sabato 16 giugno 2012

Verso il reintegro dei Lefebvriani? Il commento di Scaramuzzi

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10 commenti:

Anonimo ha detto...

Qui il commento di Panettiere. I due lavorano nello stesso giornale.
http://blog.quotidiano.net/panettiere/2012/06/15/lefebvriani-alle-corde/
Alessia

Andrea ha detto...

Non è il Papa che dice a mons.Fellay "Vieni pure a casa, non ci sono problemi"; è Lui che gli dice "Se vuoi essere cattolico, non è necessario che ti confonda semplicemente nell'organizzazione esistente. Se vuoi, cioè se smetti di dire che "Rome a perdu la foi" (mons.Lefevre) "

Anonimo ha detto...

Andrea, toglimi una curiosità: ma nella tua visione del mondo, si salva o no qualcuno d'Oltralpe? (A parte forse qualche Santo e Santa, e il De Maistre, intendo...)

Andrea ha detto...

Santa Margherita Maria Alacoque (latrice del messaggio di Cristo al cosiddetto "Re Sole": "Consacrate il Regno al mio Sacro Cuore" - messaggio disatteso);
Santa Bernadette ("piccola serva dell'Immacolata", nel momento dell'esplosione dell'orgoglio massonico);
Santa Teresa del Bambino Gesù e del santo Volto (la "piccola via" al Paradiso):

questa è la Francia, con il suo volto profondamente femminile (legato a Notre Dame) e profondamente mite.

Ma qual è la Francia degli ultimi (sei-sette) secoli? Chi fra i "grandi" è stato grande, e non perturbatore e arrogante?
Forse Louis Pasteur.
De Maistre lo conosco male, e comunque era savoiardo (quindi "torinese") e massone.

Le pare normale che l'asse viario principale di Parigi incominci con un monumento a Satana (la colonna di Piazza della Bastiglia) e si concluda con un obelisco egizio sul sito della ghigliottina e con un arco trionfale scopiazzato da quelli antichi romani (la via d'uscita napoleonica al bagno di sangue interno: il bagno di sangue esterno, finalizzato a costruire un nuovo Impero Pagano, di cui il Papa doveva essere cappellano) ?

Anonimo ha detto...

Fellay da molto tempo ha smesso di dire che "Rome a perdu la foi". Ormai sono anni, e almeno dal 2000 lavora per il rientro, sapendo di dover usare tutta la prudenza necessaria nel trattare lo stato confusionale nel quale gli atti scismatici hanno gettato la FSSPX, e le correnti di una gnosi "tradizionaista" ateistica e anticattolica che vi si sono impiantate (forse anche contro la volontà del fondatore o almeno senza che egli ne percepisse chiaramente i pericoli).

Questo si coglie molto bene negli ultimi eventi (Fellay è il primo a considerare probabilmente perduti i "vescovi" dissenzienti), e anche nella decisione del Papa di NON differire l'erezione canonica a motivo dei dissensi ora venuti in chiaro per il pubblico, ma già noti da tempo. Quella del Papa non è una "fretta" insensata o ingenua, tutt'altro!

Il rientro è alle porte. Gli indirizzi teologici, dottrinali e pastorali della FSSPX, nella sua parte cattolica, su alcuni punti non dogmatici del Concilio, e soprattutto sulle aberrazioni del post-concilio, sono condivisi da molti nella Chiesa anche tra la Gerarchia.

Vedrete che tutto si chiarirà sempre meglio, grazie a questo grandissimo Pontefice.

Alberto ha detto...

Alla fine è stata riconosciuta la grandezza e la sapienza di Mons. Marcel Francois Lefebvre confessore della fede cattolica come Atanasio... lui solo si è opposto a viso aperto ai nuovi ariani, salvando milioni di anime dall'abisso in cui altri volevano precipitarle:De nominibus taceo...
L Chiesa di Cristo che lui ha amato più di se stesso e seguendo San Tommaso d'Aquino ripeteva sempre che per causa della Fede è meglio essere considerati separati dalla Chiesa piuttosto che da Cristo perchè se si è uniti a Cristo si è uniti anche alla vera Chiesa mentre si può essere uniti alla Chiesa ,in apparenza,ed essere separati da Cristo!
Onore e gloria a Monsignore invitto araldo di cristo!

Anonimo ha detto...

Caro "misogallico" Andrea, devo dire che ci ho azzeccato in pieno :)

Tranne De Maistre. Infatti, quando ho scritto "Santi e Sante", ho pensato al Curato d'Ars e a Bernadette, ma avrei voluto dire anche "sante visionarie francesi" - non sapevo però se l'espressione ti va a genio..


E di San Luigi de' Franzesi che diciamo?

Andrea ha detto...

San Luigi re di Francia: 1214-1270, prima della "catastrofe spirituale" di fine Medioevo. Morto in Crociata (mentre molti dei suoi successori furono "Turchi cristianissimi", cioè ben felici di patteggiare con i Turchi in funzione anti-imperiale, anche quando essi premevano direttamente su Vienna e su Roma).
Contemporaneo di San Tommaso d'Aquino, che insegnò sia a Parigi sia a Napoli, e a quanto pare preferiva Napoli.

Santa non visionaria, ma guidata dalle voci celesti, fu Giovanna d'Arco, la fanciulla lorenese che ridiede identità al Regno.
Dalla Bolla papale per la canonizzazione (1920): "...il cuore della Pulzella" (dopo il rogo) "rimase illeso e pieno di sangue, cosa che il carnefice stesso confermò. Ma gli Inglesi vollero che il cuore fosse gettato nel fiume Senna insieme alle ceneri di Giovanna, perché il popolo non potesse avere sue reliquie".
Sembra una scena di oggi, con le "cremazioni purificatorie".

Se conosce qualche francese "grande" negli ultimi secoli, per favore lo segnali

Anonimo ha detto...

Preferisco astenermi (anche se certo non proporrò Buffon o Comte :) , piuttosto: salvo gli "illuministi" (nonchè i "rivoluzionari") napoletani canonizzati dall''apologetica laicista, chi considera, Andrea, senz'altro "grandissimi" in quell'area geografico-culturale che fu nei confini dl Regno delle Due Sicilie (e non solo, purché non sia Torino..) ?

(Comunque Napoli, in particolare.)

Grazie per la risposta (e lo scrivo dopo aver seguito su Sky un malinconico ""dibattito"" del Professor Monti avec Scalfari & Mauro - à "la Respublica de' le Idee"..., Bononiae)

Andrea ha detto...

Potremmo dire:

San Giuseppe Moscati;
il Beato Bartolo Longo (spiritista convertito, approdato alla Madonna "sine glossa");
i grandi autori di canzoni napoletane fra Otto e Novecento (periodo dell'agonia politico/economica di Napoli Capitale);
Giacinto Gigante con i pittori della "Scuola di Posillipo" (pieno Ottocento);
pittori più antichi come Luca Giordano.

Voglio ricordare Pietro Mascagni, che, non essendo meridionale ma livornese, compose l'incredibile capolavoro "Cavalleria Rusticana" mentre dirigeva la Filarmonica (praticamente la banda di paese) di Cerignola (Foggia) - 1890 circa (aveva 27 anni).

Chiedo scusa per la mia grave ignoranza della cultura meridionale: anch'io sono vittima della "damnatio memoriae" (genocidio culturale di un intero popolo) operata da chi sappiamo