martedì 19 giugno 2012

Sanità, Cei: SSN a rischio se chiudono gli ospedali cattolici. Sport, la Cei propone un manifesto per rilanciarne la dimensione etica (Izzo)


SANITA': CEI, SSN A RISCHIO SE CHIUDONO OSPEDALI CATTOLICI


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 18 giu. 


Il Servizio Sanitario Nazionale e' messo a rischio dalla crisi finanziaria che investe "numerose opere sanitarie ecclesiali, che svolgono un servizio totalmente equiparato a quello pubblico". 
E' questo l'allarme lanciato dal segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata che ha espresso oggi "preoccupazione" per la sopravvivenza degli ospedali e delle cliniche che fanno capo a istituzioni religiose. Si tratta, ha spiegato, di iniziative "molto apprezzate dai cittadini e che spesso spendono meno degli ospedali pubblici, ma che, a differenza degli ospedali pubblici, in molte regioni non vengono adeguatamente rimborsate per il loro servizio e sono comunque pagate in ritardo e costrette a indebitarsi con le banche".
Appena qualche giorno fa il presidente della Cei, Angelo Bagnasco, aveva potuto constatare di persona la difficile situazione del Policlinico Agostino Gemelli di Roma. E oggi al Centro Congressi i direttori degli uffici diocesani di pastorale sanitaria, si sono confrontati sul tema: "Un nuovo paradigma per la sanita' in Italia. La Chiesa a servizio del cambiamento".
"Avevamo manifestato gia' da alcuni anni - ha spiegato Crociata - l'urgenza di una riforma del welfare nella direzione della tutela della dignita' della persona umana, dell'equita' e della sostenibilita'. 
A maggior ragione oggi, di fronte allo scenario di grave crisi economico-finanziaria che stiamo attraversando, rinnoviamo - ha scandito - un appello alla societa' civile e alla politica, allo scopo di cogliere l'attuale contesto come opportunita' per il rinnovamento, e non come la premessa per lo smantellamento di un sistema di garanzie per le persone piu' fragili e di un servizio essenziale al bene comune".


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SPORT: CEI PROPONE MANIFESTO PER RILANCIARNE DIMENSIONE ETICA


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 18 giu. 


Rilanciare la centralita' delle dimensioni dell'etica e della formazione nel contesto dello sport e contrastare la deriva che emerge dal calcio-scommesse, dalla violenza negli stadi e dal doping. E' questo l'obiettivo del "Manifesto dello sport educativo", presentato oggi a Roma dall'Ufficio per la pastorale del tempo libero, turismo e sport della Cei, insieme a dodici associazioni di ispirazione cristiana che si occupano di sport. L'iniziativa ripropone e attualizza il binomio Chiesa e Sport che tanto successo ha avuto in un recente passato come testimonia il radicamento nel territorio delle sigle presenti oggi: Compagnia delle Opere, Cnos Sport (Salesiani), Csi, Confcooperative, Mcl, Fisiae (scuole cattoliche), Libertas, Noi Associazione (oratori), Pgs (Polisportive giovanili salesiane), Sportmeet (Focolari), e UsAcli, come ha detto il segretario della Cei, monsignor Mariano Crociata, che ha voluto  la portata delle realta' coinvolte. Anche il presidente del Coni Gianni Petrucci, ha esaltato "il ruolo importante svolto dalle realta' ecclesiali in campo educativo e formativo, specie in favore dello sport di base e negli ambienti educativi". "L'talia - ha ricordato - e' stata la prima nazione al mondo a portare un prete alle Olimpiadi, l'attuale vescovo Carlo Mazza, con il ruolo di assistente spirituale a disposizione degli sportivi".
"Insieme si vince e mai come per il mondo sportivo una alleanza educativa come quella scaturita dalla redazione del Manifesto puo' avere una positiva ricaduta sul territorio, per unire parrocchie, associazioni, famiglie, scuole, in una parola tutto il mondo che ha a cuore l'educazione dei piu' giovani", ha commentato Massimo Achini, presidente del Centro sportivo italiano e membro della Giunta del Coni, nella veste di portavoce delle 12 associazioni che hanno firmato il Manifesto. 
"Certamente - ha proseguito - ci sara' un grande impegno in tutte le realta' educative, nelle parrocchie e associazioni per diffondere, anche fuori dei confini ecclesiali, questo Manifesto i cui contenuti sono al servizio dell’impegno educativo indicato dagli Orientamenti decennali della Cei come la forma di servizio oggi più necessaria". 


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2 commenti:

Andrea ha detto...

Gli ospedali cattolici spendono meno, funzionano meglio di quelli pubblici e vengono strangolati finanziariamente (oggi).
Le scuole cattoliche idem (da sempre).
La stampa cattolica viene uccisa, anche con il semplice aumento delle tariffe postali.

La CEI non ha forse dato un contributo alla nascita dell'attuale regime politico?
I Vescovi non hanno mai sentito parlare di "incameramento" dei beni della Chiesa da parte dello Stato (liberale) ?

Anonimo ha detto...

@andrea
dici bene: i vescovi sono troppo miopi per rendersi conto in che clima stiamo vivendo.