venerdì 1 giugno 2012

Tre giorni a Milano tra le famiglie cattoliche e lontano dai "veleni" (Gasparroni)


Tre giorni a Milano tra le famiglie cattoliche e lontano dai "veleni" 


Obiettivo del viaggio: riportare in primo piano valori pastorali e spirituali rimasti offuscati da "Vatileaks" 


Fausto Gasparroni


Roma
L'abbraccio delle famiglie cattoliche provenienti da tutto il mondo, il calore del milione e passa di fedeli previsti all'Incontro mondiale di Milano, saranno da oggi a domenica per Benedetto XVI la boccata d'ossigeno tanto attesa, fuori dal clima dei «veleni» e dalla bufera che ha investito il Vaticano e scosso il governo della Chiesa con le fughe di documenti segreti. 
Il Papa guarda a questi tre giorni nella diocesi più grande d'Europa, che ospita decine di migliaia di famiglie da oltre cento nazioni, per riportare in primo piano valori pastorali e spirituali rimasti offuscati dall'imperversare del ciclone "Vatileaks".
Negli otto discorsi in tre giorni sotto la «Madonnina» («un programma impressionante» lo ha definito il portavoce vaticano padre Federico Lombardi guardando alla densità degli eventi e alle dimensioni degli incontri con folle di fedeli) Ratzinger, che anche a Milano vedrà il premier Mario Monti, punterà a rimettere al centro del discorso l'importanza di questioni come quella della famiglia, del matrimonio tradizionale uomo-donna e con figli, e come essa si leghi ad aspetti quali il lavoro in tempi di crisi e alla stessa salvaguardia del riposo nei giorni di festa. Un compito non facile per Benedetto XVI, mentre continua a livello globale l'eco dell'arresto del suo maggiordomo Paolo Gabriele, trovato in possesso di una quantità di documenti segreti provenienti dall'appartamento papale, e della pubblicazione delle carte "top secret" già finite sulle pagine di libri e giornali.
Per il card. Angelo Bagnasco, presidente della Cei, già a Milano per questo 7/o Incontro mondiale delle famiglie, le notizie vaticane «non potranno assolutamente» offuscare il messaggio di Benedetto XVI. «Sarà un grande abbraccio di gioia da parte del Papa verso la Chiesa qui rappresentata nella famiglia», ha detto a margine di un incontro a Fieramilanocity. «Lo aspettiamo con grande gioia e con grande gratitudine, proprio per il dono della sua presenza e della sua parola – ha poi detto a Radio Vaticana. Troverà un popolo di famiglie che lo aspettano, che gli vogliono bene, che si stringerà attorno a lui, rappresentando tutte le famiglie della Chiesa cattolica nel mondo, ma anche la famiglia che universalmente è presente nel mondo e che è, in se stessa, la base fondamentale, il nucleo insostituibile e ineguagliabile della società e dell'umanità: grembo di vita, grembo di educazione umana, di educazione religiosa e cellula fondamentale del vivere civile».
Cercare l'entusiasmo e il sostegno diretto delle moltitudini cattoliche sia per superare il dolore personale per quello che sta accadendo, sia per dare concretamente un'immagine della Chiesa diversa da quella degli scontri di vertice e delle lotte di potere: nella tre giorni meneghina è questo l'obiettivo di Ratzinger, che proprio ieri ha stigmatizzato l'immagine falsata che della Chiesa danno i media e rinnovato fiducia ai più stretti collaboratori, primo fra tutti il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone. L'arcivescovo e cardinale Angelo Scola, sull'Osservatore Romano, sottolinea come «già a partire dagli argomenti messi a tema» l'Incontro mondiale «desidera proporsi quale evento di popolo, capace di entrare in dialogo con le esigenze fondamentali di ogni persona». Sulla stessa linea il card. Ennio Antonelli, «ministro» vaticano della Famiglia, secondo cui «l'evento di Milano, come ogni incontro vero e intenso fra persone, è costituito da un intreccio ricco, complesso e interessante di relazioni», che vanno riconosciute e accolte «con gratuità, passione e intelligenza».
Per il card. Francesco Coccopalmerio, capo del Pontificio Consiglio per i testi legislativi, che oggi in veste di consulente ecclesiastico dell'Unione dei giuristi cattolici ha diffuso una nota con il presidente Francesco D'Agostino sulle «tristi e dure vicende che stanno scuotendo la Santa Sede», «anche da questa prova la Chiesa uscirà purificata».
«Lasciamo stare Papa Benedetto XVI. Non darà assolutamente le dimissioni. Non le darà mai. E perché dovrebbe darle? Rimarrà lì», ha detto invece il cardinale Ersilio Tonini, il più anziano porporato vivente, all'Eco di Bergamo. Una "pausa" necessaria, dunque, per il Pontefice, questa visita a Milano, che gli riserverà anche momenti di grande intensità, come anche il concerto di domani sera alla Scala, diretta da Daniel Barenboim, con l'esecuzione dell'amatissima «Nona» di Beethoven.


© Copyright Gazzetta del sud, 1° giugno 2012

1 commento:

Andrea ha detto...

La stampa, tutta (con le lodevoli eccezioni), dà voce ai "corvi", ma soprattutto ripete a pappagallo:
"Roma è una fogna! Milano è serenità, buoni sentimenti.. a Milano il Papa potrà "riportare in primo piano valori pastorali e spirituali rimasti offuscati dall'imperversare del ciclone "Vatileaks" ".
Più pastoralità, meno politica!
Qui siamo in Europa, dove le cose serie (politica, economia) sono fatte seriamente" (impegno del Parlamento Europeo per il matrimonio omosessuale, pompaggio di miliardi di euro in un sistema finanziario che li distrugge tutti...)