` tempo sprecato . Ma la mia domanda e` questa , perche` bisogna trattare con loro?
Io sono di origine Libanese , sono Cattolico , sempre stato e con la grazia di Dio lo saro` sempre .
Piu` che trattare con gli Islamici , bisogna portar loro la buona novella. So che tanti penseranno , ma e` impossibile , nei paesi Arabi e` vietato evangelizzare , anzi,uno potrebbe anche condannato in prigione , perseguitato forse anche ucciso... Tutto questo e` vero , ma non dovrebbe essere un motivo per non farlo .Qualcuno potrebbe anche dire che ha paura di essere ucciso , bene , usero` le parole di sant`Agostino :hai paura di perdere la vita del corpo (cosa che succedera` prima o poi , ma non ti importa che un uomo perda la vita eterna? Ecco perche` bisogna portare loro il vangelo , se davvero li amiamo . Questo era il motore e il motivo per il quale gli apostoli sono andati dappertutto non badando a loro stessi , ma per cercare di salvare anche una sola persona a tutti i costi .
Ma ahime` dov`e` oggi il nostro amore ? e` come se aspettassimo un tappeto coperto di rose prima di parlare con loro di Gesu` , della salvezza,della redenzione , della giustificazione...
Dobbiamo vergognarci...(non sto accuzando nessuno ) parlo di me stesso prima di parlare di nessun altro ...
Quelli pentecostali dovrebbero essere per noi un buon esempio , parlano di Cristo con tutti,in qualsiasi momento,in qualsiasi circostanza,in qualsiasi mezzo in qualsiasi luogo . E perche` non noi(Cattolici ) .
Sapete , che dopo la cosidetta riforma del sedicesimo secolo , per oltre 200 anni , i protestanti non proselitavano nessuno,forse questo vi sembrera` incredibile,ma e` la verita` , e questo per colpa della dottrina di Calvino sulla predestinazione . Infatti , ovunque siano stati , hanno causato morte e distruzione (per esempio,Stati Uniti,un buon Indiano,era un Indiano morto. Australia,sappiamo quel che hanno fatto con gli Aborigeni . Africa del Sud (Apartheid ) . Cina(opium ) . India...E cosi` via... E questo qundo la Chiesa Cattolica evangelizzava tutta l`America del Sud .
Ora invece , loro hanno imparato da noi , e girano il mondo come proseliti , e noi purtroppo abbiamo imparato da loro e non facciamo piu` niente , e pensiamo soltanto a noi stessi .
Tanti ex mussulmani sono diventati Cristiani grazie a questi protestanti , quand`e` che ricominceremo di nuovo anche noi Cattolici a fare il nostro dovere?

Mc Brown ha detto...

il commento del giovane libanese fornisce utili spunti di riflessione.
Riflessione per riflessione, ne faccio una anch'io, che so non gradita dalle gerarchie ma che esprime un pensiero onesto e razionale.
la spinta propulsiva della fede cattolica nel mondo occidentale si è in larga parte esaurita per effetto dei cambiamenti "filosofici" dei comportamenti della Chiesa, frutto delle deformazioni (aggiungo io, satanesche) del politically correct, cui la Chiesa ha ritenuto corretto adeguarsi.
L'esortazione evangelica "andate e predicate il mio vangelo a tutte le genti" è passata in secondo piano; oggi in primo piano primeggiano due componenti culturali di un unico filone: 1) non disturbare, irritare, infastidire, contrariare, contrastare le culture religiose (spesso delle vere bufale) diverse dalla fede cristiana cattolica;
2) è stat aimpostata buona parte (direi quasi tutta) la pastorale sul discorso della solidarietà ad ogni costo, anche quando non è apprezzata e disprezzata, per motivi di dversa fede, dai beneficiari della carità e della solidarietà
Nella mia paarrocchia, da diversi anni, hanno fatto ponti d'oro, con cibo, vestiti, aiuti materiali, ricerca di posti di lavoro ai mussulmani. Risultato: le donne continuano ad indossare abiti impresentabili, con chador ed altro; nessun mussulmano (uomo o donna) si è convertito al cattolicesimo, ma tutti se ne approfittano per sfruttarlo e osteggiarlo.
Secondo un'ottica laica dire che le gerarchie sono "dure di comprendonio" è limitarsi a far loro un complimento.
Se la predicazione del Vangelo comporti la rinuncia alla sua divulgazione per il politicamente corretto (ugualglianza di tutte le credenze anche le più assurde) e la deriva "sociale", spesso inutile o non richiesta, a mio avviso, la Chiesa Cattolica non va da nessuna parte ed è difficile che ci sia un rovesciamento di tendenza, almeno entro tempi ragionevoli.
Noi cattolici, soprattutto le gerarchie a vario livello, commettiamo un grave errore di logica e di metodo: pensiamo che la resa incondizionata agli altri rappresenti un segno della nostra superiorità morale. Pia illusione: essa viene sempre interpretata come una nostra debolezza, la difficoltà da parte nostra di resistere nella competizione.
Così facciamo come la volpe con l'uva: "non la prendo perché è acerba".
Se duemila anni or sono gli apostoli avessero usato l'attuale strategia della Chiesa oggi saremmo una setta di qualche centinaio di adepti.
Noi cattolici non possiamo né dobbiamo "lasciare a Dio" anche i compiti che lui ci ha affidato. E' un ripiegamento troppo comodo. Il pensare, come fa la Chiesa, che tanto il buon Dio poi provvede, significa escludere e rendere inutile ogni nostro umano intervento e non mi pare che questo sia quanto voluto da Gesù nel Vangelo.

Ambrosiano e cattolico ha detto...

Bravi libanese e Mc Brown.
Aggiungo che, poichè non siamo affidati al caso, ma è Dio che ci guida se ci affidiamo a Lui(questa è la nostra fede!),
guarda guarda che forse questo fatto provocherà una sterzata per smetterla con una socialità da quattro soldi che ci fa diventare degli assistenti sociali
e torneremo alle questioni di fede, di liturgia, di formazione
e poi, ogni cristiano si comporti come tale nelle varie situazioni: questa è una socialità più vera, almeno penso!
C'è forse il dito di Dio anche in questo?