martedì 26 giugno 2012

Padre Lombardi conferma il commissariamento della Comunità Missionaria di Villaregia (Izzo)

VATICANO: PADRE LOMBARDI CONFERMA COMMISSARIAMENTO VILLAREGIA


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 26 giu. 


"Lo scorso 22 maggio 2012, il Pontificio Consiglio per i Laici, dopo approfondita indagine, ha decretato la rimozione dalla carica di presidenti dei fondatori della Comunita' Missionaria di Villaregia, padre Luigi Prandin e Maria Luigia Corona, e ha disposto la loro dimissione da membri dell'Associazione con l'ingiunzione di non risiedere in futuro in nessuna casa della medesima". Questo provvedimento vaticano e' stato confermato oggi dal portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi. Una nota del dicastero sottolinea che "il provvedimento e' avvenuto a seguito di numerose denunce firmate, pervenute al Pontificio consiglio per i laici, riguardanti gravi comportamenti immorali perpetrati nel passato da padre Luigi Prandin nei confronti di alcune missionarie maggiorenni. Tale azione disciplinare colpisce anche la fondatrice, Maria Luigia Corona, perche', pur essendo a conoscenza dei fatti, ha coperto e mentito". Il dicastero vaticano, dunque, "con il suo intervento, ha inteso assolvere a un dovere di giustizia e dare una risposta fedele alle ripetute esortazioni del Santo Padre Benedetto XVI, che chiede di stabilire la verita' di cio' che e' accaduto in passato, prestando al contempo una particolare attenzione alle vittime e prendendo tutte le misure atte ad evitare che si ripeta in futuro". Il Pontificio Consiglio per i Laici, "in questo momento, mentre riconosce in pieno la validita' del carisma della Comunita' Missionaria di Villaregia, incoraggia dunque i suoi membri a vivere in spirito di fede e di filiale obbedienza alla Chiesa questo doloroso momento e a proseguire con dedizione la loro azione missionaria ed evangelizzatrice. Tale invito si estende anche ai membri aggregati, che a vari livelli collaborano con l'Associazione, secondo i suoi fini". All'allontanamento definitivo dei fondatori ha fatto seguito la nomina di un Commissario Pontificio nella persona di padre Amedeo Cencini, religioso canossiano, che guidera' la CMV nella fase di ristrutturazione e risanamento sollecitata dalla Santa Sede. Il Commissario, che ha assunto in spirito di obbedienza alla Chiesa l'oneroso incarico, sara' coadiuvato da quattro consiglieri di sua nomina, scelti tra gli stessi membri della Comunita'. In una dichiarazione, il religioso ammette che "il provvedimento della Chiesa e' grave, ma oltre a porsi nella linea della verita', con il coraggio e la sofferenza che cio' comporta, e' e vuole essere anche un atto di grande fiducia e stima nei confronti della comunita' di Villaregia e delle persone, missionarie, missionari, coppie di sposati e tutti quei volontari, che in gran numero e in modi diversi, hanno collaborato in questi anni per l'ideale missionario". "La comunita' missionaria - si legge in una nota - chiede perdono per tutto cio' e per il turbamento che questo potrebbe provocare in tante persone; essa stessa e' profondamente addolorata. Al tempo stesso chiede il rispetto per questa sua sofferenza, mentre riafferma la sua volonta', pur nella consapevolezza della propria fragilita', di continuare a servire il Signore e ad annunciare il Regno di Dio".


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2 commenti:

raffaele ibba ha detto...

D'accordo ed hanno fatto bene.
Ma vorrei che il Vaticano ci facesse conoscere il portafoglio titoli del signor Carl Anderson per farci sapere quanti "titoli di morte" ci sono nei suoi investimenti, oppure confortarci con la conoscenza della sua probità nel fatto che il suo portafoglio di investimenti finanziari ha soltanto "titoli etici".
L'impressione che ci siano due pesi e due misure è sempre molte forte. Come l'odore di zolfo.
ciao r

Anonimo ha detto...

Mi complimento con il Pontificio Consiglio per i Laici per la sua audacia e per il coraggio di portare alla luce la verità. Soffro con le vittime e auspico conversione e pentimento per i due "fondatori" che così agendo hanno imbrogliato tante persone, che in buona fede avevano dato fiducia a loro.