martedì 5 giugno 2012

La barca di Pietro può anche essere «in balia» di «avversari» e navigare su acque in tempesta, ma il Papa regge il timone sapendo che è «Dio che governa il mondo e il cuore degli uomini» (Chirri)


«Nemici in agguato, ma Dio protegge la Chiesa» 


Il cardinal Bertone: Benedetto XVI non si lascia intimorire, non sono giorni di divisione ma di unità 


Giovanna Chirri


VATICANO
La barca di Pietro può anche essere «in balia» di «avversari» e navigare su acque in tempesta, ma il Papa regge il timone sapendo che è «Dio che governa il mondo e il cuore degli uomini». 
Parole chiare e serene del Papa, nei giorni in cui, sull'onda dell'arresto del suo maggiordomo per furto di documenti riservati, alcuni dipingono il papato come scosso dalle fondamenta, la Chiesa come un concentrato di bande in lotta tra loro e lui, il Papa, tentato dalle dimissioni.
Parole pronunciate avantieri da Benedetto XVI durante il pranzo nell'arcivescovado di Milano, e rese pubbliche ieri dal Vaticano, quando ancora non si sono spenti gli echi della festa di popolo con cui Milano ha accolto famiglie dai cinque continenti. «Volevo semplicemente dire grazie – ha dunque detto il Papa – per tutto quello che ho vissuto in questi giorni: questa esperienza della Chiesa viva. Se qualche volta – ha commentato – si può pensare che la barca di Pietro realmente sia in balia degli avversari difficili, tuttavia è anche vero che vediamo come il Signore è presente, è vivo, è risorto veramente, e ha in mano il governo del mondo e il cuore degli uomini».
Parole chiare sulla consapevolezza della situazione e sulla volontà di guidare la Chiesa anche in questa crisi, con le armi di sempre, e con l'unica preoccupazione di testimoniare il cristianesimo. Stabilire ponti tra Dio e l'uomo, ha detto otto giorni fa, celebrando la messa di Pentecoste, è il principale compito della Chiesa. In quella occasione Benedetto XVI ha anche richiamato allo spirito di «unita», contro le «inimicizie»; mercoledì, all'udienza generale, ha poi esplicitamente parlato della crisi, e confermato piena fiducia ai suoi collaboratori più stretti.
Ieri a Milano, in continuità ideale con questi due interventi, Benedetto XVI ha rimarcato la realtà della Chiesa come comunità di fede e esperienza di vita. Una realtà, tiene a sottolineare il direttore dell'Osservatore romano Giovanni Maria Vian, «pur inevitabilmente umana e dunque imperfetta», ma diversa dalle «rappresentazioni clamorose» che ne vengono date da alcuni «media» «che distorcono i fatti». Nessuno nega il diritto di critica, «purchè rispettosa della realtà», scrive Vian, ma «va respinto il tentativo evidente di diffondere pregiudizi persistenti e luoghi comuni non fondati».
Papa Ratzinger a Milano, ricorda l'Osservatore romano, si è sentito «consolato e amato dal popolo di Dio».
E ciò non può che averlo aiutato in questi giorni in cui per il maggiordomo Paolo Gabriele, accusato di essere un ladro di documenti, è in programma l'interrogato formale da parte dei magistrati vaticani. Nella ultima via Crucis da cardinale, nel 2005, Ratzinger ha denunciato la «sporcizia nella Chiesa», e narrando i secondi immediatamente precedenti l'elezione, nella Sistina, ha invece parlato di «ghigliottina» che «si avvicinava e stava mirando» a lui.
Il papa «non si lascia intimorire», e anche se gli attacchi sono molto duri, in Vaticano «non sono giorni di divisione ma di unità». Lo ha detto il Card. Tarcisio Bertone, segretario di Stato della Santa Sede, commentando al Tg1 quanto sta accadendo in questo periodo in Vaticano.
«Gli attacchi strumentali – ha detto Bertone – ci sono sempre stati, in tutti i tempi: li ricordo anche per quanto riguarda la mia esperienza di Chiesa, ad esempio ai tempi di Paolo VI, che non sono poi così lontani. Questa volta, però, sembra siano attacchi più mirati, a volte anche feroci, dilanianti ed organizzati».


© Copyright Gazzetta del sud, 5 giugno 2012

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