A chiusura dell'assemblea plenaria il cardinale Vingt-Trois ribadisce la posizione dei vescovi francesi
L'inganno del matrimonio per tutti
Parigi, 9. Le reazioni scomposte e le pubbliche ingiurie (prima fra tutte la squallida vignetta blasfema apparsa nei giorni scorsi sul settimanale satirico «Charlie Hebdo») che fanno dubitare della possibilità di un reale dibattito; la falsa accusa di omofobia, tesa a oscurare la vicinanza della Chiesa alle persone omosessuali; l'assenza, al centro della vicenda, della figura del bambino, protagonista dimenticato e vera vittima del provvedimento; la soddisfazione per la mobilitazione dei cittadini, non solo cattolici ma anche ortodossi, protestanti, ebrei e musulmani, che si manifesterà prossimamente con cortei e sit-in, «un impegno per la promozione del bene comune per la nostra società». Nel discorso di chiusura dell'assemblea plenaria della Conferenza episcopale francese, ieri a Lourdes, il cardinale presidente André Vingt-Trois è tornato a commentare il progetto di legge che estende il matrimonio civile alle coppie formate da persone dello stesso sesso, adottato mercoledì dal Consiglio dei ministri (il testo verrà esaminato dall'Assemblea nazionale a partire dal 29 gennaio).
Come aveva fatto nell'intervento di apertura, l'arcivescovo di Parigi ha messo in guardia dall'«inganno» rappresentato dal cosiddetto mariage pour tous, il quale, secondo il porporato, darebbe una falsa soddisfazione al bisogno di riconoscimento delle persone omosessuali. «Siamo convinti -- ha spiegato -- che esse, come tutti, sono chiamate a incontrare e a seguire Cristo. Anche per esse c'è un cammino verso la santità, da percorrere passo dopo passo, e la Chiesa è sempre disponibile ad accompagnarle su questo cammino». Ma Vingt-Trois ha sottolineato un altro aspetto della vicenda ovvero quanto strida la scelta del Governo di polarizzare l'attenzione su questo argomento con «le preoccupazioni prioritarie che assillano i nostri concittadini per le conseguenze della crisi economica e finanziaria». La chiusura di molte imprese, l'aumento della disoccupazione, la crescente precarietà delle famiglie più fragili: «Le nostre associazioni impegnate nella solidarietà sociale rilevano l'aggravamento della situazione, soprattutto fra i più giovani. Il recente rapporto di Secours Catholique -- osserva il presidente della Conferenza episcopale -- ne è una ulteriore testimonianza. In questo periodo difficile, il sostegno della coesione familiare è più che mai necessario. Incoraggiamo i cattolici a mantenere la mobilitazione nella lotta contro la miseria economica e sociale e a proseguire gli sforzi di solidarietà».
Fra le decisioni prese dall'assemblea plenaria c'è la creazione di un Consiglio per l'insegnamento cattolico che sarà composto dai presuli che attualmente accompagnano l'insegnamento cattolico superiore (il cardinale arcivescovo di Bordeaux, Jean-Pierre Ricard) e l'insegnamento cattolico primario e secondario (il vescovo di Versailles, Eric Aumonier, e il vescovo di Carcassonne et Narbonne, Alain Planet). Nuovo gruppo di lavoro invece, sul fenomeno sociale dell'aborto e l'educazione dei giovani, per l'organismo episcopale «Chiesa e Internet».
(©L'Osservatore Romano 10 novembre 2012)
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