martedì 19 giugno 2012

Sinodo, i vescovi denunciano l'eccessiva burocratizzazione della Chiesa (Izzo)



SINODO: VESCOVI DENUNCIANO ECCESSIVA BUROCRATIZZAZIONE CHIESA


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 19 giu. 


"Una eccessiva burocratizzazione delle strutture ecclesiastiche" paralizza l'azione pastorale della Chiesa. Lo denuncia il documento di base del prossimo Sinodo dei Vescovi, che si celebrera' in ottobre sul tema della Nuova Evangelizzazione. 
"Le strutture della Chiesa - si legge nel testo presentato oggi - sono percepite lontane dall'uomo comune e dalle sue preoccupazioni esistenziali. Tutto cio' ha causato un ridotto dinamismo delle comunita' ecclesiali, la perdita dell'entusiasmo delle origini, la diminuzione dello slancio missionario".
L'Instrumentum Laboris, frutto delle risposte inviate al Vaticano dalle diocesi del mondo in risposta ai 'Lineamenta' del sinodo, passa in rassegna vari aspetti della evangelizzazione, senza trascurare di menzionare tematiche come la persecuzione dei cristiani in alcuni paesi, il confronto col fondamentalismo, le missioni, il ruolo della famiglia e l'occasione offerta all'evangelizzazione dalla crisi economica. "Non mancano - ricorda il documento presentato oggi - coloro che hanno lamentato celebrazioni liturgiche formali e riti ripetuti quasi per abitudine" e peggio ancora "la controtestimonianza di alcuni suoi membri (infedelta' alla vocazione, scandali, poca sensibilita' per i problemi dell'uomo contemporaneo del mondo attuale)". L'Instrumentum Laboris descrive il "fenomeno del distacco dalla fede, che si e' progressivamente manifestato presso societa' e culture che da secoli apparivano impregnate dal Vangelo".
"Considerata come un elemento sempre piu' da collegare alla sfera intima e individuale delle persone - vi si legge - la fede e' diventata un presupposto anche per parecchi cristiani, che hanno continuato a preoccuparsi delle giuste conseguenze sociali, culturali e politiche della predicazione del Vangelo, ma non si sono sufficientemente adoperati per tenere viva la fede loro e delle loro comunita', fede che come una fiamma invisibile con la sua carita' alimentava e dava energia a tutte le altre azioni della vita. Il rischio che cosi' facendo la fede si indebolisse, e con essa si indebolisse la capacita' di rendere testimonianza al Vangelo, e' purtroppo diventato realta' in piu' di una delle nazioni in cui la fede cristiana ha contribuito nei secoli alla costruzione della cultura e della societa'". 
La trasmissione della fede cristiana e' "una delle grandi sfide della Chiesa che sara' approfondita nel contesto della nuova evangelizzazione", ricordando che "l'urgente compito di trasmettere alle nuove generazioni il Vangelo di Gesu' - senza interruzione del processo di trasmissione della fede - si svolge nell'ambito della nuova evangelizzazione", ha sottolineato da parte sua. Nikola Eterovic, segretario generale del Sinodo sottolineando che l'Instrumentum laboris rappresenta "una tappa importante nella preparazione dei lavori sinodali" ed e' "il risultato delle risposte ai Lineamenta, documento di riflessione sul tema dell'Assemblea sinodale" che e' stato inviato ai 13 Sinodi dei Vescovi delle Chiese orientali cattoliche sui iuris, alle 114 Conferenze episcopali, ai 26 Dicasteri della Curia Romana e all'Unione dei superiori generali. Oltre alla prefazione, l'Instrumentum laboris e' composto da quattro capitoli, preceduti da una introduzione e chiusi da una breve conclusione.
Nell'Introduzione, ha precisato monsignor Eterovic, si mette in risalto "l'importanza dei documenti conciliari che sono stati punti di riferimento per i Vescovi di Roma nell'applicarne le indicazioni nei decenni successivi". Il primo capitolo - "Gesu' Cristo, Vangelo di Dio per l'uomo" - ribadisce "il nucleo centrale della fede cristiana, che non pochi cristiani ignorano"; il secondo capitolo del documento - "Tempo di nuova evangelizzazione" - e' dedicato "alla segnalazione delle sfide attuali all'evangelizzazione come pure alla descrizione della nuova evangelizzazione"; il terzo capitolo - "Trasmettere la fede" - si sofferma invece sulla "finalita' della nuova evangelizzazione" che "e' la trasmissione della fede" perche' "la Chiesa trasmette la fede che essa stessa vive" e "tutti i cristiani sono chiamati a dare il loro contributo". Nel quarto capitolo - "Ravvivare l'azione pastorale" - viene ripresa quindi "la trasmissione della fede nel contesto della nuova evangelizzazione" e riproposti "gli strumenti maturati durante la sua Tradizione e, in particolare, il primo annuncio, l'iniziazione cristiana e l'educazione, cercando di adattarli alle attuali condizioni culturali e sociali". Infine, la conclusione richiama la nuova evangelizzazione che "dovrebbe favorire un nuovo slancio apostolico" rendendo "piu' dinamica l'attivita' di ordinaria evangelizzazione della Chiesa, in grado di attrarre anche persone che se ne sono allontanate". 


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1 commento:

Anonimo ha detto...

beh certo se le circa 113 conferenze episcopali nel mondo hanno strutture che ricalcano quella della Curia vaticana e ognuna ritiene opportuno dover emanare documenti paralleli se non in direzione opposta rispetto a quelli vaticani...