PAPA: GUGLIE DUOMO CI INDICANO CIELO; SALUTA MARTINI E TETTAMANZI
Salvatore Izzo
(AGI) - Milano, 1 giu.
Benedetto XVI e' stato molto contento - lo si vedeva bene - della decisione del cardinale Angelo Scola che il primo incontro con i milanesi avvenisse in piazza del Duomo, cuore di Milano, dove, ha detto nel suo saluti, "sorge l'imponente monumento simbolo della Citta'". "Con la sua selva di guglie - ha spiegato - il Duomo ci invita a guardare in alto, a Dio. E proprio tale slancio verso il cielo ha sempre caratterizzato Milano e le ha permesso nel tempo di rispondere con frutto alla sua vocazione: essere un crocevia di popoli e di culture". Anche per questo, ha continuato il Pontefice, "il mio grazie cordiale va al pastore di questa arcidiocesi, il cardinale Angelo Scola, per l'accoglienza e le parole che mi ha rivolto a nome dell'intera Comunita' diocesana; con lui saluto i vescovi Ausiliari e chi lo ha preceduto su questa gloriosa e antica Cattedra, il cardinale Dionigi Tettamanzi e il cardinale Carlo Maria Martini".
Secondo Papa Ratzinger "il profondo senso ecclesiale e il sincero affetto di comunione con il Successore di Pietro, fanno parte della ricchezza e dell'identita' della chiesa ambrosiana, lungo tutto il suo cammino, e si manifestano in modo luminoso nelle figure dei grandi pastori che l'hanno guidata". Tra questi, il Pontefice ha citato "anzitutto san Carlo Borromeoe la sua applicazione ampia, tenace e rigorosa delle riforme tridentine, con la creazione di istituzioni rinnovatrici, a cominciare dai Seminari, e con la sua sconfinata carita' pastorale radicata in una profonda unione con Dio, accompagnata da una esemplare austerita' di vita". Ma, insieme con i santi Ambrogio e Carlo, desidero ricordare - ha aggiunto - altri eccellenti Pastori piu' vicini a noi, che hanno impreziosito con la santita' e la dottrina la Chiesa di Milano: il beato Cardinale Andrea Carlo Ferrari, apostolo della catechesi e degli oratori e promotore del rinnovamento sociale in senso cristiano; il beato Alfredo Ildefonso Schuster, il "Cardinale della preghiera", Pastore infaticabile, fino alla consumazione totale di se stesso per i suoi fedeli". Il Papa ha inoltre voluto ricordare due arcivescovi di Milano che divennero Pontefici: Achille Ratti, Papa Pio XI; alla sua determinazione si deve la positiva conclusione della Questione Romana e la costituzione dello Stato della Citta' del Vaticano; e il Servo di Dio Giovanni Battista Montini, Paolo VI, buono e sapiente, che, con mano esperta, seppe guidare e portare ad esito felice il Concilio Vaticano II". "Nella Chiesa ambrosiana - ha rilevato inoltre - sono maturati inoltre alcuni frutti spirituali particolarmente significativi per il nostro tempo". "Tra tutti - ha concluso - voglio oggi ricordare, proprio pensando alle famiglie, santa Gianna Beretta Molla, sposa e madre, donna impegnata nell'ambito ecclesiale e civile, che fece splendere la bellezza e la gioia della fede, della speranza e della carita'".
