sabato 2 giugno 2012
Il Papa alle autorità di Milano: lo Stato sostenga la libertà di educazione della famiglia
Il Papa alle autorità di Milano: lo Stato sostenga la libertà di educazione della famiglia
Non si “rende giustizia alla famiglia” se lo Stato “non sostiene la libertà di educazione”. E’ una delle affermazioni centrali del discorso che nel pomeriggio Benedetto XVI ha rivolto, nell’arcivescovado ambrosiano, alle autorità civili, militari e imprenditoriali di Milano. Tra circa un’ora, invece, il Papa sarà al Parco di Bresso per la “Festa delle testimonianze”, l’evento clou del settimo Incontro mondiale delle famiglie. Il servizio dell’inviato a Milano, Alessandro De Carolis:
Quelli che amministrano la cosa pubblica “sappiano farsi amare”. Una frase che non è un moderno slogan elettorale, ma frutto dell’antica saggezza del patrono della città di Milano, Sant’Ambrogio. Benedetto XVI l’ha lasciata risuonare al termine di un discorso denso di stimoli per i circa 100 invitati – tra autorità civili, militari e imprenditoriali del capoluogo lombardo – presenti all’incontro delle 17 nella Sala del trono della Curia ambrosiana.
Proprio dai “principi” che resero “equilibrato e illuminato” il governo del vescovo di Mediolanum, il Papa ha fatto discendere una serie di considerazioni sull’esercizio del potere pubblico. “La prima qualità di chi governa – ha asserito – è la giustizia”, poi c’è “l’amore per la libertà”, intesa non come “un privilegio di pochi, ma un diritto per tutti”. In questa libertà, ha soggiunto, si esprime la “laicità dello Stato”, valore che tutela il bene della collettività e, insieme, è “a servizio”dei diritti del singolo:
“Ognuno può allora vedere come la legislazione e l’opera delle istituzioni statuali debbano essere in particolare a servizio della famiglia, fondata sul matrimonio e aperta alla vita, e altresì riconoscere il diritto primario dei genitori alla libera educazione e formazione dei figli, secondo il progetto educativo da loro giudicato valido e pertinente. Non si rende giustizia alla famiglia, se lo Stato non sostiene la libertà di educazione per il bene comune dell’intera società”.
E ricordando il contributo secolare della Chiesa a in ambito sociale e culturale – testimoniato dalla “schiera dei santi della carità” – Benedetto XVI ha affermato:
“Il tempo di crisi che stiamo attraversando ha bisogno, oltre che di coraggiose scelte tecnico-politiche, di gratuità, come ho avuto modo di ricordare: ‘La città dell'uomo non è promossa solo da rapporti di diritti e di doveri, ma ancor più e ancor prima da relazioni di gratuità, di misericordia e di comunione’”.
Questa mattina, una grande festa di giovani e di fede aveva accolto il Papa allo stadio “Meazza” di S. Siro. Ottantamila ragazzi della Cresima, con catechisti e genitori, spronati con queste parole:
“Cari ragazzi, care ragazze, vi dico con forza: tendete ad alti ideali: tutti possono arrivare ad una alta misura, non solo alcuni! Siate santi! Ma è possibile essere santi alla vostra età? Vi rispondo: certamente! Lo dice anche sant’Ambrogio, grande Santo della vostra Città, in una sua opera, dove scrive: ‘Ogni età è matura per Cristo’.
La mattinata era iniziata invece con la celebrazione dell’Ora Media secondo il rito ambrosiano nel Duomo gremito da 5 mila tra sacerdoti, religiosi e seminaristi: “Guardate al futuro con fiducia”, ha detto loro il Papa, contate “sulla fedeltà di Dio”. In privato, Benedetto XVI ha poi avuto un breve incontro con l'arcivescovo emerito di Milano, Carlo Maria Martini.
Da Milano, Alessandro De Carolis – Radio Vaticana
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