martedì 19 giugno 2012

Mons. Bux: Il mio auspicio è che il Papa scriva un'enciclica sulla liturgia, proprio a partire dalla fede, e che i cardinali, i vescovi e i sacerdoti, lo assecondino di più su questi temi



Papa/ Mons. Bux: Spero che scriva enciclica su liturgia e fede


Il prelato è consultore a congregazione Dottrina fede e Culto


Città del Vaticano, 19 giu. (TMNews) 


"Il mio auspicio è che il Papa scriva un'enciclica sulla liturgia, proprio a partire dalla fede, e che i cardinali, i vescovi e i sacerdoti, lo assecondino di più su questi temi". 
Così ai microfoni di 'Radio vaticana' mons. Nicola Bux, docente alla Facoltà teologica pugliese e consultore presso le Congregazioni per la dottrina della fede e per il Culto divino e la disciplina dei sacramenti.
"Quello che è avvenuto, e che il Papa in qualche modo denuncia - afferma Bux - è esattamente ciò che i Padri Conciliari non volevano. Molti hanno inteso la riforma come una rivoluzione e hanno messo al centro l'uomo, con la sua immancabile volontà di protagonismo, anziché Dio. 
Abbiamo tolto dal centro il Santissimo Sacramento per mettere al suo posto noi chierici, in un momento in cui - come si vede dalle cronache - faremmo bene a metterci di lato, come ministri. Non lamentiamoci poi del decadimento dell'etica, anche nella Chiesa. Come ha ricordato Benedetto XVI con un'espressione forte: 'La crisi della Chiesa nasce proprio da una crisi della liturgia'".


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9 commenti:

Andrea ha detto...

E ciò che è peggio è che il chierico "conciliare" si concepisce spesso come un "esperto" (membro della "classe dirigente") anziché come un povero peccatore reso "alter Christus" dal Sacramento dell'Ordine

Anonimo ha detto...

Tutto il male partì dalla sostituzione del messale di Pio V...è inutile ciurlare nel manico e cercare rimedi se non si pone riparo al male fatto.
I fedeli prima hanno abbandonato la messa in cui non si riconoscevano più poi ...la fede.
Un conto era cambiare qualche preghiera o lettura del Messale un conto stravolgerlo e rinnegarlo.Della perdita della fede di milioni di anime Paolo VI ne risponderà dinanzi al Tribunale di Dio...

Anonimo ha detto...

La riforma liturgica,inventata a tavolino, fu un errore grave di cui paghiamo le conseguenze ma addossare a Paolo VI la colpa per l'abbandono non è accettabile...forse c'erano anche altri problemi come una scarsa formazione religiosa che a dire il vero malgrado le chiacchere non è migliorata più di tanto anzi...

Anonimo ha detto...

Io, invece, spero che il Papa coroni l'Anno della Fede con un'enciclica sulla fede. Lo desidero dal giorno dopo in cui uscì la Spe Salvi. Infatti, ho sempre detto: spero che il Papa, dopo la Deus Caritas est e la Spe Salvi, concluda la trilogia con un capolavoro sulla Fede. La riforma liturgica è stata fatta, le norme liturgiche ci sono. Dinanzi al tribunale di Dio dovremo rispondere tutti. Senza la riforma liurgica fatta da Paolo VI oggi la situazione sarebbe peggiore di quella che è. go

Andrea ha detto...

È davvero curiosa l'esistenza di un gruppo di "giudici del Papa", che assorbono la propaganda degli anni '60 sulla "Nuova Chiesa" e sul "Papa Buono" (Giov XXIII) e poi la rovesciano ("Chiesa Distrutta" e "Papi Cattivi").

Quella propaganda tendeva davvero a forzare la mano al Papa e ai Papi, per buttare nella spazzatura l'intera esperienza cattolica (Tradizione), ma elevarla al livello della Cattedra di Pietro (Paolo VI) significa credere che la Chiesa sia morta allora.
Per riportarci ai tempi, potremmo dire che la Chiesa sarebbe morta se Paolo VI avesse dato il via libera alla contraccezione e al matrimonio dei preti

Gianpaolo1951 ha detto...

@ Anonimo delle 18:27
”Senza la riforma liurgica fatta da Paolo VI oggi la situazione sarebbe peggiore di quella che è.”

Ma caro Anonimo, come fa a dire simili bestialità?!?
Ma lo sa che la famigerata riforma liturgica fatta dal Bugnini e la sua “cricca” protestant-massonica, ha di fatto scardinato la Sacra Tradizione e dato inizio all’apostasia portando la Santa Chiesa di Dio sull’orlo del precipizio?!?
Non per niente poi, quando il “povero e ingenuo” Paolo VI (lo spero tanto per lui altrimenti starà bruciando all’inferno) si rese conto di quanto era stato fatto…, dalla sera alla mattina lo spedì in Iran a scontare le sue pene!...
La prego di perdonare il mio tono un po’ brusco…, ma io ho vissuto sulla mia pelle quel nefasto periodo che mi ha portato ad abbandonare la Chiesa per più di trent’anni!!!

Anonimo ha detto...

e chi te l'ha detto a te???

Andrea ha detto...

Che la mentalità di molti (nel Clero) fosse di tipo anticattolico, come dice Gianpaolo, non c'è il minimo dubbio: basta vedere la ribellione organizzata alla "Humanae Vitae" di Paolo VI (1968, subito dopo il Concilio).

Che la riforma liturgica sia stata vissuta dagli stessi come occasione per il "rompete le righe", non c'è il minimo dubbio: basta vedere i Tabernacoli resi spesso irreperibili e l'abbandono del canto gregoriano.

Che tutto ciò sia stato voluto dal Papa (che, fra l'altro, dovette assistere con dolore a un'impressionante serie di abbandoni della vita sacerdotale e religiosa), no.

Anonimo ha detto...

Scrivo simili bestialità con cognizione di causa. Io sono nato negli anni '80 e sono cresciuto in una parrocchia dove si celebra con il Messale di Paolo VI. Non ho mai visto abusi nella liturgia e devo testimoniare che è stata proprio la liturgia a tenermi ancorato alla Chiesa. Mi dispiace, ma io ho avuto questa esperienza positiva. Paolo VI? Un grande Papa, come gli altri del resto. go