Festa bavarese a Castel Gandolfo. Il Papa: la fede, fonte di bellezza e gioia per vincere il male nel mondo
Un pezzo di Baviera a Castel Gandolfo con canti, balli e musiche del folklore bavarese nel cortile della residenza estiva dei Papi: è il regalo che ieri sera un migliaio di fedeli dell’arcidiocesi di Monaco e Frisinga hanno voluto fare a Benedetto XVI per festeggiare il suo 85.mo compleanno, celebrato lo scorso 19 aprile. Ce ne parla Sergio Centofanti.
Si erano chiesti cosa poter regalare al Papa, e gli è venuta l’idea di portargli un pezzetto della sua terra. Il cardinale arcivescovo di Monaco Reinhard Marx così spiega la serata bavarese a Castel Gandolfo. C'erano gli alpini bavaresi nei tradizionali costumi e gli "schuhplatter", i "battitori di scarpe". Benedetto XVI descrive la cultura della sua patria: “una cultura allegra", ma non scomposta e rozza, “una cultura imbevuta di gioia” perché nata “da un’interiore accettazione del mondo, da un sì interiore alla vita che è un sì alla gioia” perché riconosce che “Dio è buono”. Da qui viene la bellezza di questa terra e di questa cultura: dal fatto di essere “in sintonia con la Creazione” perché si è “in sintonia con lo stesso Creatore”.
Il Papa si chiede: “ma sarà lecito essere tanto felici, mentre il mondo è così pieno di sofferenza, quando esiste tanta oscurità e tanto male? La risposta può essere soltanto una: ‘sì!’ – afferma - Perché dicendo ‘no’ alla gioia non rendiamo servizio a nessuno, riusciamo soltanto a rendere il mondo più oscuro. E chi non ama se stesso non può nemmeno dare qualcosa al prossimo, non può aiutarlo”. Tutto questo nasce dalla fede: “il mondo è bello” perché “Dio si è fatto uomo ed è entrato in noi, soffre e vive con noi ... definitivamente e concretamente”. E vivendo di questa gioia – afferma il Papa – la possiamo portare anche agli altri, respingendo il male come “servitori della pace e della riconciliazione”.
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