domenica 17 giugno 2012

La crisi del Vaticano II: pesa la collegialità mancata (Melloni)

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Collegialita'? Come e' possibile quando vescovi e cardinali non sono in grado di mettersi d'accordo nemmeno sui fondamentali cioe' sull'ubbidienza al Papa? Una volta qualcuno, in televisione, ando' a dire che "ciascun vescovo è papa nella sua diocesi". Questo e' il concetto di collegialita'? E come e' finita quando si e' attribuita ai vescovi diocesani una grande responsabilita' come accertare e condannare gli abusi dei preti pedofili? Il codice di diritto canonico del 1983 e' spesso considerato "l'ultimo documento del Concilio". Purtroppo, in materia di abusi, era gravemente lacunoso come denuncio' l'allora cardinale Ratzinger nel lontano 1988
I vescovi, la cui competenza in materia di abusi era esclusiva salvo nei casi di violazione del Sacramento della Confessione, non furono in grado di arginare la piaga degli abusi tanto che nel 2001 fu necessario avocare la competenza attribuendola in via esclusiva alla Congregazione per la dottrina della fede.
Collegialita' e' una parola bellissima ma forse i nostri vescovi devono maturare ancora un po' (tanto) prima di poter parlare di questo argomento. Troppe volte abbiamo visto vescovi e cardinali rivendicare per se' varie prerogative salvo poi nascondersi dietro al Papa quando la faccenda si fa seria.
Non approvo chi considera il Concilio una parentesi da dimenticare nella convinzione che si possa tornare indietro nel tempo come se questi ultimi cinquant'anni non fossero mai trascorsi. Non approvo pero' nemmeno chi considera il Vaticano II la pietra fondante della Chiesa che e' nata duemila anni fa e non mezzo secolo fa. E' tempo di andare avanti e superare le divisioni. Per questo il Magistero di Papa Benedetto ha fatto dell'unita' una delle sue pietre miliari.
R.

9 commenti:

raffaele ibba ha detto...

Non si parla del concilio a pezzetti ... come in molti modi si è fatto finora.
Il nodo della collegialità è quello della presenza e del ruolo del papa, vescovo di Roma, quindi anche il ruolo della Curia romana.
Qui è uno degli aspetti decisivi di tutta le questioni che sono in discussione oggi.
Benedetto sta facendo bene, ma sta anche andando molto oltre il ruolo dei papi finora. Quindi anche rischia un accentramento che non so fino a che punto vuole ed è buono.
Mi sembra.
ciao
r

Anonimo ha detto...

Melloni sempre meno criptico e più chiaro.

In questo articolo, in breve, c'é tutto. Tutta l' "ermeneutica della discontinuità e della rottura". Il cuore sta qui, nella idelogia del nuovo inizio:

"...il suo
stesso modo d'essere e la convinzione che a esso toccasse INIZIARE, dare responsabilità".

I traguardi della "nuova chiesa" sono grandi, muovono dall'abolizione dei dogmi (l'unica cosa che resta implicita nella retorica melloniana), passando per la demolizione di aspetti essenziali della dottrina, quali il primato petrino e i principi morali, innnanzi alla quale demolizione i Pontefici disgraziatamente esitano (v. i riferimenti a Paolo VI e Giovanni Paolo II), per giungere alla chiesa "interreligiosa" e terminale.

Esilarante l' "ottavo sacramento" che Melloni inventa: il "sacramento episcopale". Esilarante e insieme inquietante, perché da esso scaturisce quel piglio autoritario, disobbediente e "collegiale" che tanto assomiglia alla "totalitarian democracy" che i politologi conoscono, e della quale i fedeli cattolici hanno fatto le spese nel post-concilio.

Divertente il riferimento ai tradizionalisti che si sono "montati la testa": si vede che Melloni si sente perduto e vuole a tutti i costi convincersi che il superamento della crisi post-conciliare sia "impossibile" (per questo ormai parla chiaro).

Fumo di satana, pensiero non cattolico.

Anonimo ha detto...

Ancora mi devono convincere che Melloni possa definirsi cattolico,i suoi articoli sono di quanto più lontano dal magistero e anche ben lontani dal capire i 'veri problemi'della chiesa,soprattutto quella attuale,e non sono il celibato o il sacerdozio femminile o amentità di questo tipo,ma derivano semplicenente da un fatto inequivocabile,cioè che manca la sostanza fondamentale dell'unità ecclesiale e cioè la fede,l'obbedienza e la coerenza con quanto è stato insegnato da Cristo stesso,quindi la smetta con le sue soluzioni fai da te,il successore di Pietro è scelto non a caso dallo Spirito Santo,o non lo sa?GR2

Gianpaolo1951 ha detto...

Che lo Spirito Santo faccia di tutto per assistere i successori di Pietro, lo posso anche accettare…, ma sul fatto che li scelga direttamente - soprattutto dopo la nomina di Paolo VI e GPII a Pontefici – ci andrei con i piedi di piombo!…
La “collegialità” è il cancro della Chiesa e il CVII ne è il diretto responsabile!!!
Neanche che Santa Romana Chiesa potesse essere parificabile a un condominio…
Melloni è un povero eretico osannato e tenuto in considerazione solo dai nemici della Chiesa!...
Che Dio ce ne scampi!!!

Elio ha detto...

No caro Melloni è proprio la collegialità che ha distrutto la Chiesa cattolica rendendola un pachiderma in cui tutti i vescovi comandano e si sentono papi,con uno spirito di ribellione verso Roma,lo spirito di Lutero.La collegialità ha legato le mani al papa per cui non può più intervenire o forse perché non vogliono intervenire.Ti ricordo che la Nota Explicativa praevia fa salvi tutti i poteri del Romano Pontefice sanciti dal concilio Vaticano I.
Non esiste un collegio senza il Papa,la differenza è solo tra il collegio con il papa e il papa da solo che conserva integre le sue prerogative e diritti!

Anonimo ha detto...

Ibba, potrebbe essere un pochino più chiaro, circa (quel che lei pensa di) Benedetto XVI?

Accentratore? Davvero?!?

(Capisco che Lei sia il più alberigiano, diaciamo, dei commentatori regolari su questo blog, ma... Se Melloni è stato stavolta più chiaro del solito, penso che Lei non debba essere da meno..)

Luisa ha detto...

Dovete sapere che Melloni è il vaticanista di riferimento (eh sì!) della televisione francese, ogni qualvolta c`è un`emissione dedicata agli "affari"vaticani, alla Chiesa o a Papa Benedetto è lui ad essere interrogato, quando non è lui è Zizola, cioè non necessariamente meglio, facile immaginare i suoi propositi, mai smentiti da chi a Parigi parla come "cattolico" o esperto di religione.
È da anni che leggiamo, anche fra le righe, il signor Melloni, oggi non c`è nememno più bisogno di leggere fra le righe, la sua prosa ideologica è perfettamente chiara.

Luisa ha detto...

Suggerisco a Raffaele Ibba di leggere, o rileggere, e meditare l`omelia di Benedetto XVI del 7 maggio 2005:


http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/homilies/2005/documents/hf_ben-xvi_hom_20050507_san-giovanni-laterano_it.html

Anonimo ha detto...

se già oggi succede quel che succede, figurarsi il caos di una "piena collegialità"!!!