lunedì 4 giugno 2012

La forza che trasforma il mondo. Il Pontefice conclude l’Incontro delle famiglie rilanciando la fecondità dell’amore matrimoniale (O.R.)


Il Pontefice conclude l’Incontro delle famiglie rilanciando la fecondità dell’amore matrimoniale


La forza che trasforma il mondo


Nel 2015 a Filadelfia, negli Stati Uniti d'America, il prossimo raduno internazionale


«La vostra vocazione non è facile da vivere, specialmente oggi, ma quella dell'amore è l'unica forza che può veramente trasformare il mondo». Alla grande assemblea di famiglie radunata domenica mattina, 3 giugno, al parco di Bresso, il Papa lascia un messaggio che coniuga realismo e fiducia. Per l'atto conclusivo del settimo incontro mondiale, ospitato dall'arcidiocesi di Milano, sceglie parole incoraggianti e toni di speranza. Senza nascondersi le difficoltà - come quelle delle coppie segnate «da esperienze dolorose di fallimento e di separazione», alle quali assicura il sostegno e la vicinanza della Chiesa - ma riaffermando la speciale e insostituibile vocazione della famiglia, «prima scuola delle virtù sociali» e risorsa preziosa «per costruire società dal volto umano».
Agli sposi, in particolare, il Pontefice detta una sorta di decalogo della vita familiare nel quale indica «le vie per crescere nell'amore»: mantenere un costante rapporto con Dio e partecipare alla vita ecclesiale, coltivare il dialogo, rispettare il punto di vista dell'altro, essere pronti al servizio, essere pazienti con i difetti altrui, saper perdonare e chiedere perdono, superare con intelligenza e umiltà gli eventuali conflitti, concordare gli orientamenti educativi, essere aperti alle altre famiglie, attenti ai poveri, responsabili nella società civile. «Sono  tutti elementi che costruiscono la famiglia» afferma invitando i coniugi a viverli «con coraggio», nella certezza che «con il sostegno della grazia divina, diventerete un Vangelo vivo, una vera Chiesa domestica».
Benedetto XVI  torna a rivolgersi anche ai politici e agli amministratori per chiedere di non lasciare sole le famiglie - il riferimento è soprattutto a quelle colpite dalla crisi e dal dramma del  terremoto - e di promuovere interventi che favoriscano la conciliazione fra «i tempi del lavoro e le esigenze della famiglia, la professione e la paternità e la maternità, il lavoro e la festa». Non è infatti «la logica unilaterale dell'utile proprio e del massimo profitto quella che può concorrere al bene della famiglie e a edificare una società giusta» avverte in conclusione, dando appuntamento ai presenti per il 2015 nella città statunitense di  Filadelfia, dove si terrà il prossimo Incontro mondiale.


(©L'Osservatore Romano 4-5 giugno 2012)

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