mercoledì 20 giugno 2012

La "profezia" di Paolo VI sul maligno presente nei sacri palazzi (Nasca)

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2 commenti:

Dante Pastorelli ha detto...

Lasciamo perdere le profezie. Prima che Paolo VI pronunciasse quelle parole molti di noi, semplici fedeli e non dotati di spirito profetico, lanciavamo l'allarme sul pensiero non cattolico penetrato nella Chiesa, anche sulla base della libera interpretazione di equivoci passi dei documenti conciliari.
Il fumo dottrinale di Satana non è mai mancato nel Tempio del Signore: ma in genere i Papi avevano saputo combatterlo riaffermando la Verità e condannando l'errore. Negli ultimi 40 anni questo è stato davvero fatto e con la gravità opportuna, necessaria? Si è sempre preferito l'arma della misericordia a quella della severità. Era unapproccio da sperimentare? Forse. Ma ha dato frutti positivi? Non mi sembra. Non più fessure ma porte spalancate al fumo di Satana.

Anonimo ha detto...

Nell0omelia della festività di San Pietro e Paolo del 1972 Paolo Vi disse pure:
"Anche nella Chiesa regna questo stato di incertezza. Si credeva che dopo il Concilio sarebbe venuta una giornata di sole per la storia della Chiesa. È venuta invece una giornata di nuvole, di tempesta, di buio, di ricerca, di incertezza. Predichiamo l’ecumenismo e ci distacchiamo sempre di più dagli altri. Cerchiamo di scavare abissi invece di colmarli".