sabato 2 giugno 2012

La gioia e la testimonianza delle famiglie a Milano (Radio Vaticana)


La gioia e la testimonianza delle famiglie a Milano


Milano si è trasformata nella città delle famiglie: famiglie di tutto il mondo, unite dalla gioia di credere in Gesù. Antonella Palermo ha raccolto alcune testimonianze:


R. - Siamo molto contenti, c’è tanta gente, ci sono tante famiglie...


D. - Siete impegnati in parrocchia, nella diocesi…


R. - Sì, in parrocchia nella nostra diocesi.


D. - Lei è in dolce attesa, quanti mesi?


R. - 8 mesi.


D. - Quanti bimbi avete?


R. - Abbiamo quattro bambini, tre maschietti ed una femminuccia che è a casa con i nonni, ed è in arrivo un’altra bambina!


D. - Insomma, un segnale di coraggio in un tempo in cui forse la predisposizione anche al matrimonio cristiano non è così forte, soprattutto tra i giovani…


R. - Bisogna avere fiducia nella bellezza del matrimonio.


D. - Perché?


R. - Perché il sacramento del matrimonio, è un dono talmente grande che appena anche noi stessi sposi lo riscopriamo, diventa attraente per tutte le coppie. Dobbiamo solamente, noi coppie già sposate, riscoprirlo bene affinché diventiamo veramente testimoni. Quando si va in giro per la città, vedere una famiglia anche con qualche figlio, che ci si vuole tutti bene, è veramente una grande immagine di Dio. La gente ha bisogno di vedere queste immagini perché è abituata a vedere cose che non vanno bene e che non sono belle. La famiglia è una cosa bella e vedere semplicemente una famiglia in giro fa bene al cuore.


D. – Voi da dove venite?


R. - Da Caserta. Quello che ci sostiene nel nostro cammino spirituale di coppia è proprio questo incontro con la Chiesa attraverso tutti i volti delle altre famiglie, anche di nazionalità e Paesi diversi che nonostante le diverse tradizioni e radici culturali, alla fine, parlano la stessa lingua animati dallo stesso Spirito; questo Spirito che accomuna e anima la Chiesa. 


R. - Qui sentiamo veramente la smentita di Babele, la rinascita della Pentecoste, perché come dice Gaetano, nonostante le culture e le tradizioni diverse, ci si capisce. 


R. - Noi abbiamo incontrato una coppia di Bagdad. Ci hanno chiesto un sostegno nella preghiera. Noi possiamo fare poco per loro, però possiamo stargli vicino nella preghiera, questo li aiuta tantissimo ed è questo quello che loro ci hanno chiesto.


D. - Da dove venite?


R. - Da Biella.


D. - Educare alla Fede che sfide comporta? E che difficoltà comporta oggi per una famiglia?


R. - È difficile perché si è un po’ criticati quando si esprime la fede. Però come genitori, bisogna viverla serenamente affinché la vivano i figli altrettanto serenamente.


R. – Mi chiamo Massimo, lei è mia moglie, Sara …


D. – Qui ci sono i vostri quattro figli, due sono adottati… Tu come ti chiami?


R. - Melcam.


D. - Da dove vieni?


R. - Etiopia.


D. – Voi genitori, dove si trova lo stimolo all’unione?


R. - Noi preghiamo spesso per l’unità della nostra famiglia. Quindi la nostra radice la troviamo lì. 


D. - Cosa vi aspettate dal Papa?


R. - Sicuramente parole di conforto per noi e per tutte le famiglie, nella prospettiva di rinfrancare tutte quelle famiglie che si trovano più in difficoltà.


D. – E voi ragazzi…


R. – Noi due siamo stati adottati nel 2005. Siamo qui da sette anni, però mi sembra di vivere qui da sempre. Il tempo è passato talmente in fretta, che non me ne sono accorto. Se siamo qui è per ringraziare i nostri fratelli e i nostri genitori.


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