domenica 3 giugno 2012
Il Papa alle famiglie: difendere la domenica è difendere la libertà dell’uomo. Solidarietà ai terremotati in Emilia (R.V.)
Il Papa alle famiglie: difendere la domenica è difendere la libertà dell’uomo. Solidarietà ai terremotati in Emilia
Davanti a 350 mila persone, l’Incontro mondiale delle famiglie di Milano ha vissuto stasera l’attesa “Festa delle testimonianze” alla presenza di Benedetto XVI. In un’ora di esperienze di vita vissuta alla luce del Vangelo, di musica e coreografie, il Papa ha risposto a cinque domande sulle problematiche più acute della vita familiare, toccando drammi come la crisi greca o il terremoto in Emilia Romagna, invitando tutti a confidare sempre in Dio. La cronaca dell’inviato a Milano, Alessandro De Carolis:
Sull’ex pista d’aeroporto diventata un parco, e per un paio di giorni epicentro dei valori più alti fatti famiglia, viene lanciato in diretta mondovisione ciò che spesso non ha nemmeno la ribalta di una strada: la fede di chi costruisce la propria vita facendo spazio a Dio. Nello scenario disegnato dal grande palco dalla copertura che non copre il cielo – e grazie a una regia serrata e garbata, che alterna brani musicali di celebri artisti italiani e internazionali – Benedetto XVI siede come un maestro saggio. E quasi come un nonno a sua nipote, risponde alla prima domanda che gli porge una bambina vietnamita, Cat Tien, ricordando scene di serenità familiare al tempo del giovane Joseph Ratzinger e poi arrivando di slancio al versante opposto:
“E per dire la verità, se cerco di immaginare un po’ come sarà in paradiso, mi sembra sempre il tempo della mia giovinezza, della mia infanzia. Così, in questo contesto di fiducia, di gioia e di amore eravamo felici e penso che in paradiso dovrebbe essere simile a come era nella mia gioventù. In questo senso spero di andare “a casa”, andando verso l’altra parte del mondo”.
Poi a salire su una delle pedane prende il microfono una giovane coppia di fidanzati del Madagascar, che confida al Papa la propria attrattiva verso il matrimonio cristiano e, insieme, il timore di quel “per sempre”. Il segreto per superarla, suggerisce il Papa, sta nel costruire un amore che non è solo sentimento. Così come – afferma con gravità alla coppia greca che gli confida le angosce di un Paese in cui è finita anche la speranza – c’è bisogno di una politica che sappia assumersi le sue responsabilità:
“Mi sembra che dovrebbe crescere il senso della responsabilità in tutti i partiti, che non promettano cose che non possono realizzare, che non cerchino solo voti per sé ma siano responsabili per il bene di tutti e che si capisca che politica è sempre anche responsabilità umana, morale davanti a Dio e agli uomini”.
Da una coppia degli Stati Uniti è poi giunto al Papa un tipico “Sos” di molte famiglie occidentali, che non sanno più conciliare i tempi del lavoro e della festa della domenica:
“Vorrei qui invitare i datori di lavoro a pensare alla famiglia, a pensare anche a contribuire affinché le due priorità possano essere conciliate. E finalmente, c’è la domenica, la festa: spero che sia osservata in America, la domenica. E quindi, mi sembra molto importante che la domenica, giorno del Signore e proprio in quanto tale anche ‘giorno dell’uomo’ difendiamo la libertà dell’uomo, difendendo la domenica e le feste come giorni per Dio e così giorni per l’uomo”.
L’ultima domanda ha riguardato la delicata questione dei divorziati risposati, che Benedetto XVI ha definito una “delle grandi sofferenze della Chiesa di oggi”. Una Chiesa che non smette di amarle, ha assicurato il Papa, esortando le parrocchie a essere i primi porti per chi fra esse cerca un approdo. E certamente non dimentica la Chiesa le vittime del recente terremoto in Emilia. Benedetto XVI ha salutato sul palco una famiglia di Cento e in diretta televisiva agli sfollati della tendopoli di S. Felice sul Panaro ha detto:
“Cari amici, voi sapete che noi sentiamo profondamente il vostro dolore, la vostra sofferenza; e soprattutto, io prego ogni giorno che finalmente finisca questo terremoto. siate sicuri che non vi dimentichiamo, che facciamo ognuno il possibile per aiutarvi Auguri a voi, il Signore vi benedica!”
Alle 21.30, dopo la recita del Padre Nostro con Benedetto XVI attorniato da alcune famiglie, il Papa ha lasciato il Parco di Bresso, dove domani alle 10 tornerà per celebrare la Messa e dove la folla sarà probabilmente più che raddoppiata.
Da Milano, Alessandro De Carolis – Radio Vaticana
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