venerdì 22 giugno 2012

Il Papa alla Coldiretti: per superare la crisi l'etica abbia il primato sulle altre esigenze. Intervista al presidente Marini


Il Papa alla Coldiretti: per superare la crisi l'etica abbia il primato sulle altre esigenze. Intervista al presidente Marini


La crisi economica chiama gli imprenditori agricoli e ittici “a sfide inedite e certamente difficili”, che vanno affrontate con “un rinnovato e profondo senso di responsabilità, dando prova di solidarietà e di condivisione”. Il Papa si è rivolto in questo modo all’assemblea nazionale della Coldiretti ricevuta questa mattina in udienza in Vaticano. Il Santo Padre ha chiesto di fare particolare attenzione ai giovani. Alessandro Guarasci: 


La crisi ha colpito duramente anche l’agricoltura. La terra perde valore e i coltivatori diretti in questi anni hanno assistito a un drastico calo dei loro redditi. Basta dire che il prezzo alla produzione dell’olio è calato del 32 per cento, della frutta dell’8 per cento. Il Papa chiede quindi agli imprenditori agricoli “solidarietà e condivisione”: 


“Considerato che alla base dell’attuale difficoltà economica vi è una crisi morale adoperatevi con sollecitudine affinché le istanze etiche mantengano il primato su ogni altra esigenza”. 


Bisogna infatti intervenire alla radice della crisi, “favorendo la riscoperta di quei valori spirituali dai quali poi scaturiscono le idee, i progetti e le opere”. Dunque, l’etica è la chiave di volta, con un occhio attento alle future generazioni.


“Occorre che la famiglia, la scuola, il sindacato e ogni altra istituzione politica, culturale e civica svolgano un’importante opera di collaborazione e di raccordo, di stimolo e di promozione, soprattutto per quanto riguarda i giovani. Essi sono carichi di propositi e di speranze, cercano con generosità di costruire il loro avvenire e attendono dagli adulti esempi validi e proposte serie. Non possiamo deludere le loro attese”


E poi va rimarcato il ruolo sociale dell’imprenditore, affinché “si attuino valide politiche sociali in favore della persona e della sua professionalità, considerando specialmente il ruolo cruciale della famiglia per l’intera società”. Valori che vengono dalle radici cristiane che animano la Coldiretti. “Vi sono richiesti – continua il Papa – una nuova consapevolezza e un ulteriore sforzo di responsabilità nei confronti del mondo agricolo”. Tutto ciò perseguendo il bene comune, la dignità della persona, l’onesta e la trasparenza nella gestione dei servizi.


Dunque, Benedetto XVI ha richiamato gli agricoltori della Coldiretti alla solidarietà in questo momento di crisi. Sentiamo il presidente dell’organizzazione Sergio Marini: 


R. – Questo è il momento della solidarietà. Tra l’altro, è l’unico modo che abbiamo per contenere la crisi sociale e mantenere la coesione sociale. È un momento difficilissimo per il Paese, e non solo, anche per l’Europa. Ciascuno di noi, nell’ambito delle proprie possibilità, deve impegnarsi per la coesione sociale. La solidarietà è sicuramente il mezzo migliore per farlo.


D – Oggi, per un’impresa agricola è difficile ricercare il bene comune, oppure i valori che voi avete incarnato vi fanno da riferimento?


R. - I valori che abbiamo incarnato sono fondamentali, e noi siamo impegnati da tempo nel far comprendere che il cibo non è una qualsiasi merce, ma è proprio un bene comune. Il nostro impegno sta nel realizzare un cibo di qualità al giusto prezzo, disponibile a tutti, che sia sostenibile da punto di vista ambientale, sociale, e che possa anche creare comunità e identità. L’impegno deve continuare, deve essere rafforzato, ma è questa la strada giusta.


D. – Secondo lei, quali sono le prossime sfide, le nuove sfide dei cattolici, anche imprenditori come voi, impegnati in politica e nella società?


R. – Sul piano del contenuto valoriale, e anche sul piano dell’idea di Paese e di economia sostenibile pensiamo a un modello di sviluppo che faccia leva su quelli che sono i valori propri dell’Italia. E poi, il nostro territorio, la nostra cultura, la nostra creatività, la nostra capacità di fare innovazione. Penso che meglio dei cattolici, che hanno una base valoriale comune, nessuno possa esprimerli. Non si parla al momento di un partito dei cattolici, questo il Forum delle associazioni cattoliche del mondo del lavoro l’ha detto più di una volta. Ma questo non esclude una responsabilizzazione forte proprio come contributo che vogliamo portare alla crescita del Paese. 


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