CHIESA: BAGNASCO, PARLA CON LIBERTA' SENZA CEDERE A CONFORMISMO DOMINANTE
Salvatore Izzo
(AGI) - Genova, 10 ago.
Il martire Lorenzo, cioe', "non voleva difendere le ricchezze della Chiesa, senza le quali peraltro non si puo' aiutare nessun bisognoso, ma la liberta' della Chiesa per la sua missione di salvezza". Per questo, invece di cedere allo Stato i beni della Chiesa, san Lorenzo preferi' distribuirli ai poveri e per questo affronto' un supplizio dolorosissimo: essere bruciato a fuoco lento su una graticola.
"Non era piu' logico - si e' chiesto oggi il cardinale Angelo Bagnasco, celebrandone la memoria a Genova - salvarsi la vita ed ottenere onori cedendo al potente? Perche' beneficare dei miserevoli sconosciuti e morire in modo atroce?".
"Il suo martirio - ha risposto - e' profezia, cioe' annuncia una verita' che e' al di sopra, e che precede l'autorita' umana e il conformismo dominante". Secondo il presidente della Cei e arcivescovo di Genova, infatti, "nel 'non serviam' opposto all'imperatore, Lorenzo dice che quel modo di fare e' vecchio e superato; dice che una realta' nuova e' apparsa e che, nonostante la prevaricazione, il nuovo mondo ha gia' vinto anche se ora soccombe". Quando la verita' e' annunciata - ha sottolineato Bagnasco - allora i potenti della terra, anche se discordi e contrariati, sono richiamati al loro alveo di azione, sentono che il loro potere non e' illimitato e arbitrario fino a sovvertire la natura delle cose, ma deve rispondere al giudizio degli uomini, nonche' a quello di Dio". "Cosi' - ha scandito il cardinale - e' stato nella vicenda di San Lorenzo, paladino non di un pauperismo ante litteram, ma della missione libera della Chiesa verso tutti, a cominciare da chi e' in maggiore difficolta'".
"Se Lorenzo non avesse parlato - ha osservato ancora il presidente della Cei - il suo martirio sarebbe passato alla storia come il gesto di un folle; le sue parole, invece, sono state sicuramente motivo di considerazione, forse di messa in dubbio di un certo modo di pensare e di vivere. Per allora e per oggi".
"Non basta, dunque - ha concluso - la testimonianza cristiana come a volte si pensa, e' necessaria anche la parola chiara e coraggiosa che accompagna l’agire e ne illumina il significato. La testimonianza da sola, infatti, proprio perche' anticonformista, può essere considerata una stranezza. La parola forte del martire, invece, illumina il perché di uno stile controcorrente non per singolarità o smania eccentrica, ma per fedelta' al Vangelo. E qui troviamo la specifica presenza e la principale rilevanza del cristiano nella storia: la scelta di Lorenzo non passa sotto silenzio e nulla resta identico a prima".
© Copyright (AGI)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento