martedì 12 giugno 2012

Il Papa apre il Convegno ecclesiale diocesano: il Battesimo non è per se stessi ma per essere in unità con la Chiesa (Radio Vaticana)


Il Papa apre il Convegno ecclesiale diocesano: il Battesimo non è per se stessi ma per essere in unità con la Chiesa


"Andate e fate discepoli, battezzando e insegnando. Riscopriamo la bellezza del Battesimo". Dal Vangelo di Matteo è tratto il tema del Convegno ecclesiale diocesano che il Papa ha aperto ieri sera nella Basilica di San Giovanni in Laterano. Ai presenti, Benedetto XVI ha spiegato la ricchezza di un dono di Dio che ci rende fratelli e che è il primo passo della Resurrezione. “Roma ama il Papa e lo difende come un dono di Cristo”, ha detto nel saluto introduttivo il cardinale vicario Agostino Vallini, ribadendo l’impegno della diocesi a restituire vitalità alla fede. Il servizio di Gabriella Ceraso: 


Tre giorni di incontri, conferenze e scambi si sono aperti ieri sera per la diocesi di Roma: è una nuova tappa della verifica pastorale incentrata quest'anno principalmente sul valore del Battesimo e ispirata alle parole rivolte ieri dal Papa ai presenti, dopo la preghiera iniziale. Perchè il Battesimo è necessario per essere discepoli di Cristo, si chiede Benedetto XVI. Quale la profondità di questo Sacramento? Una prima risposta è già nelle parole scelte da Gesù per la formula battesimale: "Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo". Essere battezzati ci immerge - spiega Benedetto XVI, parlando a braccio - nella divinità trinitaria; diventiamo inseriti nel nome di Dio, che diventa il nostro nome e noi i suoi testimoni. Battezzare, dunque, vuol dire innanzitutto essere uniti a Dio in una nuova unica esistenza. Ne consegue che Dio non è più lontano, ma è una presenza viva di cui dobbiamo tener conto, che siamo fatti cristiani da Dio, che ci realizza in una nuova dimensione e infine che essendo immersi con il Battesimo in Dio siamo in comunione con i fratelli":


“Essere battezzati non è mai un atto solitario, per 'me', ma è sempre necessariamente un essere unito con tutti gli altri, un essere in unità e solidarietà con tutto il Corpo di Cristo”.


Ma anche il rito sacramentale - prosegue Benedetto XVI - ci aiuta a capire cosa è il Battesimo. In esso due elementi la parola e l’acqua, quest’ultima simbolo religioso importante della vita nuova, ma anche della morte attraverso cui si arriva alla Risurrezione, alla una nuova vita. E poi acqua come materia perché anche di questa, di materia e di corpo, è fatta la nostra fede. Poi la parola del rito battesimale - ovvero rinunce, promesse, invocazioni - attraverso di esse il Battesimo si rivela e si trasforma in cammino di vita:


“In queste si realizza una decisione, in queste parole è presente tutto il nostro cammino battesimale, sia pre-battesimale sia post-battesimale. Quindi, con queste parole e anche con i simboli il Battesimo si estende in tutta la nostra vita.”


In particolare, poi, il Papa si sofferma sulle tre rinunce del rito battesimale: rinunciare alle seduzioni del male - spiega - significa anche oggi emanciparsi da un modo di vivere, in cui non conta la verità, ma l'apparenza, l'effetto, la sensazione, in cui sotto il pretesto della verità, in realtà, si distruggono uomini:


“Una cultura che non cerca il bene, il cui moralismo è una maschera per, in realtà, confondere, creare confusione e distruzione. E contro questa cultura, in cui la menzogna si presenta nella veste della verità e dell’informazione, contro questa cultura che cerca solo il benessere materiale e nega Dio, diciamo 'no'”.


Rinunciare al peccato per vivere nella libertà dei figli di Dio è ammettere - prosegue il Papa - che il peccato non è indifferente a Dio, non è una parola ridicola, e la libertà non è, come oggi si intende, emanciparsi dalla fede e, quindi, in fin dei conti, emanciparsi da Dio. Dio ci ama, si è fatto vulnerabile fino alla morte per noi e ferirlo con il peccato, questo è vivere contro noi stessi e contro la nostra libertà. E finalmente - prosegue il Pontefice - rinunciare a satana: questo - spiega - significa dire un "sì" a Dio e un "no" al potere del maligno, che si vuole fare Dio in questo mondo. Anche la confessione di fede accompagna il rito battesimale.


Non si tratta semplicemente di una formula - sottolinea il Papa - tocca il nostro vivere: è un dialogo, è un'azione di Dio con noi, è un cammino. Solo se accettiamo Cristo come via incominciamo - dice Benedetto XVI - realmente ad essere nella via di Cristo e possiamo anche capire la verità di Cristo. L'ultima breve riflessione, lasciata dal Pontefice ai presenti, è sul Battesimo dei bambini. Sarebbe necessario farlo dopo un cammino catecumenale. Possiamo imporre ad un bambino la religione da vivere? Si chiede Benedetto XVI, con le domande di oggi. No, non è contro la libertà il Battesimo, anzi - sottolinea il Papa - proprio in quanto garanzia del bene di Dio e della sua protezione sulla vita, può giustificare anche il dono della vita stessa, che quello sì ci viene dato senza previo consenso.


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3 commenti:

Anonimo ha detto...

OT
Il card. Bertone ha inaugurato a Bydgoszcz un Centro universitario per lo studio del pensiero di Joseph Ratzinger
http://www.osservatoreromano.va/portal/dt?JSPTabContainer.setSelected=JSPTabContainer%2FDetail&last=false=&path=/news/vaticano/2012/134q12-Il-Cardinale-Bertone-Il-contributo-di-Bened.html&title=Una%20voce%20%C2%A0per%20le%20grandi%20domande&locale=it
Alberto

Andrea ha detto...

Classico caso di titolo adulterato, nato per indirizzare il lettore nella direzione sbagliata:
il Papa dice che l'essere battezzati comporta l'essere in unità e soliidarietà con tutto il Corpo di Cristo, e il "massone" di turno titola che il fine del Battesimo è l'essere in unità con la Chiesa, cioè l'entrare in un'organizzazione umana.

Sul sito di Radio Vaticana !

Anonimo ha detto...

Classico caso di titolo adulterato, nato per indirizzare il lettore nella direzione sbagliata:
il Papa dice che l'essere battezzati comporta l'essere in unità e soliidarietà con tutto il Corpo di Cristo, e il "massone" di turno titola che il fine del Battesimo è l'essere in unità con la Chiesa, cioè l'entrare in un'organizzazione umana.

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