lunedì 25 giugno 2012

Intervista di Luigi Accattoli al nuovo "advisor" vaticano, Burke

Clicca qui per leggere l'intervista.
Molto interessante. Mi piace molto la risposta alla domanda: "Ha un piano d'azione?". Il monitoraggio continuo dell'informazione e' cio' che, modestamente, in questo blog chiediamo da anni. L'abbiamo preteso, inascoltati, soprattutto nel 2010. Qui non si tratta di "veicolare" i media ma di ragionare prima di parlare (come Prometeo) e non dopo avere parlato (come Epimeteo). Della figura dell'advisor non ha bisogno il Papa, che sa comunicare alla perfezione e sa esattamente come mettere ordine nel caos, ma la curia che in questi anni ha fatto piu' di uno scivolone non valutando fino in fondo il peso di certe parole. Sia chiaro: la mia polemica investe tutti coloro che lavorano o hanno lavorato in curia, nuova e vecchia guardia. Certe leggerezze sentite durante i giorni di Pasqua del 2010 non sono frutto dell'azione della "nuova" guardia.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

La cosa vergognosa, e non mi riferisco a Accatoli, dei vaticanisti italiani è il continuo far riferimento all`appartenenza di Burke all`Opus Dei e quasi mai al suo essere un giornalista di vaglia; vogliono insinuare che sia stato sponsorizzato?
Non sarà che non concepiscono, dalla loro esperienza personale, che qualcuno faccia carriera senza venire sponsorizzati da qualcuno?

Laurentius ha detto...

Il fatto che non sia italiano è già un ottimo punto di partenza ;)

Andrea ha detto...

No, caro anonimo, il punto è che per "loro" (i giornalisti, tutti inseriti in ambiente massonico) l'Opus Dei non può essere che una "mafia nera".

La sentono (giustamente) come un ambiente a loro estraneo, se non ostile