Scola ringrazia città e istituzioni
ZITA DAZZI
«IL PAPA è stato molto contento. All'aeroporto, mentre partiva, gli ho chiesto se fosse stanco, e la risposta è stata: "Più consolato che stanco". Lui è convinto che in questi viaggi così impegnativi ci sia sempre una grazia speciale».
Sorride dall'inizio alla fine l'arcivescovo Angelo Scola nell'ultima conferenza stampa sull'Incontro mondiale delle famiglie, concluso domenica a Bresso con una messa seguita da un milione di fedeli. «È stato un evento straordinario che ci lascia la grande responsabilità di far vivere nel futuro gli insegnamenti che abbiamo ricevuto» aggiunge l'arcivescovo, accanto al cardinale Ennio Antonelli, presidente del Pontificio consiglio per la famiglia. «Un successo - sottolinea Scola - andato persino oltre le nostre previsioni: Bresso è stato un "tempio di pietre vive" che ha fatto emergere la grande tradizione di generositàe propositività della Chiesa milanese. Ha funzionato in modo eccellente la collaborazione fra famiglie e Chiesa, ma anche fra Chiesa e istituzioni civili, a cui va il nostro plauso e ringraziamento».
Ai sorrisi corrispondono le cifre da record del Family 2012. Gli organizzatori, oltre al milione di pellegrini a Bresso, hanno voluto calcolare quanti abbiano seguito l'evento, pur non essendo fisicamente sul posto. E così tutti si congratulano con i milanesi che, pur non arrivando fino ai luoghi degli appuntamenti pubblici del Papa - Linate, il Duomo, San Siro, la spianata dell'eliporto - hanno voluto testimoniare il loro affetto salutando Benedetto XVI lungo il percorso. Secondo la Prefettura sono state circa 450mila le persone in attesa del passaggio del corteo di auto che ha accompagnato il Pontefice in tutti i suoi percorsi milanesi. Le transenne che hanno costellato Milano nei tre giorni della visita hanno contenuto migliaia e migliaia di cittadini che semplicemente volevano testimoniare il loro affetto sventolando le mani o le bandierine. Una folla enorme, mai vista per nessun'altra celebrità arrivata in città.
Molti altri, senza muoversi dal salotto, hanno seguito l'evento in diretta tv. L'Auditel valuta che 2 milioni di televisori - uno su quattro di quelli accesi in quel momento - fossero sintonizzati domenica su Raiuno per la messa a Bresso. E in tre milioni di case è stata vista la Festa delle testimonianze trasmessa sabato sera, quando il Papa ha dialogato con varie famiglie dal mondo intervallato da grandi star della musica contemporanea, da Noa a Ennio Morricone. Il cardinale Scola, che pure non ha nascosto il suo entusiasmo per queste cifre, non ha rinunciato alla polemica con la stampa: «L'opinione mediatica italiana - ha detto - non è l'opinione pubblica. Il popolo di Dio ama il Papa: c'è una grande differenza tra quello che dite e quello che la gente vive.
Può darsi che voi siate l'avanguardia, ma spesso le avanguardie si sono rivelate pericolose. La gente ama il Papa e Milano ama il Papa». Scola ha poi aggiunto che farà suo il «suggerimento» di Benedetto XVI per creare gemellaggi fra famiglie, parrocchie e città con lo scopo per affrontare la crisi, attraverso il "Fondo famiglia lavoro" istituito dalla Diocesi.
© Copyright Repubblica (Milano), 5 giugno 2012
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