mercoledì 27 giugno 2012

Politi rimpiange i bei tempi che furono ma tace sui problemi che Benedetto XVI ha ereditato


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Beh, facciamo passi avanti: finalmente si ammette che il Pontificato di Papa Benedetto non e' costellato di errori di comunicazione. Ma se e' cosi' (e finora Politi ha detto il contrario), cio' significa che c'e' una strategia ben precisa. Se il Papa ed il card. Bertone non hanno ascoltato i "consigli" dei bravi porporati, siamo di fronte alla prova che avevano un preciso piano d'azione e che qualcuno ha messo loro i bastoni fra le ruote per impedire di fare pulizia. I miei complimenti ai media per la complicita' nel progetto del mantenimento dello status quo!
E il discorso vale per tutti i mezzi di comunicazione, nessuno escluso a parte le solite, lodevoli, eccezioni.
Politi cita tutte le spine del Pontificato di Papa Benedetto, ma tace sulla pesante eredita' (accettata senza beneficio d'inventario) che Joseph Ratzinger si e' trovato a gestire.
Facciamo qualche esempio. Innanzitutto lo Ior. Vogliamo forse dare la colpa a Papa Benedetto per la scarsa trasparenza dello Ior? Peccato che egli sia stato il primo, con addirittura un motu proprio, ad imporre l'apertura della "banca vaticana" ai controlli. Che senso avrebbe, altrimenti, chiedere l'inserimento della Santa Sede fra i Paesi virtuosi? Si poteva fare finta di nulla e continuare come in passato (leggere il poco pubblicizzato "Vaticano S.p.A." di Nuzzi). A proposito: come mai quest'ultimo testo non viene mai citato? Forse perche' non e' coinvolto Papa Benedetto? Comodo! Mi va benissimo che si citi il secondo libro di Nuzzi ma ha poco senso ignorare il primo.
Vorrei inoltre ricordare a Politi che le nefandezze compiute dai preti pedofili non si sono consumate dopo il 19 aprile 2005 ma molto, molto, prima.
Come mai i media, soprattutto quelli italiani, non ne hanno mai parlato?
Eppure la doppia vita di Maciel era il classico segreto di Pulcinella. Come mai non ci sono stati libri, inchieste, domande pressanti su questo personaggio? Comodo! Come e' comodo citare sempre Joseph Ratzinger su questo argomento: prima perche' era prefetto della Cdf ora perche' e' Papa. Non c'e' una contraddizione? O si cita sempre il prefetto e allora occorrerebbe fare il nome del card. Levada in riferimento ai provvedimenti presi a partire dal 13 maggio 2005 oppure si cita sempre il Papa regnante ed allora si dovrebbe spendere il nome di Ratzinger solo dal 19 aprile 2005. O sbaglio?
Parliamo pure dello scandalo dei preti pedofili ma non dimentichiamo l'innominabile Maciel.
Vogliamo rimpiangere i bei tempi che furono? Liberissimi ma non prendiamoci in giro tentando di fare credere agli ingenui lettori che prima dell'arrivo di Benedetto XVI e del card. Bertone ci fosse solo profumo di rosa nei Sacri Palazzi.
Se ora i media possono parlare con assoluta liberta' e sincerita' di cio' che accade in Vaticano possono ringraziare solo l'opera di pulizia e trasparenza imposta da Papa Benedetto con l'aiuto del card. Bertone.
Mi fa molto sorridere che si voglia fare credere che "si stava meglio quando si stava peggio".
Facciamo una bella inchiesta...altro che corvi! Qui ci sarebbe la storia da raccontare.
R.

12 commenti:

mariateresa ha detto...

io ti faccio chapeau, cara perchè trovo ammirevole che tu abbia ancora voglia di argomentare razionalmente con questo figuro.Avrei delle tonnellate di cose da dire anch'io. Ma certi atteggiamenti , mascherati da sussiegoso spirito critico, mi danno la nausea. E quando si ha la nausea non si riesce a discutere.
Inoltre la cattiva fede, totale e reiterata, strabica fino a diventare una caricatura da vaudeville, mi provoca un senso estraneità. Che continui a pubblicare i suoi articoli a libello per compiacere il suo mondo e i suoi referenti ideologici e editoriali e chi ha stomaco più forte del mio ne approfitti.
Io ammetto i miei limiti.

Fabiola ha detto...

D'accordo con Mariateresa. Nausea.
Ma questo figuro sarebbe un cattolico? Dal bollettino delle procure non fa altro che testimoniare i criteri politicisti con cui giudica qualsiasi cosa. Tratta la Chiesa come una qualsiasi organizzazione di potere, non gli riesce neppure di capire il senso di certe dichiarazioni che alludono all'essenza della Chiesa che è di Cristo, non del Papa. (nessun progetto...).
Comunque domenica ero all'Angelus. La piazza era letteralmente stracolma. Spero che l'affetto così evidente sia arrivato fin lassù: grazia a Dio, c'è la fede dei semplici, oltre ai veleni dei "dotti" gazzettieri.

