sabato 18 agosto 2012

Il Papa al Meeting di Rimini: ammettere di essere creati esalta la condizione umana. Purificarsi da falsi miti, vivere all'altezza degli ideali (Izzo)

PAPA: AMMETTERE DI ESSERE CREATI ESALTA LA CONDIZIONE UMANA

Salvatore Izzo

(AGI) - Rimini, 18 ago. 


L'uomo resta "una creatura di Dio" anche se "oggi questa parola sembra quasi passata di moda". Lo scrive Benedetto XVI nel messaggio al Meeting di Rimini. 
Per il Papa, "questa dipendenza, da cui l'uomo moderno e contemporaneo tenta di affrancarsi, non solo non nasconde o diminuisce, ma rivela in modo luminoso la grandezza e la dignita' suprema dell'uomo".
Invece, osserva il Pontefice, "si preferisce pensare all'uomo come ad un essere compiuto in se stesso e artefice assoluto del proprio destino". 

E dunque, rileva il messaggio,  "la considerazione dell'uomo come creatura appare 'scomoda'". 

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PAPA: PURIFICARSI DA FALSI MITI,VIVERE ALL'ALTEZZA DEGLI IDEALI 



Salvatore Izzo

(AGI) - Rimini, 18 ago. 


Benedetto XVI propone ai partecipanti al Meeting di Rimini "un cammino di purificazione dai 'falsi infiniti', un cammino di conversione del cuore e della mente". 
"Occorre - raccomanda nel messaggio autografo inviato dalla residenza estiva di Castelgandolfo - sradicare tutte le false promesse di infinito che seducono l'uomo e lo rendono schiavo". Secondo il Papa, "per ritrovare veramente se stesso e la propria identita', per vivere all'altezza del proprio essere, l'uomo deve tornare a riconoscersi creatura, dipendente da Dio".
Nel testo, Papa Ratzinger esorta a scoprire "la dimensione piu' vera dell'esistenza umana, quella a cui il Servo di Dio Luigi Giussani continuamente richiamava: la vita come vocazione". 

"Ogni cosa, ogni rapporto, ogni gioia, come anche ogni difficolta', trova - ricorda il messaggio - la sua ragione ultima nell'essere occasione di rapporto con l'Infinito, voce di Dio che continuamente ci chiama e ci invita ad alzare lo sguardo, a scoprire nell'adesione a Lui la realizzazione piena della nostra umanita'". 
"Non dobbiamo avere paura - spiega il Pontefice - di quello che Dio ci chiede attraverso le circostanze della vita, fosse anche la dedizione di tutto noi stessi in una forma particolare di seguire e imitare Cristo nel sacerdozio o nella vita religiosa". "Il Signore - infatti - chiamando alcuni a vivere totalmente di Lui, richiama tutti a riconoscere l'essenza della propria natura di essere umani: fatti per l'infinito. E Dio ha a cuore la nostra felicita', la nostra piena realizzazione umana". "Chiediamo allora - conclude - di entrare e rimanere nello sguardo della fede che ha caratterizzato i Santi, per poter scoprire i semi di bene che il Signore sparge lungo il cammino della nostra vita e aderire con gioia alla nostra vocazione". 

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1 commento:

laura ha detto...

Il messaggio del Papa è bellissimo, anche se mi domando quanti avvertano oggi l'esigenza dell'infinito. Siamo abituati alla spazzatura e Dio è sempre più lontano e scompare dal nostro orizzonte. Le conseguenze son ben visibili

In aumento le malattie psichiche e, come dice il Papa, la ricerca di surrogati periclosi e insoddisfacenti