mercoledì 13 giugno 2012

Osservatore Romano: ritrovate 29 omelie di Origene (Izzo)



OSSERVATORE: RITROVATE 29 OMELIE INEDITE DI ORIGENE


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 12 giu. 


Una filologa italiana ha ritrovato nella biblioteca di Monaco di Baviera, in un codice bizantino dell'XI  secolo, il Monacense greco 314, 29 omelie sui Salmi di Origene tradotte in latino da Rufino all'inizio del V secolo e finora inedite. 
Secondo l'Osservatore Romano, "con ogni probabilita' e' la scoperta del secolo". Il ritrovamento e' stato confermato  dalla stessa Bayerische Staatsbibliothek e dal grande filologo cristiano Manlio Simonetti, ordinario emerito alla Sapienza di Roma. La studiosa si chiama Marina Molin Pradel.
Le omelie risalgono alla prima meta' del III secolo, nel quale Origene aveva dettato sul Salterio una serie imponente di opere che hanno presto avuto un influsso decisivo sull'esegesi biblica sia greca sia latina. Ma proprio la loro estensione, oltre alla condanna del 553, ne spiega la quasi totale perdita, gia' in epoca antica.
"Incaricata di lavorare al catalogo dei manoscritti della biblioteca, imbattutasi nel codice, Marina Molin Pradel - scrive Simonetti sull'Osservatore - ha identificato il suo contenuto come sicuramente origeniano, sulla base soprattutto del confronto delle omelie sul salmo 36, ivi contenute, con la traduzione latina in nostro possesso, eseguita agl'inizi del V secolo da Rufino di Aquileia".
Secondo il grande filologo cristiano, "in effetti la grandissima importanza della scoperta sta nel fatto che dell'immensa opera soprattutto esegetica di Origene, a causa della suddetta condanna, molto e' andato perduto, e di quanto si e' salvato solo relativamente poco e' giunto a noi nella lingua originale e molto di piu', invece, in traduzione latina, dato che in Occidente, nonostante la condanna, si continuo' a leggere e utilizzare gli scritti origeniani tradotti durante tutto il medioevo".
Nell'articolo per il quotidiano della Santa Sede, Simonetti sottolinea che "in particolare, dei cicli di omelie predicate da Origene negli anni intorno al 240 nella Chiesa di Cesarea di Palestina solo di alcune su Geremia conoscevamo l'originale greco, a fronte di raccolte su Genesi, Numeri e altri libri biblici conosciute solo in traduzione latina". 
"Particolarmente grave - sottolinea lo studioso premiato l'anno scorso da Benedetto XVI con il premio della Fondazione Ratzinger - era la perdita di tutta la grande opera d'interpretazione dei Salmi sia in omelie sia in commentari, a eccezione di poche omelie tradotte in latino, in quanto a suo tempo essa fu considerata l''opus maximum' del grande esegeta sia quanto alla mole degli scritti sia per l'eccellenza dell'interpretazione". "Oggi - conclude Simonetti - finalmente siamo in grado di colmare almeno in parte la grave lacuna". 


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