Anonimo ha detto...

ciao mi chiamo carmelina. anche io come voi condivido una profonda ammirazione e rispetto per la figura di Papa Benedetto. per questo trasecolo ogni giorno di più alla lettura di articoli giornalistici che lo riducono a una sagoma di cartone. tra questi, i pezzi di marco politi sono strepitosamente osceni. su quest'ultimo ci sarebbe molto da dire ma mi limiterò a notare come il tipo proclami i contrabbandieri di posta vaticana come "dissidenti" portatori di luce e verità. un vero e proprio capolavoro di mala fede e semplicioneria. il signor politi si assume la responsabilità, sulla sola base di una conoscenza unilaterale di membro di una sedicente elite di immacolati censori dell'etica pubblica, di attribuire il diploma di "dissidente" che disdegna il "mistero" e la mancanza di "accountability" a gente senza volto e senza nome che contrabbanda corrispondenza privata del Santo Padre. non ho parole!!!

Luisa ha detto...

Per essere vaticanisti non c`è bisogno di essere cattolici, non so se Politi lo è.
Per essere vaticanisti non c`è alcun bisogno di essere onesti intellettualmente, scevri di ogni soggettivismo e-o antipatia personale nei confronti del Pontefice regnante, ciò permette a Politi di esserlo.

mariateresa ha detto...

inoltre siamo sempre in attesa di conoscere quali erano gli eletti cui paolo gabriele passava le sue cartelline con documenti. e da quando.
la cosa che mi fa vedere rosso (tra l'altro il mio segno zodiacale è il toro) è che navigando su twitter vedo che giornalisti accreditati parlano come se fossero noti a tutti questi eletti, nell'ambiente, si intende.
Non mi faccio illusioni poi sul vittimismo che prenderà a costoro quando saranno (se lo saranno) nominati con nome e cognome. Apriti cielo, Amnesty International, appelli su appelli.
Diventeranno eroi come Enrico Toti o i fratelli Bandiera.
Saprei io a cosa adibirli a vita.

mariateresa ha detto...

diciamo che per essere chiamati vaticanisti non importa nemmeno fare dell'informazione religiosa.
Basta scrivere contro la Chiesa non informando su alcunchè.
Si può anche mancare di senso della giustizia, obiettività e rispetto umano. Che importa? l'importante è catechizzare le masse ignoranti per condurle verso i prosperosi lidi del progresso.

Anonimo ha detto...

Politi non è cattolico, Fabiola. E' un anticlericale in servizio permanente effettivo, un pennivendolo da salotto radical-chic già corrispondente da Mosca negli anni precedenti e successivi la caduta del muro e questo, penso, spieghi i suoi metodi di delegittimazione dell'avversario ideologico di turno, Papa Benedetto in questo caso. Rammenti il suo articolo post Ratisbona? Ciò che è grave è che il "caro Marco", termine mi pare usato da p. Lombardi, possa continuare impunemente a freguentare la sala stampa della Santa Sede dove, evidentemente, ha agganci poderosi. In breve, un nipotastro di Voltaire (cfr. I Nipotastri di Voltaire. Fango sulla Chiesa di Edmondo Coccia). L'atmosfera autoreferenziale del Fatto, dopo quella di Repubblica, si confà perfettamente alla sua natura di giornalista abituato a dire tutto e il contrario di tutto.
Alessia

Anonimo ha detto...

In ogni caso, non va dimenticato che il nostro autore bastonava GPII con la stessa arroganza che usa adesso nei confronti di BXVI.

Anonimo ha detto...

ricordo articoli molto accondiscendenti verso gp2 soprattutto negli ultimi anni.
basta dare un'occhiata all'articolo di repubblica.

Anonimo ha detto...

All'epoca di Papa GP2 vi era un certo card. Ratzinger che faceva da parafulmine agli strali che avrebbero dovuto colpire il Papa. Oggi Papa Benedetto continua inopinatamente a far da parafulmine al defunto predecessoro che da solo non ha abbattuto alcun muro, semmai con il suo ruolo ha dato una mano al vero protagonista di cui nessuno parla. Politi, e non solo, è molto abile ad adattarsi alla situazione più conveniente.
Alessia

Anonimo ha detto...

Concordo con l'ultimo anonimo delle 13: 18,gli ultimi tempi del pontificato di GP2 sono stati un continuo elogio un pò viscido nei suoi confronti;anche nel libro 'La chiesa di carta',chiamato a dare un'opinione sui 2 ultimi papi,Politi dice che BXVI da vicino è molto meglio,ma GP2 era un grandissimo,quindi ubi maior,minor cessat;ho letto articoli dello stesso su Il fatto e francamente mi disgusta assai,cmq non è cattolico,anzi forse più ateo -liberal che agnostico,quindi non ci si può aspettare altro da lui,meglio sarebbe lasciarlo nel dimenticatoio e ignorarlo.GR2. P.S.forse sarebbe più onesto se vi deste un nickname o una sigla piuttosto che nascondervi nell'anonimato, è imbarazzante dialogare con uno che non ti dà riferimenti.....

Anonimo ha detto...

Gli autori di La Chiesa di carta sono i vaticanisti Lorenzoni (di cui ancora ricordo gli articoli iperglicemici pre beatificazione) e Tarsitani del blog rai vaticano(!).
Evidentemente, tu lo hai letto,
GR2. I vaticanisti interpellati sono stati parecchi, gli altri che ne pensano? Non è mia intenzione offenderti, ma il tuo continuo citare senza dare riferimenti precisi è piuttosto irritante, almeno per quanto mi riguarda. Naturalmente, puoi rispondere che chi vuole informarsi può farlo da solo, magari comprandoselo il libro :-)
Alessia