mercoledì 13 giugno 2012

La catechesi del Santo Padre nel bel commento di Giovanna Chirri


PAPA: SE NOSTRO MONDO FUORI CROLLA, RESTIAMO FORTI IN DIO MONDO CONFIDA IN EFFICIENZA, NOI CERCHIAMO FORZA NELLA DEBOLEZZA


Giovanna Chirri


(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 13 GIU 


''Di fronte a chi contestava il suo apostolato'', ricorda Benedetto XVI, san Paolo si difende ''non tanto citando i chilometri percorsi'' e le ''difficolta' affrontate per annunciare il Vangelo'', ma ''indica il suo rapporto con il Signore, non si vanta di se', ma della azione che Dio ha fatto in lui''. 
Udienza generale in aula Paolo VI, davanti a circa 8.000 pellegrini. Benedetto XVI spiega il capitolo XII della II lettera ai Corinti, in cui l'apostolo delle genti racconta una sua particolare esperienza di Dio, e parla di quella ''spina nella carne'' che lo affligge e che nessun esegeta e' mai riuscito a capire cosa fosse. 
Per papa Ratzinger il racconto diventa occasione per riflettere su come sia possibile ''maturare nelle difficolta' e nelle persecuzioni''. Anche ''se il nostro mondo esteriore si sta disfacendo'', commenta, ''se rimaniamo in Dio'', il mondo '' interiore matura ogni giorno nelle prove'' . E aggiunge: serve ''l'umilta' di non confidare semplicemente in noi stessi, ma di lavorare nella vigna del Signore affidandoci a lui come semplici vasi di creta''. 
Il 19 aprile di 7 anni fa, quando e' stato eletto al soglio di Pietro, Joseph Ratzinger affacciatosi alla loggia delle benedizioni della basilica di San Pietro, nel suo primo discorso pubblico, si e' definito ''umile lavoratore nella vigna del Signore''. 
Oggi riprende questa espressione; non sappiamo se si senta ''vaso di creta'', ma certo ha ben chiaro come dobbiamo tutti affrontare le prove, le ''tribolazioni'', le ''angosce'', e come in tali situazioni il cristiano deve vivere e pregare. Certo, riflette, ''Paolo avrebbe preferito'' di essere liberato'' dai suoi guai, ma, ''e questo vale anche per noi, il Signore non ci toglie dai mali, ma ci aiuta a maturare nelle difficolta', nelle persecuzioni, e se rimaniamo in Dio, se il nostro mondo esteriore si sta disfacendo, quello interiore matura ogni giorno nelle prove'' e diventiamo capaci di ''portare il momentaneo leggero peso della nostra tribolazione''. In realta', ha precisato Benedetto XVI, il peso di Paolo ''in termini umani era gravissimo, tutt'altro che leggero, ma e' leggero in confronto alla promessa di Dio: sapendo della grazia smisurata di Dio - ha commentato papa Ratzinger - e nella misura in cui si fa grande la nostra unione con Lui, andiamo all'essenziale e comprendiamo che non e' con le nostre virtu', bensi' Dio opera meraviglie proprio attraverso l'inadeguatezza dell'incaricato''. Avere un ''quotidiano rapporto con Dio'', spiega ancora il Papa, non porta ad ''abbandonare la realta''' o ad allontanarsi dal mondo, al contrario, ''il mistico dalla unione con Dio, come fece san Paolo'' si radica nel mondo ed e' ''in grado di affrontare ogni difficolta'''. 
La preghiera e la contemplazione nella nostra vita, ha aggiunto, ''non ci estranea ma ci rende piu' partecipi delle vicende umane, perche' il Signore attirandoci a se' ci permette di farci presente e prossimo a ogni fratello nel suo amore''. In un mondo che sembra ''confidare solo in efficienza e mezzi umani'', esorta, riscopriamo ''nella preghiera'', il Dio che nella ''debolezza'' rivela la sua potenza.


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1 commento:

Anonimo ha detto...

Cattolici cinesi pregano e digiunano per scongiurare una prevista ordinazione episcopale senza mandato del Papa
http://www.asianews.it/notizie-it/Cattolici-di-Harbin-pregano-e-digiunano-contro-l'ordinazione-episcopale-senza-il-mandato-del-papa-25019.html
Alberto