giovedì 9 febbraio 2012

Dichiarazione della Sala Stampa della Santa Sede a proposito di affermazioni infondate su IOR e AIF

Eh! Magari ci fossero state tutte queste precisazioni quando, nel 2010, veniva infangato, un giorno si' e l'altro pure, il nome di Benedetto XVI.
Prendiamo atto e leggiamo:


Dichiarazione della Sala Stampa a proposito di affermazioni infondate su IOR e AIF

L’articolo di Angela Camuso pubblicato su l’Unità in data odierna, a p. 23, intitolato: “Riciclaggio, quattro preti indagati. I silenzi del Vaticano sui controlli”, rappresenta, purtroppo, una notevole mancanza di serietà di indagine da parte dell’Autrice. Anzitutto vanno fatte due osservazioni introduttive.

1.Il titolo parla dei silenzi del Vaticano. Come si chiarirà più avanti, ciò è del tutto infondato: la Santa Sede e le autorità del Vaticano hanno doverosamente cooperato con la magistratura e le altre autorità italiane.

2. Le accuse avanzate nell’articolo riprendono critiche ormai superate. Una ricerca in internet, anche rapida, degli scritti dell’Autrice dell’articolo dimostra che il suo pezzo odierno in nessun modo fa “notizia”. Si tratta, infatti, di accuse “riciclate” e che la giornalista, in passato, ha già pubblicato più volte. Rievocarle nuovamente non serve a renderle vere. Ci si chiede se l’articolo non costituisca una sorta di pubblicità per una trasmissione televisiva serale.

Per quanto concerne il contenuto dell’articolo si precisa quanto segue.
L’articolo presuppone che vi siano quattro sacerdoti – Emilio Messina, Salvatore Palumbo, Orazio Bonaccorsi ed Evaldo Biasini – che hanno utilizzato l’Istituto per le Opere di Religione (I.O.R.) per riciclare del denaro. L’accusa principale è che lo I.O.R. è stato coinvolto in un’attività illegale e non ha dato assistenza alle Autorità italiane che perseguivano queste persone.

Ciò non è corretto.

Anzitutto, l’articolo non riferisce che, a partire dagli anni 2006-2007, lo I.O.R. si è impegnato con determinazione nell’analisi dei conti e nella verifica dei suoi clienti per accertare e riferire l’eventuale esistenza di transazioni sospette.
Questo impegno dello I.O.R. (che la stampa, curiosamente, sembra ignorare), inteso ad individuare transazioni sospette, anticipa di alcuni anni la stessa adozione della Legge N. CXXVII contro il riciclaggio, del 30 dicembre 2010, da parte dello Stato della Città del Vaticano.
Inoltre, come è noto alle Autorità italiane, e come risulta dalla documentazione accessibile agli ufficiali sia della Santa Sede, sia della Repubblica Italiana, lo I.O.R. ha cooperato ripetutamente con le Autorità italiane ad ogni livello. Ciò è avvenuto, su richiesta, in ambito giudiziario fra Autorità specificamente competenti ed amministrativo da parte dello I.O.R. con le sue controparti italiane. Vale la pena di sottolineare che lo I.O.R. ha fornito informazioni, anche al di fuori dei canali formali, nel periodo precedente la costituzione dell’Autorità vaticana di Informazione Finanziaria (A.I.F.).
La cooperazione del Direttore Generale dello I.O.R., Dott. Paolo Cipriani, è stata definita “tempestiva ed esaustiva” in documenti di funzionari italiani. Infatti, in uno dei casi, è stata proprio l’azione rapida del Dott. Cipriani a permettere la messa sotto accusa di una delle persone indicate.

Dopo aver consultato l’A.I.F., si può anche precisare quanto segue:

1. Non è vero che lo I.O.R. non abbia fornito informazioni all’A.I.F. sulle materie in questione.

2. Non è vero che l’A.I.F. non abbia inoltrato queste informazione alla U.I.F. (Unità di Informazione Finanziaria italiana).

3. Quanto a una delle persone menzionate nell’articolo, Mons. Messina, le Autorità italiane non hanno mai avanzato una richiesta all’A.I.F. Perciò sarebbe stato evidentemente impossibile per l’AIF “rispondere” alla sua controparte italiana.

Tutti questi punti, relativi alle comunicazioni fra l’A.I.F. e la controparte italiana, risultano nei documenti conservati dall’A.I.F. con specifici numeri di protocollo.
L’articolo, inoltre, non riferisce che una delle persone in esso menzionate – il Reverendo Bonaccorsi – il 6 giugno 2011 è stata dichiarata innocente, con sentenza confermata in appello.
L’effetto, purtroppo diffamatorio, dell’articolo risulta dall’utilizzo del termine “incriminato”, in relazione al Presidente dello I.O.R., Prof. Ettore Gotti Tedeschi, e al Direttore Generale, Dott. Paolo Cipriani. Né l’uno né l’altro sono mai stati incriminati, ma piuttosto indagati.

