lunedì 27 febbraio 2012

Ici e Chiesa, padre Macrì (scuole cattoliche): ora norme chiare e non ideologiche (Izzo)

ICI CHIESA: SCUOLE CATTOLICHE, ORA NORME CHIARE E NON IDEOLOGICHE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 27 feb.

"Tutta la questione dell'Ici e' stata affrontata con presupposti marcatamente ideologici, soprattutto se riferiti al mondo della scuola paritaria".
Lo denuncia padre Francesco Macri', presidente della Fidae, l'associazione che riunisce le scuole cattoliche.
"La scuola paritaria - ricorda il religioso ai microfoni della Radio Vaticana - anche in base alla legge 62, svolge un servizio pubblico. Se la scuola paritaria dovesse addossarsi il pagamento dell'Ici, sarebbe condannata alla chiusura".
Per padre Macri', che ha preso atto delle parole di Monti sul tema, ora "serve una formulazione chiara, che scavalchi interpretazioni che forse, in qualche misura, andrebbero poi a ledere l'intenzione del Governo".
Se la norma venisse applicata nel senso che le scuole debbono rinunciare alle esenzioni in quanto ricevono le rette dalle famiglie degli allievi, infatti, "verrebbe meno il diritto della liberta' di scelta educativa della famiglia".
Dunque, la precisazione fatta da Monti in Commissione "basta se viene precisato meglio cosa si intende per 'attivita' no-profit', perche' noi delle scuole paritarie cattoliche ricadiamo sotto un tipologia un po’ complessa. Per certi aspetti siamo gestiti da enti no-profit, ma per altri aspetti, invece, risultiamo attivita' commerciali. Vista quest’apparente contraddizione, il testo proposto da Monti dovrebbe chiarire benissimo questa questione, cioe' che le scuole paritarie no-profit siano veramente sollevate dall'Imu".

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Padre Macrì ha detto una cosa fondamentale che dovevano dire i vescovi... chiusi nella palazzina di via Aurelia.
Quando le nostre famiglie non potranno più mandare i figli nelle scuole cattoliche perchè sicuramente ci sarà un aumento delle rette che succederà?
Li manderemo... nella sempre più sfasciata scuola pubblica e sarà il caos, come negli ospedali pubblici...
Ahi serva Italia albergo di dolore ...
Ci vogliono ridurre alla fame mentre i politici prendono trentamilaeuro al mese di stipendio e i dirigenti statali sessantamila euro(vedi Manganelli capo della polizia).
L'Ici è una tassa iniqua in se stessa per tutti i cittadini perchè va a incidere sul diritto di proprietà di un bene costituzionalmente garantito dalla Costituzione.
Un appello:poveri,ammalati,pensionati affamati,disoccupati,
abbandonati e disperati andate tutti da Monti e Riccardi...ci pensino loro.