Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 21 nov.
"E' ragionevole credere, e' in gioco la nostra esistenza". Ed "e'ragionevole la Fede Cattolica", che "nutre fiducia anche nella ragione umana".
Lo afferma Papa Benedetto nella catechesi proposta all'Udienza Generale, tenuta nell'Aula Nervi per circa 10 mila fedeli, all'indomani della presentazione del libro "L'infanzia di Gesu'" che completa la trilogia ratzingeriana "Gesu' di Nazaret". Per il Pontefice, dunque, "e' falso il pregiudizio di certi pensatori moderni, secondo i quali la ragione umana verrebbe come bloccata dai dogmi della fede". "E' vero esattamente il contrario, come i grandi maestri della tradizione cattolica hanno dimostrato", spiega citando Sant'Agostino.
"La sua faticosa ricerca razionale e' una significativa pedagogia per l'incontro con la Verita' di Cristo", dice Joseph Ratzinger, ricordando che il vescovo di Ippona "prima della sua conversione, cerca con tanta inquietudine la verita', attraverso tutte le filosofie disponibili, trovandole tutte insoddisfacenti". "Intelletto e fede, dinanzi alla divina Rivelazione non sono - chiarisce Benedetto XVI - estranei o antagonisti, ma sono ambedue condizioni per comprenderne il senso, per recepirne il messaggio autentico, accostandosi alla soglia del mistero". Dunque, "e' decisivo per l'uomo aprirsi alla fede e conoscere Dio e il suo progetto di salvezza in Gesu' Cristo". "Nel Vangelo - infatti - viene inaugurato un nuovo umanesimo, un'autentica 'grammatica' dell'umano e di tutta la realta'". "Confidiamo allora - suggerisce il Papa teologo - che il nostro impegno nell' evangelizzazione aiuti a ridare nuova centralita' al Vangelo nella vita di tanti uomini e donne del nostro tempo. Preghiamo perche' tutti ritrovino in Cristo il senso dell'esistenza e il fondamento della vera liberta': senza Dio, infatti, l'uomo smarrisce se stesso". "Le testimonianze di quanti ci hanno preceduto e hanno dedicato la loro vita al Vangelo - conclude infine - lo confermano per sempre. Vale la pena di spendersi per Cristo, Lui solo appaga i desideri di verita' e di bene radicati nell'anima di ogni uomo: ora, nel tempo che passa, e nel giorno senza fine dell'Eternita' beata".
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Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 21 nov.
"Vanno incoraggiate, le ricerche poste a servizio della vita e miranti a debellare le malattie". Lo afferma Benedetto XVI nella catechesi tenuta all'Udienza Generale di oggi. In merito, ricorda che la scienza deve "rinunciare solo a quei tentativi che opponendosi al progetto originario di Dio" possono dunque "produrre effetti che si ritorcono contro l'uomo stesso".
Per il Papa, sono "importanti anche le indagini volte a scoprire i segreti del nostro pianeta e dell'universo, nella consapevolezza che l'uomo e' al vertice della creazione non per sfruttarla insensatamente, ma per custodirla e renderla abitabile".
"Cosi' - spiega ai 10 mila fedeli che gremiscono l'Aula Nervi - la fede, vissuta realmente, non entra in conflitto con la scienza, piuttosto coopera con essa, offrendo criteri basilari perche' promuova il bene di tutti". Nella catechesi Benedetto XVI esalta dunque "il nesso fecondo tra comprendere e credere, si fonda anche il rapporto virtuoso fra scienza e fede". "La ricerca scientifica - insiste il Pontefice - porta alla conoscenza di verita' sempre nuove sull'uomo e sul cosmo, e lo vediamo". "Il vero bene dell'umanita', accessibile nella fede, apre - dunque - l'orizzonte nel quale si deve muovere il suo cammino di scoperta". "Anche per questo - conclude - e' ragionevole credere: se la scienza e' una preziosa alleata della fede per la comprensione del disegno di Dio nell'universo, la fede permette al progresso scientifico di realizzarsi sempre per il bene e per la verita' dell'uomo, restando fedele a questo stesso disegno".
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