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PAPA: RISCOPRIRE LA FAMIGLIA PATRIMONIO PRINCIPALE DELL'UMANITA'
Salvatore Izzo
(AGI) - Milano, 1 giu. -
"La famiglia va riscoperta quale patrimonio principale dell'umanita', coefficiente e segno di una vera e stabile cultura in favore dell'uomo". Con queste parole Benedetto XVI ha salutato in piazza Duomo a Milano i rappresentanti delle famiglie - provenienti da oltre 150 paesi del mondo - che partecipano al VII Incontro Mondiale. Per il Papa "e' urgente immettere nell'attuale contesto culturale il lievito evangelico. La fede - ha detto - deve animare tutto il tessuto della vita, personale e comunitaria, privata e pubblica, cosi' da consentire uno stabile e autentico "ben essere". Poco prima il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia aveva rivolto il suo saluto al Papa a nome di "tutti i tipi di famiglia" con una sottolineatura oggettivamente polemica rispetto alla linea dell'Incontro Mondiale delle Famiglie, un po' attenuata pero' dalla citazione del telefilm Rex del quale si dice, come ha ricordato il primo cittadino, Joseph Ratzinger sia stato assiduo spettatore insieme al fratello Georg. Il Papa ovviamente non ha raccolto, preferendo "rinnovare i vincoli stretti e costanti che legano la comunita' ambrosiana alla Chiesa di Roma e al Successore di Pietro" che datano da sant'Ambrogio nato da una famiglia romana e che ha mantenuto sempre vivo il suo legame con la Citta' Eterna e con la Chiesa di Roma, manifestando ed elogiando il primato del vescovo che la presiede". "La saggezza pastorale e il magistero di Ambrogio sull'ortodossia della fede e sulla vita cristiana" sono stati indicati oggi dal Papa teologo un esempio anche per l'oggi: "la Chiesa ambrosiana - ha scandito - custodendo le prerogative del suo rito e le espressioni proprie dell'unica fede, e' chiamata a vivere in pienezza la cattolicita' della Chiesa una, a testimoniarla e a contribuire ad arricchirla". Per il Pontefice, comunque, "nella chiara distinzione dei ruoli e delle finalita', la Milano positivamente 'laica' e la Milano della fede sono chiamate a concorrere al bene comune". "La singolare identita' di Milano - ha spiegato - non la deve isolare ne' separare, chiudendola in se stessa. Al contrario, conservando la linfa delle sue radici e i tratti caratteristici della sua storia, essa e' chiamata a guardare al futuro con speranza, coltivando un legame intimo e propulsivo con la vita di tutta l'Italia e dell'Europa". Benedetto XVI e' stato molto contento - lo si vedeva bene - della decisione del cardinale Angelo Scola che il primo incontro con i milanesi avvenisse ai piedi del Duomo, cuore di Milano, dove, ha detto nel suo saluto, "sorge l'imponente monumento simbolo della Citta'". "Con la sua selva di guglie - ha spiegato - il Duomo ci invita a guardare in alto, a Dio. E proprio tale slancio verso il cielo ha sempre caratterizzato Milano e le ha permesso nel tempo di rispondere con frutto alla sua vocazione: essere un crocevia di popoli e di culture".
Le immagini televisive riprese da un elicottero e da una moto hanno documentato nel pomeriggio l'accoglienza calorosa che i milanesi hanno riservato a Benedetto XVI riversandosi in migliaia lungo le strade che da Linate portano in piazza Duomo. Con il Papa e' arrivato anche il segretario di Stato Tarcisio Bertone, che in genere non segue i viaggi in Italia, e all'aeroporto con Scola c'erano anche il ministro Andrea Riccardi, in rappresentanza del Governo, l'arcivescovo emerito Dionigi Tettamanzi e il presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, Ennio Antonelli. Proprio quest'ultimo, chiudendo in mattinata i lavori del Congresso Internazionale su "Famiglia: il lavoro e la festa", ha ricordato che "i diversi modi di fare famiglia non sono equivalenti".
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1 commento:
mentre impastavo la ciambella ho sentito la rassegna stampa di radio radicale. bene , anche se lo spunto, si fa per dire, è lo stesso sul comportamento di Bertone rispetto a Gotti tedeschi il Corriere dice l'opposto di Repubblica. Per Rep Bertone si è speso fino all'ultimo per evitare la cacciata, per il Corriere Bertone è la causa della defenestrazione.
Adesso ditemi voi se non c'è un impazzimento generale.
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