Bollettino Ufficiale Santa Sede

11 commenti:

mariateresa ha detto...

che abbiano imparato? Andrei ad accendere un cero perchè si tratterebbe di miracolo.

Anonimo ha detto...

Mariateresa,
se vuoi accendi pure un cero a Santa Rita (non per niente e' "la santa degli impossibili") ma che abbiano imparato... non ci giurerei.
Prendiamo atto, e stiamo a vedere. L'appunto di Raffy e' purtroppo vero.

Anonimo ha detto...

Mariateresa,
se vuoi accendi pure un cero a Santa Rita (non per niente e' "la santa degli impossibili") ma che abbiano imparato... non ci giurerei.
Prendiamo atto, e stiamo a vedere. L'appunto di Raffy e' purtroppo vero.

Anonimo ha detto...

Che l'appunto di Raffaella sia vero, purtroppo è sotto gli occhi di tutti. però devo dire che nell'immaginario collettivo spesso Vaticano = Papa così come pure lo Ior è considerato la banca del Papa, per cui alla fine queste giuste dichiarazioni, oltre che affermare la verità e fare chiarezza su certi giornalisti, di fatto si possono considerare sì una difesa dello Ior e delle persone coinvolte, ma anche del Papa e della Chiesa in generale. Maria Pia

Anonimo ha detto...

La stampa di oggi, nella quasi totalità, snobba il Simposio, forse perché non hanno sotto mano nessuno da crocifiggere, concentrandosi sull'ennesima puntata della saga IOR.
Alessia

Anonimo ha detto...

Premetto che non ho visto La7 ieri sera, e che la dichiarazione della Sala Stampa fa implicito riferimento ad essa ("Ci si chiede se l’articolo non costituisca una sorta di pubblicità per una trasmissione televisiva serale").

Mi riferiscono stamattina che verso la fine e' comparsa anche una Lettera attribuita a Bertone. Ho l'impressione, dalla descrizione fattami, che'e qualcosa gia' passato nelle news di gennaio.
Qualcuno che ha visto La7 puo' chiarire la cosa?

Anonimo ha detto...

Penso che in giornata sarà disponibile online la replica della puntata, anonimo.
Sono andata a leggere il blog degli intoccabili. Questi dovrebbero essere i punti toccati:
...
Nell’ultimo anno, la Santa Sede si è dotata di una legge antiriciclaggio e ha istituito un’Autorità di Informazione Finanziaria col compito di garantire la massima trasparenza dei suoi organismi finanziari. Quali sono i limiti di questa legge? Quali i reali poteri dell’AIF? Il processo di pulizia avviato da Papa Benedetto XVI trova incontra resistenze? La Santa Sede collabora con la magistratura italiana?
...
Alessia

Anonimo ha detto...

Il commento di Tornielli
http://vaticaninsider.lastampa.it/homepage/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/vaticano-vatican-ior-banca-bank-12450/
Alessia

Anonimo ha detto...

Grazie Alessia!
Siamo alle solite, Calimero... ops, Mariateresa: :-)
appare da qualche parte il nome di Bertone? Ecco intervenire la Sala Stampa.
Decisamente meglio indirizzare il cero a Santa Rita!!!!!

Anonimo ha detto...

Dalla relatione del TheologyTeam:

"Qualsiasi tipo di abuso è contrario alla dignità dell'uomo: abuso di potere, di sapere, di
possedere, di essere, di seduzione, sono tutte perversioni che si manifestano in uno stile di vita, di comportamenti, di pensieri, che rappresentano, tutte, devianze all'interno delle quali si colloca l'abuso sessuale sul minore. Ed è proprio in un orizzonte di devianze che se ne collocano altre che riflettono la medesima mentalità: l'ipocrisia come sistema di vita, il desiderio sfrenato di fare carriera, l'aspirazione a posti di prestigio, il piacere di esercitare potere sugli altri, la mentalità dei privilegi, che è uno dei veleni più perniciosi della vita spirituale poiché dà origine a compromessi pericolosi all'interno delle relazioni e degli incarichi."

Meditassero...

Anonimo ha detto...

Sempre dal TheologyTeam

"Pur essendo certo che il peccato dei membri della Chiesa, e soprattutto dei suoi ministri,
scandalizza i membri stessi e l'opinione pubblica, è anche certo che il suo occultamento può far
sospettare o addirittura comportare un'ipocrisia che alla resa dei conti provoca uno scandalo ancora
maggiore allorché ciò che si voleva occultare viene alla luce."