mercoledì 21 novembre 2012

Immigrati, Bagnasco: i vescovi vi sono vicini nella fatica dell'integrazione (Izzo)


IMMIGRATI: BAGNASCO, VESCOVI VI SONO VICINI NELLA FATICA DELL'INTEGRAZIONE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 21 nov. 

"Cari fratelli e sorelle, i vescovi italiani vi sono vicini". 
Con queste parole il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, si e' rivolto alle comunita' etniche (i gruppi piu' numerosi quelli dei filippini, romeni e ucraini) che gremivano questo pomeriggio la Basilica di San Pietro in occasione del 25esimo della Fondazione Migrantes, l'organismo della Cei che coordina l'impegno della Chiesa per "favorire l'autentica integrazione in una societa' dove tutti siano membri attivi e responsabili ciascuno del benessere dell'altro, generosi nell'offrirre apporti originali, con pieno diritto di cittadinanza e partecipazione ai medesimi diritti e doveri".
"La Chiesa  cammina con gli uomini  perche' la sua missione e' stare con l'uomo ovunque si trovi, starvi per portarvi la presenza di Cristo", ha ricordato Bagnasco assicurando che "i vescovi incoraggiano la Migrantes a continuare con generoso impegno la sua missione". 
L'accoglienza e il sostengono offerto agli stranieri, ha continuato, "e'  un'espressione peculiare" della presenza delle comunita' ecclesiali".
Nell'omelia, il porporato ha ricordato la fatica sperimentata dagli immigrati "nei molti cammini di lavoro, di affetti, di incertezze, di ricerche, di fughe forzate, di dolorose lontananze da terre amate, da luoghi familiari, da persone care", esprimendo l'auspicio che essi possano sentire nel nostro Paese "tutta la forza e il calore" dell'abbraccio di Dio. 
"La Chiesa - ha detto - guarda a voi, nei vostri cammini a volte tribolati, con affetto, sapendo che voi siete Chiesa" e che "il Signore, ben conoscendo il cuore umano, ci indica la via per stabilire con Lui quei rapporti di famiglia,
Attraverso la Chiesa, ha spiegato ancora il presidente della Cei, "Gesu' ha voluto rendere il suo abbraccio visibile, ha voluto dargli le sembianze delle braccia umane, poveri nostri segni, perche' ogni credente, ogni pellegrino potesse anche vedere e toccare il cuore di Cristo".
"Cari amici - ha poi sottolineato il presidente della Cei  sempre rivolto alle rappresentanze etniche presenti in San Pietro questo pomeriggio - voi che per motivi diversi di mobilita' o di migrazione, vivete senza particolari radicamenti di luogo, piu' di altri siete in grado di apprezzare i legami degli affetti nella parentela, nell'amicizia, nella solidarieta', ritrovando li' le radici umane di cui tutti abbiamo bisogno".
La Chiesa, infatti, ha concluso Bagnasco, "e' chiamata ad essere casa accogliente, a generare il calore della famiglia, quella dei figli di Dio".  

© Copyright (AGI)

Nessun commento: